A Stornara scoperto impianto di produzione di sigarette contraffatte dal valore di oltre 1,3 milioni di euro

A Stornara scoperto impianto di produzione di sigarette contraffatte dal valore di oltre 1,3 milioni di euro

A Stornara, in provincia di Foggia, polizia e guardia di finanza hanno scoperto un laboratorio clandestino con macchinari sofisticati per la produzione su larga scala di sigarette contraffatte dal valore superiore a 1 milione e 300 mila euro.
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A Stornara (Foggia) è stato scoperto un laboratorio clandestino altamente tecnologico per la produzione su larga scala di sigarette contraffatte, con un valore stimato oltre 1,3 milioni di euro. - Gaeta.it

Nel piccolo centro di Stornara, in provincia di Foggia, le forze dell’ordine hanno individuato un laboratorio clandestino dedicato alla fabbricazione di sigarette contraffatte. L’impianto, nascosto all’interno di un polo logistico, presentava caratteristiche sofisticate e una capacità produttiva di rilievo. Le indagini hanno portato alla luce macchinari tecnologici e un valore complessivo dell’operazione che supera il milione di euro.

Il ritrovamento dell’impianto industriale dietro un polo logistico

A Stornara, durante un controllo mirato, le autorità hanno scoperto un impianto industriale mascherato dietro le mura di una struttura logistica di recente costruzione. L’area, apparentemente destinata a normali attività commerciali, nascondeva in realtà un centro di produzione illecita dalle dimensioni rilevanti. La struttura si sviluppava su due piani e ospitava molteplici macchinari, scelti per ottimizzare la produzione su larga scala.

L’ubicazione in un piccolo centro del foggiano ha permesso ai responsabili di operare con una certa discrezione, sfruttando la minore attenzione tipica delle zone meno urbanizzate. L’inganno si basava proprio sull’apparenza; la zona sembrava un sito industriale regolare, eppure al suo interno avveniva la realizzazione di prodotti falsificati pensati per il mercato nazionale e internazionale.

Le forze dell’ordine hanno raccolto elementi fondamentali per comprendere l’organizzazione del lavoro all’interno della fabbrica abusiva, riscontrando un sistema di gestione e controllo che replicava metodi tipici di aziende legali nel settore del tabacco. Quel che più colpisce è la capacità degli operatori di mantenere un’apparenza di normalità per evitare sospetti da parte dei vicini e degli enti di vigilanza.

Macchinari sofisticati e produzione su larga scala di sigarette false

L’impianto individuato mostrava una dotazione tecnologica avanzata. I macchinari erano concepiti per preparare, assemblare e confezionare sigarette perfettamente somiglianti a quelle di marchi noti. L’attenzione ai dettagli era tale da rendere difficile distinguere i prodotti contraffatti da quelli originali, sia visivamente che al tatto.

I processi produttivi si sviluppavano in diverse fasi, con macchine dedicate al taglio del tabacco, alla pressatura degli involucri e all’inserimento di filtri. Alla fine, le sigarette venivano imbustate in pacchetti molto simili a quelli ufficiali, completi di sigilli e grafica curata. La struttura copriva sia la produzione sia il confezionamento, evitando passaggi esterni che potessero attirare l’attenzione.

L’ampiezza della produzione indica un’operazione organizzata, capace di rifornire mercati vasti e potenzialmente anche esteri. Il valore stimato dell’impianto supera 1 milione e 300 mila euro, cifra che riflette la qualità e la quantità di macchinari operativi. Ciò rende il sito uno dei più significativi sequestri nel campo della contraffazione di tabacchi emersi negli ultimi anni.

Questa scoperta evidenzia le difficoltà che gli organi di controllo affrontano contro reti ben strutturate, dotate di investimenti importanti e capacità operative simili a quelle di aziende regolari. I sigilli messi dall’autorità sul sito ne bloccano l’attività ma impongono ulteriori investigazioni per individuare tutta la filiera organizzativa.

Il quadro delle indagini e i prossimi sviluppi

Le indagini, condotte con metodologie coordinate tra polizia e guardia di finanza, mirano a disarticolare la rete criminale dietro l’impianto. Al momento si cerca di risalire agli organizzatori e ai canali di distribuzione delle sigarette false. La scoperta in provincia di Foggia si inserisce in un più ampio contesto di controlli contro la contraffazione di prodotti di consumo ad alto impatto economico e sociale.

Gli esperti sottolineano come gli impianti di questo tipo costituiscano un rischio non solo per l’economia legale ma anche per la salute dei consumatori. I prodotti contraffatti spesso contengono sostanze nocive non controllate e la loro diffusione alimenta l’evasione fiscale oltre che attività illegali collegate.

In seguito agli arresti e ai sequestri, le autorità prevedono una serie di interrogatori e accertamenti per definire le responsabilità. L’indagine potrebbe portare anche a scoperte su altre strutture operanti in simili modi in diverse regioni italiane, riflettendo la diffusione del fenomeno.

Le operazioni di sgombero e messa in sicurezza dell’impianto hanno già iniziato a limitare la produzione e la distribuzione. Il caso rimane sotto stretto monitoraggio per evitare riprese rapide dell’attività illecita. La collaborazione tra forze dell’ordine e istituzioni locali appare decisiva per la prosecuzione dell’azione repressiva.

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