A siena il 18 luglio una giornata dedicata al vino bianco della toscana interna alla fortezza medicea

A siena il 18 luglio una giornata dedicata al vino bianco della toscana interna alla fortezza medicea

Il 18 luglio alla Fortezza Medicea di Siena si celebra il rilancio del vino bianco della Toscana interna con degustazioni, convegni scientifici e il ritorno dell’Enoteca italiana come centro culturale.
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Il 18 luglio a Siena si terrà un evento per rilanciare il vino bianco della Toscana interna, unendo produttori, ricerca scientifica e istituzioni, con la riapertura dell’Enoteca italiana come centro culturale e di valorizzazione. - Gaeta.it

Nel cuore della Toscana interna si prepara un evento importante per il mondo del vino. La giornata del 18 luglio alla Fortezza Medicea di Siena punta a rilanciare il vino bianco in una zona tradizionalmente celebre per i suoi rossi. L’iniziativa coinvolge Accademia italiana della vite e del vino, Donne del vino della Toscana e Enoteca italiana, con l’obiettivo di unire produttori e mondo scientifico per valorizzare un vitigno che rischia di sparire. L’evento segna anche la riapertura di un luogo simbolo come l’Enoteca italiana, dopo una lunga chiusura.

Il territorio e il valore del vino bianco nella toscana centrale

La Toscana centrale è conosciuta da sempre per i suoi rossi, specialmente a base di sangiovese, che copre quasi il 65% del vigneto regionale. Eppure oggi il mercato globale spinge verso i vini bianchi. Il contrasto è evidente: mentre la costa toscana produce con successo vermentino e ansonica, nelle zone interne il trebbiano toscano, storico bianco della regione, sta perdendo terreno. Tra il 2005 e il 2021 il suo vigneto si è ridotto del 5%. Il problema è probabilmente legato all’assenza di selezioni clonali adeguate e a una produzione incapace di esaltare al meglio le qualità del vitigno.

Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del vino Toscana, ha sottolineato che la prevalenza sul rosso ha contribuito al calo delle vendite delle cantine regionali dal 2022. La riscoperta del potenziale del vino bianco potrebbe migliorare questa situazione. L’evento punta infatti a riaccendere l’interesse intorno a un vino con carattere e qualità, capace di coniugare tradizione e aspettative di un pubblico più giovane.

La rinnovata centralità di siena per la cultura del vino

L’appuntamento del 18 luglio rappresenta anche il ritorno dell’Enoteca italiana come centro vivo di cultura e ricerca sul vino, dopo più di dieci anni di chiusura. Fondata nel 1949, l’Accademia italiana della vite e del vino ha avuto a lungo la sua segreteria a Siena. La città vuole così riaffermare il proprio ruolo nel distretto vitivinicolo toscano.

Elena d’Aquanno, presidente dell’Enoteca italiana, ha ricordato come la presenza dell’accademia e delle donne del vino nello spazio riaperto segni una continuità con la tradizione enologica locale, che unisce scienza e passione. Il sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, insieme al presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi e a rappresentanti del comitato per l’imprenditoria femminile, come Elisa Marcheselli, partecipano attivamente alla valorizzazione di questo settore.

Rosario di Lorenzo, presidente dell’Accademia, ha definito l’evento un momento simbolico per la ricerca scientifica dedicata al vino. Il ritorno di queste istituzioni a Siena potrebbe segnare una nuova fase di crescita per la viticoltura toscana.

Programma dettagliato della giornata e protagoniste del vino bianco

La giornata in Enoteca italiana comincia alle 10.30 con una degustazione guidata da Cristiano Cini, presidente di AIS Toscana. Saranno presentati undici vini bianchi prodotti da Donne del vino attive nella parte interna della regione. Le etichette includono diverse combinazioni di vitigni autoctoni e internazionali e varie tecniche enologiche, a riprova di una sperimentazione diffusa e concreta. Tra le produttrici coinvolte ci sono Miriam Caporali della Tenuta Valdipiatta, Beatrice Contini Buonacossi della Tenuta di Capezzana, Caterina Dei delle Cantine Dei, Cristiana Grati di Borgo Prunatelli, Antonella Manuli della Fattoria La Maliosa, oltre ad altre rappresentanti del territorio.

Convegno scientifico pomeridiano

Nel pomeriggio, alle 14.30, è in programma un convegno scientifico sotto la guida di Giovanni Pellicci, direttore della rivista “i grandi vini”. A questo evento parteciperanno studiosi toscani di università e istituti di ricerca, tra cui Claudio D’Onofrio e Angela Zinnai dell’Università di Pisa, Giovan Battista Mattii dell’Università di Firenze e Paolo Storchi del CREA. L’incontro sarà un’occasione per fare il punto sulle conoscenze attuali e stabilire le linee per la ricerca futura sul vino bianco della Toscana interna.

Prospettive politiche e strategie per un grande vino bianco toscano

L’Assessorato regionale all’agricoltura supporterà con risorse e attenzione questa iniziativa. Tra i rappresentanti della regione ci saranno Roberto Scalacci e Gennaro Giliberti, dirigenti apicali impegnati nello sviluppo agricolo. Il Consorzio Vino Toscana, guidato da Cesare Cecchi, avrà un ruolo centrale per coordinare le ricerche e i progetti sugli impianti viticoli e l’innovazione.

L’esperienza del progetto “Chianti Classico 2000” servirà da modello. In quel caso la Toscana ebbe la possibilità di selezionare cloni di sangiovese che hanno poi definito la qualità dei vini rossi della regione. Ora la sfida è simile ma riguarda il bianco, con l’intento di dare nuova identità e valore a una produzione più difficile ma non meno importante.

La combinazione di studio scientifico, impegno politico e competenze delle produttrici locali fa presagire un percorso di lunga durata per il vino bianco interno toscano. L’appuntamento del 18 luglio sarà una tappa significativa di questo cammino, che ha in Siena una base storica e scientifica solida.

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