La situazione dei nidi convenzionati con il Comune di Roma si fa critica. Da settembre, numerose strutture potrebbero infatti non avere le risorse economiche sufficienti per riaprire. L’associazione Onda Gialla, che riunisce oltre 80 nidi della capitale, denuncia il rischio di un blocco dell’intero sistema infanzia cittadino. Le difficoltà economiche si sono accumulate a causa del mancato aggiornamento dei contributi da parte delle istituzioni, situazione che penalizza fortemente le spese delle strutture.
I contributi insufficienti mettono a rischio la sostenibilità dei nidi
L’allarme lanciato da Onda Gialla si basa su dati concreti: alle strutture convenzionate viene riconosciuto un contributo mensile di circa 840 euro per ogni bambino iscritto. In realtà, la spesa media per ogni piccolo utente supera ampiamente i 1200 euro. Questa differenza pesa direttamente sulle casse dei nidi, costretti a coprire costi crescenti con fondi insufficienti.
Fattori dell’aumento delle spese
L’aumento delle spese deriva da diversi fattori. La crescita dei prezzi di beni e servizi indispensabili all’attività quotidiana incide notevolmente. In più, le strutture devono rispettare una serie crescente di obblighi normativi e adempimenti introdotti nel tempo da Comune e Regione. Inoltre, il rinnovo del contratto nazionale del lavoro, a partire da settembre 2024, prevede un aumento degli stipendi del personale dipendente, elemento che comporta ulteriori oneri.
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Queste condizioni hanno fatto cadere i nidi convenzionati in una condizione economica molto fragile. La mancata revisione delle tariffe, attesa da tempo, rende impossibile coprire le spese effettive e rischia di compromettere la continuità del servizio.
Il confronto acceso con Comune e regione e le risposte parziali
A seguito delle difficoltà emerse, Onda Gialla ha promosso più interventi di protesta e richieste di confronto con le istituzioni locali. È stato organizzato un tavolo congiunto che coinvolge Comune e Regione per affrontare le problematiche segnalate dai gestori dei nidi.
Secondo l’associazione, Roma Capitale avrebbe dovuto intervenire modificando gli adempimenti richiesti alle strutture per alleggerirne il peso burocratico e amministrativo. Parallelamente, la Regione Lazio avrebbe dovuto fornire un contributo economico a partire da settembre 2025 per sostenere le realtà in difficoltà fino a dicembre 2026, data entro la quale è prevista una revisione complessiva delle tariffe per i servizi educativi.
Nel concreto, il Comune ha varato alcune misure di alleggerimento economico verso i nidi. La Regione però non ha ancora adottato nessun intervento finanziario diretto. Questa disparità nelle risposte istituzionali ha aumentato la tensione tra le parti e gettato ombre sul futuro delle strutture convenzionate.
Posizione di onda gialla
“Le risposte sono state parziali e insufficienti, il rischio è quello di una crisi irreversibile per i nidi della capitale” sottolinea Onda Gialla.
Le conseguenze sull’apertura dei nidi e l’allarme per le famiglie romane
Il quadro che si profila riguarda un’ampia parte dei nidi della capitale che, data l’attuale situazione finanziaria, potrebbero non avere i mezzi per riaprire i cancelli a partire dal primo settembre, inizio dell’anno educativo. Onda Gialla sottolinea che molte strutture hanno ormai esaurito le proprie risorse economiche a causa degli sforzi già compiuti per garantire l’attività negli anni precedenti nonostante la sottofinanziamento.
Le ripercussioni si riflettono sulle famiglie, che in molti municipi di Roma affrontano già liste di attesa consistenti per l’accesso ai nidi. La chiusura di ulteriori strutture rischia di aggravare la difficoltà di trovare posti disponibili, mettendo a dura prova la rete dei servizi educativi per l’infanzia.
Manifestazione per i nidi
Per questo motivo, il primo settembre Onda Gialla organizzerà una manifestazione sotto la sede della Regione Lazio, chiedendo l’immediato stanziamento di fondi necessari a sostenere i nidi. L’obiettivo è evitare un’interruzione del servizio, salvaguardando la continuità dell’accoglienza e dell’educazione per i bambini della capitale.