A Priverno fermati tre pescatori di frodo con attrezzature vietate per la pesca dell’anguilla nel fiume amasenio

A Priverno fermati tre pescatori di frodo con attrezzature vietate per la pesca dell’anguilla nel fiume amasenio

Le Guardie Ittiche Volontarie FIPSAS fermano pesca illegale con mazzacchera nel fiume Amaseno a Priverno, sequestrano strumenti e infliggono sanzioni per proteggere l’anguilla europea e l’ecosistema fluviale.
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Le Guardie Ittiche Volontarie FIPSAS hanno fermato a Priverno tre persone impegnate in pesca illegale con strumenti vietati nel fiume Amaseno, sequestrando materiali e imponendo sanzioni per proteggere specie a rischio come l’anguilla. - Gaeta.it

Nel corso della notte tra il 14 e 15 gennaio 2025, le Guardie Ittiche Volontarie FIPSAS hanno intercettato tre persone mentre esercitavano pesca illegale nel fiume Amaseno, nel territorio di Priverno . L’azione ha portato al sequestro di una serie di strumenti proibiti e a pesanti sanzioni economiche, a conferma dell’attenzione crescente sulle attività di bracconaggio nella provincia. L’intervento si inserisce nel quadro di un impegno continuo per proteggere specie a rischio, come l’anguilla, la cui popolazione ha subito un declino preoccupante.

L’operazione di controllo notturno lungo il fiume amasenio

Il fermo è avvenuto durante un servizio mirato di vigilanza notturna da parte delle Guardie Ittiche Volontarie della FIPSAS, organizzato per monitorare le acque interne della provincia in punti critici e notori per episodi di pesca illegale. Nel corso delle operazioni, gli agenti hanno sorpreso i tre soggetti intenti a utilizzare la “mazzacchera”, strumento vietato per la pesca dell’anguilla: un attrezzo la cui struttura e funzionamento determinano un impatto grave sull’ecosistema fluviale circostante.

I danni della pesca con mazzacchera

Secondo quanto spiegato da fonti della FIPSAS, questa tecnica di pesca è molto dannosa perché agisce non solo sulla quantità di esemplari pescati, ma anche sulla qualità dell’habitat, danneggiando le specie vulnerabili e ostacolandone la riproduzione naturale. L’anguilla, in particolare, è soggetta da tempo a restrizioni rigide a livello nazionale e comunitario, per contenere la contrazione delle sue popolazioni registrata negli ultimi anni.

Strumenti sequestrati e sanzioni irrogate per violazioni gravi

A seguito del fermo, le forze di vigilanza hanno proceduto con il sequestro della “mazzacchera” e di altri materiali utilizzati per la pesca illegale. Le sanzioni amministrative applicate ammontano a 7.500 euro complessivi per le infrazioni contestate. Le autorità hanno inoltre aperto un fascicolo per possibile procedimento penale, dato che le violazioni riguardano norme severe sulla tutela delle specie protette e regolamentano l’attività di pesca nelle acque interne.

Infrazioni gravi contro specie protette

Questa tipologia di infrazione viene considerata particolarmente grave perché mina non soltanto gli interessi degli operatori regolari, ma soprattutto la salvaguardia di specie fragili. Le pene previste dal codice implicano non solo multe ma possono portare a conseguenze giudiziarie importanti, vista l’attenzione alta su questo tipo di crimini ambientali.

Il ruolo di fipsas e le misure contro il bracconaggio in provincia

La Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee ha intensificato la sorveglianza in tutta la provincia già da diversi mesi. Le attività di controllo si concentrano soprattutto nelle ore notturne e lungo i tratti dove gli episodi di bracconaggio sono più frequenti. Le Guardie Ittiche Volontarie operano su segnalazioni e con turni regolari, monitorando in modo sistematico la fauna acquatica e agendo con tempestività in caso di violazioni.

L’intervento a Priverno rappresenta un esempio recente di questa attività costante. La FIPSAS da tempo richiama pescatori e cittadini a rispettare norme e regolamenti, per non compromettere l’equilibrio ecologico dei corsi d’acqua. La pesca sostenibile è l’unico modo per garantire la sopravvivenza delle specie e mantenere la qualità dell’ambiente fluviale.

L’importanza di difendere l’ecosistema fluviale e le specie protette

Ecosistemi come quello del fiume Amaseno ospitano specie con esigenze delicate e richiedono misure rigorose di tutela. L’anguilla europea è una di queste, con un ciclo vitale complesso. La sua progressiva rarefazione comporta l’adozione di limiti rigorosi alla pesca per evitarne l’esaurimento totale.

Le pratiche illegali, come quella accertata a Priverno, aggravano questa situazione e possono compromettere la biodiversità locale. Ogni intervento di fermo e controllo si traduce in un blocco concreto di attività distruttive e in un monito per chi continua a infrangere le leggi. Il patrimonio naturale fluviale resta così sotto osservazione continua, per difendere specie chiave e mantenere un ambiente sano per le generazioni future.

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