Un evento formativo ha preso luogo a Portonovo, Ancona, per rafforzare la rete regionale dedicata alle cure palliative pediatriche. L’iniziativa ha coinvolto medici, specialisti e famiglie con l’obiettivo di migliorare il supporto ai bambini con malattie gravi e alle loro famiglie. Importanti istituzioni sanitarie marchigiane hanno collaborato per presentarne contenuti e obiettivi.
Il corso “i care” e il ruolo del centro di riferimento regionale nelle marche
Il corso “I CARE – Mi occupo e… mi preoccupo” si è svolto presso il Seebay Hotel di Portonovo, organizzato dalla struttura operativa semplice dipartimentale Centro di riferimento regionale per la terapia del dolore e le cure palliative pediatriche, guidato dal dottor Simone Pizzi. Questo centro fa parte dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e rappresenta un punto di riferimento fondamentale nella regione per la gestione delle cure palliative dedicate ai più piccoli.
Obiettivi e sviluppo del percorso formativo
Il percorso formativo ha l’obiettivo di sensibilizzare e preparare operatori sanitari e comunità locale, creando una rete funzionale e collaborativa per garantire un’assistenza basata sulla dignità del bambino e sull’accompagnamento delle famiglie durante le difficoltà. Il corso si inserisce in un progetto più ampio che mira a consolidare le competenze e ad avvicinare le varie realtà operanti sul territorio marchigiano.
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Gli interventi istituzionali e l’impegno della regione marche
La giornata è stata aperta dal vicepresidente e assessore alla Sanità delle Marche, Filippo Saltamartini. Ha sottolineato l’importanza che la Regione Marche assegna a questa area di assistenza, dando priorità alla costruzione di una rete solida che possa offrire supporto concreto alle famiglie di bambini affetti da malattie croniche. Saltamartini ha evidenziato come questo impegno “si traduce non solo in azioni concrete ma anche nel sostegno a iniziative di formazione come questa.”
È intervenuto anche il direttore sanitario dell’Aou delle Marche, dottor Claudio Martini, il quale ha tracciato la storia e le motivazioni che hanno portato alla creazione del Centro di Riferimento Regionale. Martini ha richiamato la necessità di mantenere un investimento costante su risorse e formazione, elementi chiave per assicurare standard elevati e un’assistenza qualificata ai pazienti pediatrici.
L’attenzione alle risorse e alla formazione
La partecipazione di professionisti ed esperti per un modello integrato di assistenza
Il corso ha visto la partecipazione di professionisti sanitari, esperti del settore e rappresentanti di famiglie che vivono in prima persona le sfide delle cure palliative pediatriche. L’evento ha ribadito l’importanza di un approccio umano, che unisca competenze mediche a un’attenzione speciale per il benessere emotivo ed esistenziale del bambino.
Gli interventi hanno toccato temi di prevenzione del dolore, gestione dei sintomi e comunicazione efficace nei contesti sanitari. L’idea guida è stata quella di creare una rete regionale, capace di coordinare l’assistenza clinicale e il supporto familiare in modo equilibrato e personalizzato. Il coinvolgimento diretto delle famiglie ha rappresentato un elemento fondamentale per orientare l’organizzazione dei servizi verso risposte più adeguate.
Un approccio che unisce competenze e umanità
Contributo del dottor luca manfredini e l’esperienza dell’hospice pediatrico di genova
Uno dei momenti più rilevanti della giornata è stato l’intervento del dottor Luca Manfredini, responsabile dell’hospice pediatrico “Il Guscio dei Bimbi” dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova. Ha illustrato con esempi concreti e testimonianze la pratica di un’assistenza continua e personalizzata, che mira a garantire qualità di vita anche in situazioni di grande fragilità.
Manfredini ha presentato dati e modelli organizzativi, sottolineando come “l’empatia e la collaborazione multiprofessionale costituiscano la base di un percorso terapeutico efficace.” L’esperienza del Gaslini rafforza l’idea che le cure palliative pediatriche debbano essere integrate sia sul piano medico sia su quello umano, assicurando sostegno costante ai bambini e ai loro familiari. L’intervento ha offerto spunti utili per migliorare le pratiche nelle Marche, avvicinandole a realtà consolidate a livello nazionale.