A Pompei nasce una rete per favorire inclusione lavorativa con cultura e turismo accessibile

A Pompei nasce una rete per favorire inclusione lavorativa con cultura e turismo accessibile

a pompei nasce un progetto che unisce terzo settore, cultura e turismo per creare opportunità lavorative inclusive per persone con disabilità, coinvolgendo associazioni come il tulipano e investimenti ministeriali
A Pompei Nasce Una Rete Per Fa A Pompei Nasce Una Rete Per Fa
A Pompei è partito un progetto che unisce terzo settore, cultura e turismo per creare opportunità lavorative inclusive per persone con disabilità, promuovendo formazione e accessibilità nei siti culturali. - Gaeta.it

L’area archeologica di Pompei ha ospitato l’avvio di un progetto che unisce terzo settore, cultura e turismo con l’obiettivo di creare opportunità lavorative inclusive per persone con disabilità. Durante l’incontro organizzato il 28 aprile 2025, la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli ha presentato la rete “Lavoro e turismo: la grande sfida possibile“, un’iniziativa che mira a integrare musei, siti culturali e religiosi con progetti sociali capaci di promuovere accessibilità e partecipazione. La giornata ha visto protagoniste associazioni e cooperative impegnate nel mondo dell’agricoltura sociale, formazione e guida turistica accessibile.

La rete tra terzo settore e siti culturali per inclusione e lavoro

Il cuore dell’incontro è stato la creazione di una rete tra enti del terzo settore e associazioni che utilizzano la cultura e il turismo come veicolo per l’inclusione lavorativa. La ministra Locatelli ha sottolineato come il progetto parta da Pompei per estendersi a tutto il territorio nazionale, coinvolgendo realtà interessate a sviluppare percorsi lavorativi accessibili dentro musei, siti archeologici, artistici e religiosi. L’idea è quella di mettere insieme competenze sociali e culturali per generare lavoro che dia dignità e indipendenza a persone con varie forme di disabilità.

Nel sito archeologico di Pompei, si è consolidata la collaborazione con l’associazione Il Tulipano, attiva nel campo dell’agricoltura sociale. Questa realtà ha avviato percorsi formativi per giovani diversamente abili, specializzati nel restauro e nella cura dei beni culturali. La ministra ha apprezzato i risultati di questi percorsi, osservando una soddisfazione evidente tra i giovani coinvolti e sostenendo la necessità di ampliare queste esperienze. L’obiettivo è consentire a più persone di avere occasioni concrete di lavoro, riducendo l’isolamento e potenziando l’autonomia.

Progetti concreti a Pompei tra agricoltura sociale e formazione culturale

L’agricoltura sociale nel Parco archeologico di Pompei rappresenta un esempio significativo del progetto. L’associazione Il Tulipano, riconosciuta per l’impegno con ragazzi disabili, ha creato uno spazio dove, oltre all’attività agricola, si promuove la formazione legata alla tutela dei beni culturali. I giovani partecipano ad attività di restauro e manutenzione, scoprendo un ruolo attivo nella conservazione del patrimonio storico-naturale.

La ministra ha citato il direttore del sito archeologico, Gabriel Zuchtriegel, che ha avuto un ruolo chiave nel favorire questa alleanza sin dai primi passi. Questi percorsi non si limitano al lavoro manuale ma aprono la strada anche a professioni come la guida turistica inclusiva. Nei musei e nei siti di Pompei, alcuni di questi ragazzi possono fare accoglienza e accompagnare i visitatori, puntando a un’offerta turistica più accessibile e attenta alle diversità. L’esperienza dimostra che opportunità di questo tipo funzionano, migliorano la qualità della vita, e vanno ampliate su tutto il territorio.

Investimenti ministeriali e prospettive per il territorio campano

Una delle novità annunciate riguarda un bando ministeriale da 370 milioni destinato a sostenere progetti che integrano tempo ricreativo, lavoro e abitazioni accessibili per persone con disabilità. La ministra Locatelli si è detta convinta che in Campania si possa fare di più, puntando sulle capacità dei cittadini e sul valore aggiunto dell’inclusione. Ci sono già esperienze positive nel Napoli e dintorni ma occorre mettere risorse e continuità per sviluppare competenze e opportunità di lavoro.

Un investimento mirato nella formazione e nella valorizzazione delle abilità di persone con disabilità può essere utile anche per il tessuto economico locale. L’inclusione non è solo un fatto sociale ma anche un contributo concreto all’economia. Casi come quelli di Pompei e Lodi dimostrano che ragazzi con preparazione possono gestire ruoli di responsabilità nel settore culturale e turistico. La sfida è far diventare questi esempi una pratica diffusa e sostenuta, con un approccio che punti all’autonomia e al riconoscimento professionale.

Partecipazione delle scuole e dei soggetti coinvolti nell’iniziativa

All’incontro hanno partecipato diverse realtà associative e cooperative, tra cui la Fondazione Danelli, ParteNeapolis, Capri senza barriere, cooperativa La Sciuscella, ANCoS Roma e La Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Il confronto ha dato spazio anche al mondo scolastico con la presenza di Filomena Zamboli, dirigente del liceo Pascal. La scuola è impegnata, come ha detto Zamboli, in percorsi formativi che integrano educazione alla cittadinanza e sviluppo di soft skills per ragazzi con bisogni educativi speciali.

L’iniziativa tra la scuola, la cooperativa Il Tulipano e il Parco Archeologico di Pompei intende costruire un modello di inclusione forte e partecipato. Attraverso questo lavoro di rete, si crea uno spazio di crescita per i giovani con disabilità, impegnati in attività concrete che preparano al lavoro e rafforzano la loro autonomia personale. Il progetto rimarca che l’inclusione necessita collaborazione tra istituzioni, enti sociali e realtà culturali, per evitare esclusioni e costruire un futuro accessibile a tutti.

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