A Osimo, in provincia di Ancona, prende vita un progetto artistico che intreccia musica e inclusione sociale. L’opera lirica “Una missione per due” debutta al teatro La Nuova Fenice con una storia che unisce giovani artisti, studenti e persone con disabilità. L’iniziativa nasce da una collaborazione tra enti locali e nazionali con l’obiettivo di coinvolgere la comunità attraverso l’arte.
Un’opera che nasce dalla collaborazione fra scuole, fondazioni e accademie
“Una missione per due” nasce dall’intesa tra l’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, la Fondazione Lega del Filo d’Oro e l’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo-Offagna. Il progetto ha visto la partecipazione di quasi 600 persone, tra studenti, professionisti e ragazzi con sordocecità e altre pluridisabilità psicosensoriali. La sinergia ha incluso tutte le fasi, dalla scrittura del libretto fino alla messa in scena dell’opera. Per la comunità locale si tratta di un’occasione per creare legami e sviluppare un’esperienza artistica accessibile, rivolta a un pubblico ampio.
La promozione dell’evento rientra nel progetto “Opera fai da te”, votato a rendere la cultura più partecipata e accessibile, soprattutto per chi vive disabilità sensoriali. Il contributo finanziario arriva dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel quadro dell’Avviso pubblico “Educare insieme”. Questo sostegno ha permesso di unire competenze artistiche e sociali per dare forma a un percorso unico sul territorio.
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Trama e atmosfera, un racconto fra sogno e realtà
L’opera racconta la storia di una principessa che perde la vista a causa di un sortilegio e di una giovane pirata che si mette in viaggio per salvarla. Il letto a baldacchino si trasforma simbolicamente in un portale verso mondi fantastici. Ammirare la lotta contro l’oscurità, favorita dal potere dell’amicizia, è parte dell’esperienza emotiva offerta alla platea. La musica è stata composta da Lorenzo Sidoti, mentre il libretto è stato scritto da Vincenzo De Vivo, che si è ispirato a un soggetto ideato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “Caio Giulio Cesare”.
La rappresentazione porta il pubblico a riflettere sul valore del coraggio e della collaborazione, temi connessi direttamente all’inclusione e alla condivisione. La scenografia, pensata per coinvolgere anche persone con disabilità visive e uditive, aiuta a rendere l’opera esperienziale oltre che spettacolare, superando barriere comuni in teatro.
I protagonisti dell’opera e la compagnia artistica internazionale
Al timone dell’opera c’è il direttore Emanuele Bizzarri, con Aldo Cicconofri maestro del coro, mentre Matteo Mazzoni si occupa di regia, scene e costumi. La parte visiva è arricchita dal lavoro del video artist Luca Attilii, mentre il light designer Lorenzo Caproli cura l’illuminazione scenica, elemento fondamentale per concentrare l’attenzione e creare atmosfera.
Il cast vocale comprende giovani talenti internazionali che si stanno perfezionando in lirica presso l’Accademia di Osimo. Tra loro Laura Khamzatova, Anastasiia Remeskova, Anna Maisuradze, Vardui Pozoyan, Agshin Khudaverdiyev, Wooseok Choi, Aleksandr Utkin, Yuhong Lin, e Rza Khosrovzade. Sul fronte orchestrale si uniscono studenti delle scuole medie, musicisti dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini e percussionisti della Fondazione Lega del Filo d’Oro.
Il coro, infine, è formato da studenti, genitori e insegnanti, simbolo dell’impegno collettivo che coinvolge tutta la comunità nel duro lavoro creativo e nelle prove. Ogni componente ha un ruolo che contribuisce a far emergere la qualità e il valore simbolico dell’opera.
Il calendario delle rappresentazioni e la partecipazione gratuita
I due spettacoli sono programmati per sabato 24 maggio alle ore 21 e domenica 25 maggio alle ore 18. La partecipazione è aperta al pubblico senza alcun costo di ingresso, in linea con l’obiettivo di aprire la cultura al maggior numero possibile di persone.
Il teatro La Nuova Fenice diventa, così, il luogo dove arte, inclusione e sociale si intrecciano per proporre un’esperienza emozionante e concreta. L’opera offre una forma di intrattenimento che non esclude e invita a riflettere, coinvolgendo attivamente sia i partecipanti sul palco sia gli spettatori in sala. Un segno evidente di come la lirica possa diventare strumento di dialogo e partecipazione.