A napoli nasce il nuovo science centre per rilanciare città della scienza dopo l’incendio del 2013

A napoli nasce il nuovo science centre per rilanciare città della scienza dopo l’incendio del 2013

Napoli rilancia Città della Scienza con un investimento di 77 milioni di euro per un nuovo Science Centre moderno, dedicato a educazione, innovazione e sviluppo culturale dopo l’incendio doloso del 2013.
A Napoli Nasce Il Nuovo Scienc A Napoli Nasce Il Nuovo Scienc
Napoli rilancia la Città della Scienza con un nuovo Science Centre, un moderno polo culturale e scientifico che, grazie a un investimento di 77 milioni di euro, punta a promuovere educazione, innovazione e sviluppo territoriale dopo l'incendio doloso del 2013. - Gaeta.it

Napoli avvia un progetto importante per ricostruire uno dei luoghi simbolo della cultura e della scienza, distrutto da un incendio doloso nel 2013. Il nuovo Science Centre rappresenta il primo passo verso la rinascita di Città della Scienza, un centro che unisce innovazione, educazione e sviluppo territoriale, a dodici anni di distanza da quell’evento che lasciò un segno profondo nella città e nel Mezzogiorno.

Lo stato attuale e gli investimenti per il futuro

Il nuovo Science Centre si estenderà su una volumetria di oltre 66mila metri cubi, con quasi 10mila metri quadrati di superficie utile destinata a esposizioni, laboratori e spazi per il pubblico. Il progetto, presentato nel luglio 2025, prevede un investimento complessivo di 77 milioni di euro. Di questi, 22 milioni sono già stati stanziati grazie a fondi legati al programma Fsc 2007-2013, riattivati dopo il blocco.

La Regione Campania e la Fondazione Idis guidano questa iniziativa, ribadendo l’importanza di restituire alla città uno spazio adatto a promuovere la scienza e la cultura. Il bando per l’appalto è in arrivo, con l’obiettivo di dare inizio ai lavori all’inizio del 2026. La struttura non sarà solo un museo, ma un centro dinamico dedicato alla divulgazione scientifica, all’educazione e alla partecipazione delle nuove generazioni.

Le sfide tra rogo e iter giudiziario

L’incendio che nel 2013 cancellò Città della Scienza rappresentò un duro colpo per Napoli e tutto il Mezzogiorno, causando danni materiali e un fermo prolungato delle attività. Il rogo è stato riconosciuto doloso e ha portato a un lungo iter giudiziario. L’unico imputato, un ex addetto alla vigilanza, è stato assolto nel 2024 in appello, chiudendo così una fase giudiziaria che aveva tenuto in sospeso la comunità.

Nel frattempo la struttura ha affrontato problemi economici e organizzativi, con debiti da 20 milioni di euro e dipendenti senza stipendio per lunghi periodi. Questi ostacoli hanno rallentato il rilancio, ma non hanno spento la volontà di restituire vita a questo spazio cruciale per la città. Alla presentazione del progetto, Riccardo Villari, presidente della Fondazione Idis, ha sottolineato come si sia lavorato con determinazione, cercando di risanare la situazione finanziaria e mantenere viva l’idea di un ritorno alla normalità.

Città della scienza e lo sviluppo culturale di napoli

Città della Scienza non è solo un museo di scienza e tecnologia, ma un polo di riferimento per educare, promuovere la ricerca e stimolare la partecipazione civica, soprattutto tra i giovani. Questa infrastruttura rappresenta uno strumento di crescita per Napoli e la Campania, contribuendo a rafforzare l’identità culturale e le opportunità di sviluppo.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha definito il progetto «un motivo di orgoglio per Napoli, la regione e il Paese intero.» L’attenzione è rivolta soprattutto alle nuove generazioni, a cui viene offerta una piattaforma per appassionarsi alla scienza e partecipare al progresso. La riapertura di Città della Scienza può incidere sia sull’educazione che sul turismo culturale, elementi chiave per alimentare l’economia locale e migliorare la reputazione di Napoli a livello nazionale e internazionale.

Infrastruttura moderna e obiettivi futuri

La nuova struttura, prevista per i prossimi anni, dovrà rispondere a queste esigenze con spazi moderni, tecnologici e accessibili, in grado di sostenere attività didattiche, eventi e progetti di ricerca. Questo progetto indica una strada concreta per superare le difficoltà del passato e guardare al futuro con nuovi obiettivi.

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