Gli enti locali e le forze dell’ordine si sono riuniti a Napoli per discutere la situazione del Monte Faito, con particolare attenzione alle condizioni dell’accesso da Castellammare di Stabia. La sicurezza e la prevenzione restano priorità in una zona già segnata da problemi idrogeologici e dal recente incidente alla cabinovia.
Convocazione del tavolo operativo in prefettura a napoli
Questa mattina, in Prefettura a Napoli, il prefetto Michele di Bari ha convocato una riunione operativa per valutare lo stato della strada che porta al Monte Faito dal versante di Castellammare di Stabia. All’incontro hanno partecipato diversi rappresentanti istituzionali: il sindaco di Castellammare, i responsabili provinciali dei Vigili del Fuoco, il direttore generale della Protezione civile regionale, esponenti della Comunità montana dei Monti Lattari e membri delle forze dell’ordine. L’obiettivo era fare il punto della situazione attuale e coordinare le misure necessarie per garantire la sicurezza e un corretto accesso all’area.
Nel corso dei lavori è stato confermato che quell’accesso si trova in condizioni precarie. La strada risente di importanti dissesti idrogeologici che ne compromettono la sicurezza da tempo. A peggiorare la situazione si è aggiunto il crollo della cabinovia, evento che ha fatto scattare il sequestro giudiziario della via d’accesso. Questo vincolo impedisce di fatto l’utilizzo della strada fino a nuovi interventi. La discussione ha quindi preso in esame i possibili interventi urgenti per evitare pericoli e ripristinare, quando possibile, la circolazione.
Leggi anche:
Finanziamenti pubblici e piani di intervento per la messa in sicurezza
Il Comune di Castellammare ha annunciato di avere ricevuto un finanziamento dalla Regione Campania che servirà ad avviare interventi volti alla messa in sicurezza della strada verso il Monte Faito. Questo contributo si somma alla partecipazione ad un bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato a destinare ulteriori risorse per la mitigazione dei rischi idrogeologici. I fondi saranno impiegati per consolidare i versanti, prevenire ulteriori smottamenti e migliorare la stabilità del territorio.
Il piano prevede anche lavori di manutenzione e controllo per fronteggiare possibili situazioni di emergenza. Le opere mirano a ridurre l’impatto dei fenomeni naturali che periodicamente interessano l’area, e ad assicurare condizioni più sicure per chi accede al monte. L’amministrazione comunale sottolinea l’importanza della collaborazione tra enti locali e regionali per accelerare il completamento dei lavori e limitare i disagi per cittadini e turisti.
Percorsi alternativi per l’accesso e misure di emergenza
Finché la strada da Castellammare resterà chiusa, l’ingresso al Monte Faito sarà garantito dal versante di Vico Equense. È stato stabilito che, in caso di situazioni legate alla protezione civile, questa via rimarrà accessibile per consentire interventi tempestivi. L’adozione di percorsi alternativi è necessaria per assicurare la risposta a eventuali emergenze, come incendi o frane, che potrebbero coinvolgere la zona.
Questo sistema di viabilità alternativa permette di mantenere un collegamento con il Monte Faito, elemento fondamentale sia per la sicurezza pubblica che per l’attività turistica. Vico Equense assume ora un ruolo chiave nel garantire la continuità di accesso, con possibilità di monitoraggio regolare e supporto da parte delle autorità competenti.
Potenziamento della prevenzione antincendio in regione campania
Parallelamente agli interventi sulle vie d’accesso, la Regione Campania ha rafforzato le attività di controllo antincendio boschivo nella zona dei Monti Lattari. Sono stati stanziati fondi specifici per sostenere la Comunità Montana, con l’attivazione di sette elicotteri dedicati al servizio e un aumento del numero di volontari impegnati nelle operazioni AIB .
Queste misure puntano a prevenire e contenere eventuali incendi che potrebbero aggravare la situazione idrogeologica e minacciare la sicurezza della montagna. Il potenziamento del sistema di sorveglianza offre un presidio più efficace su una fascia territoriale importante per l’equilibrio ambientale e per le comunità locali coinvolte. Monitoraggi continui e risposte rapide si rivelano indispensabili per evitare danni e garantire l’incolumità di chi vive e frequenta la zona.