Napoli ospita un evento musicale unico che promette di riportare in vita il patrimonio sonoro e culturale della città . Giovedì 29 maggio, nel cortile del museo madre, la cantautrice veronica simioli presenta “canti di sirene ed altre storie”, uno spettacolo che fonde tradizione e sperimentazione sotto la direzione dell’attore e scrittore peppe lanzetta. La serata sarà un viaggio lungo le radici napoletane attraverso melodie, racconti, danze e parole.
Uno spettacolo per rivisitare la cultura musicale napoletana
Lo spettacolo nasce dall’idea di restituire alla scena pubblica la ricchezza culturale della musica napoletana in tutte le sue espressioni. Veronica simioli, artista nota per aver attraversato generi come pop, r’n’b, techno e musical, propone un concerto dove la tradizione incontra contaminazioni moderne. L’accompagnamento della kamak ensemble, un’orchestra appositamente formata per questo progetto, rende il viaggio sonoro ancora più coinvolgente e denso di sfumature.
La proposta contiene brani emblematici del canzoniere napoletano di differenti epoche. Tra questi, canzoni di emigranti che raccontano l’addio e la nostalgia, pezzi dedicati ai temi del carcere, della guerra e della sofferenza sociale, fino a ritmi di tammurriata e serenate, simboli di festa e di intimità comunitaria. Questo mosaico sonoro attraversa sentimenti diversi, dalla malinconia all’allegria, in un intreccio di ricordi e identità . La scelta di inserire anche momenti dedicati a figure come salvatore di giacomo, sergio bruni, claudio mattone e pino daniele dà lustro alla varietà e alla profondità della musica partenopea secondo un filo che unisce passato e presente.
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La regia di peppe lanzetta e il contributo degli ospiti
Peppe lanzetta, attore e drammaturgo con una lunga esperienza teatrale, cura la regia di questo evento. La sua presenza dà una forte linea narrativa e visiva allo spettacolo, che vuole unire più forme d’arte. La collaborazione tra musica, recitazione e danza crea un’esperienza immersiva per il pubblico. La coreutica, che verrà inserita nel contesto, dà inoltre un ritmo fisico alle emozioni trasmesse dal canto e dalla narrazione.
Tra gli ospiti annunciati c’è eddy napoli, voce solista già nota per essere stato cantante nell’orchestra italiana di renzo arbore. La sua partecipazione aggiunge un elemento riconoscibile e di spessore per chi conosce la scena musicale napoletana contemporanea. Questo contributo sottolinea l’idea di un evento che si basa sulla condivisione e sul dialogo tra interpreti di diverse generazioni. Un concerto cioè pensato per costruire un ponte tra tradizione e innovazione, tra memoria e attualità .
Il palinsesto core: un progetto che sfida le forme d’intrattenimento consuete
“Canti di sirene ed altre storie” si inserisce nel palinsesto core, nato come “collettivo reattivo”. Il suo obiettivo è rovesciare il modo usuale di intendere l’intrattenimento, mettendo in gioco linguaggi artistici diversi e snidando convenzioni consolidate. Il risultato atteso è un evento che va oltre la semplice performance, coinvolgendo spettatori in un’esperienza che stimola sensazioni e pensieri profondi.
Nella definizione del concept si sottolinea il valore del canto come strumento per scandire emozioni profonde e situazioni complesse. Attraverso la fusione di musica, danza e recitazione si crea uno spazio dinamico dove il pubblico ha un ruolo attivo nel percepire e interpretare i vari messaggi. L’idea di “ondeggiare nelle danze e nei ritmi ciclici e catartici”, come afferma simoli, induce a vedere lo spettacolo come un fluire di stati d’animo, uno scambio tra artisti e platea.
L’importanza del patrimonio culturale e la promessa di uno spettacolo vibrante
Veronica simioli ha preso a cuore l’ambizione di raccontare la “profondità culturale della nostra terra” con parole, musica e movimento. Attraverso questo itinerario sonoro si offrono suggestioni legate a un patrimonio che ha attraversato decenni e generazioni, arrivando fino a oggi in forme sempre nuove.
La sua promessa non è solo musicale ma coinvolge anche la dimensione fisica e narrativa, dove voce, corpo e parole dialogano in una sequenza sempre mutevole. Questo modo di proporre i canti napoletani crea una varietà di livelli emotivi per il pubblico, che potrà muoversi tra introspezione e festa, tra ricordi personali e risonanze collettive.
Il concerto al museo madre si profila così come un evento capace di mettere in scena una Napoli autentica, viva, fatta di storia, sentimento e condivisione.