A milano, due migranti si costituiscono parte civile contro gli amministratori della martinina srl

A milano, due migranti si costituiscono parte civile contro gli amministratori della martinina srl

Due migranti chiedono di essere riconosciuti come parti civili in un’inchiesta su frodi e abusi nel Centro di permanenza rimpatri di Milano, evidenziando gravi violazioni dei diritti umani.
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A milano, due migranti si costituiscono parte civile contro gli amministratori della martinina srl - (Credit: www.ansa.it)

Due migranti hanno intrapreso un percorso legale chiedendo di essere riconosciuti come parti civili in un caso che coinvolge frode nelle forniture pubbliche e turbativa d’asta, legato al Centro di permanenza rimpatri di Milano. L’inchiesta, guidata dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri, ha rivelato presunti abusi e condizioni inaccettabili in cui i migranti sarebbero stati costretti a vivere. La situazione ha messo in luce la necessità di ulteriore attenzione su temi legati ai diritti umani e alla gestione dei centri di accoglienza.

Le accuse contro gli amministratori della martinina srl

Nel mirino dei magistrati milanesi si trovano Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso, gli amministratori della Martinina srl, insieme alla stessa società con sede a Salerno. Le accuse principali formulano un quadro di irregolarità gestionali che assumono contorni preoccupanti, poiché i migranti si sarebbero trovati rinchiusi in condizioni definite “disumane” e “infernali”. Le indagini hanno rivelato dettagli allarmanti riguardo alle pratiche di gestione del centro di permanenza, come segnalato dalle autorità, includendo l’assenza di adeguati servizi interpretativi e un accesso inadeguato ai servizi di salute mentale.

La scena giudiziaria è stata affollata da avvocati e rappresentanti di associazioni come Naga e BeFree, il cui scopo è monitorare e denunciare le criticità dei centri di permanenza rimpatri. Queste organizzazioni hanno deciso di costituirsi come parti civili, motivando ulteriormente la necessità di vigilanza su questioni di dignità umana e rispetto dei diritti fondamentali. Il loro coinvolgimento sottolinea un allerta sociale su come i migranti vengono trattati dal sistema, con l’obiettivo di rappresentare un gruppo vulnerabile che spesso non ha voce nelle sedi legali.

Richiesta di patteggiamento: gli sviluppi del caso

Alessandro Forlenza, assistito dall’avvocato e ex pm Antonio Ingroia, ha avanzato una richiesta di patteggiamento, proponendo una pena di un anno e otto mesi. Questo sviluppo legale viene visto come un tentativo di affrontare le accuse e risolvere il caso in tempi relativamente brevi. Anche la Martinina srl ha presentato una proposta, chiedendo un patteggiamento che prevede una sanzione pecuniaria di 15.000 euro e un divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione per 20 mesi. Al contrario, Consiglia Caruso, al momento, non ha optato per alcun rito alternativo, mantenendo una posizione di attesa sulle ultime evoluzioni della sua difesa.

Nel corso dell’udienza, tenutasi il 13 dicembre 2023, i pm hanno ottenuto il sequestro del ramo d’azienda della Martinina srl che era responsabile della gestione del Cpr di via Corelli. Le indagini hanno dimostrato che le condizioni di vita per i migranti ospitati erano al di sotto di qualsiasi standard accettabile, con testimonianze di cibo contaminato e strutture fatiscenti. La situazione ha indotto i magistrati a nominare un amministratore giudiziario, il che mette in evidenza la gravità delle violazioni emerse.

Il futuro dell’udienza preliminare e il passaggio di consegne

L’udienza preliminare ha visto la sua data di aggiornamento fissata al 18 dicembre. Questo rinvio si rende necessario per garantire il bonario passaggio di consegne tra l’amministratore giudiziario e la nuova società che ha vinto il bando per la gestione del centro di permanenza. La relazione che verrà presentata nelle prossime settimane avrà un’importanza cruciale per comprendere il futuro della struttura e la rettifica della gestione.

Le autorità competenti si preparano ad analizzare attentamente le problematiche emerse, mirando a sviluppare piani di azione che possano migliorare le condizioni di vita e trattamento dei migranti in accoglienza. Questa vicenda getta una luce sinistra su temi di immigrazione e amministrazione pubblica, resi ancora più urgenti dalla necessità di garantire diritti fondamentali a coloro che sono vulnerabili.

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