A milano continua la ricerca del nuovo assessore alla rigenerazione urbana dopo le dimissioni di tancredi

A milano continua la ricerca del nuovo assessore alla rigenerazione urbana dopo le dimissioni di tancredi

Milano cerca un nuovo assessore alla rigenerazione urbana dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi; il sindaco Giuseppe Sala valuta un consulente esterno, Federico D’Andrea, per supportare la gestione urbanistica.
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Milano cerca un nuovo assessore alla rigenerazione urbana dopo lo scandalo che ha coinvolto Giancarlo Tancredi; il sindaco Sala valuta anche la nomina di un consulente esterno per supportare le scelte urbanistiche, mentre il dibattito politico resta acceso. - Gaeta.it

La città di milano è alla ricerca di un nuovo assessore alla rigenerazione urbana, ruolo lasciato vacante da Giancarlo Tancredi, recentemente al centro di un’inchiesta della procura che ne ha chiesto l’arresto per presunti illeciti legati all’urbanistica. Il sindaco Giuseppe Sala sta valutando diverse opzioni, tra difficoltà e nuove strategie, per riempire questo incarico importante per lo sviluppo degli immobili e delle aree cittadine.

Le difficoltà nel trovare un nuovo assessore tecnico

Il sindaco Giuseppe Sala ha convocato diverse figure con competenze tecniche per il ruolo di assessore alla rigenerazione urbana, ma finora tutti hanno declinato l’invito. Molti candidati possiedono incarichi già attivi che, in caso di accettazione, potrebbero creare situazioni di conflitto di interessi. Questa complessità ha rallentato il processo di nomina e costretto il Comune a esplorare soluzioni alternative. La ricerca di una figura qualificata e totalmente disponibile si è rivelata complicata in un clima politico ed istituzionale ancora sensibile alle questioni urbanistiche.

Il Comune ha anche preso in considerazione la possibilità di differire la nomina, adottando un supporto temporaneo. La priorità resta comunque quella di individuare un assessore capace di affrontare i problemi della rigenerazione urbana, tema delicato e fondamentale per la crescita di milano. Gli investimenti nei quartieri, la gestione degli spazi pubblici e la trasformazione di aree periferiche richiedono una leadership affidabile e competente, in grado di rapportarsi con gli enti coinvolti e con i cittadini.

La proposta di un consulente di alto profilo

Accanto alla ricerca dell’assessore tecnico, il sindaco Sala insieme al Partito democratico sta valutando l’ipotesi di nominare un consulente esterno per affiancare l’assessore alla rigenerazione urbana. Il profilo emergente è quello di Federico D’Andrea, che ha alle spalle una carriera militare come colonnello della Guardia di finanza durata trent’anni. Da poche ore è stato nominato presidente di Principia, la società che gestisce le aree dell’ex Expo 2015, precedentemente nota come Arexpo e centrale per i progetti di rigenerazione urbana a milano.

Se l’incarico di presidente di Principia e il ruolo di consulente urbanistico risultassero compatibili, D’Andrea potrebbe essere chiamato a partecipare ai lavori del Comune in tempi brevi. In questo caso, la scelta ufficiale dell’assessore sarebbe rinviata a settembre, dopo la pausa estiva. Il Comune punta a questa soluzione per garantire un supporto tecnico di alto livello, capace di accompagnare meglio le scelte politiche in materia di sviluppo urbano.

Precedenti di consulenze interne al comune di milano

Non si tratta di una novità assoluta per milano avere consulenti di rilievo nelle stanze del Comune. Nel 2023, ad esempio, Giuseppe Sala aveva nominato Franco Gabrielli, ex capo della Polizia, consulente per la sicurezza cittadina. Questa nomina aveva lo scopo di rafforzare la risposta alle problematiche legate alla sicurezza urbana e aveva suscitato riscontri contrastanti all’interno dell’amministrazione.

Il modello di affiancare figure esperte al lavoro degli assessori può facilitare decisioni più mirate e interventi più rapidi in settori delicati come quello urbanistico. La presenza di consulenti esterni con esperienze specifiche offre un contributo significativo alla gestione delle complesse dinamiche cittadine, anche se questa scelta resta sotto osservazione da parte della politica e della società civile.

Reazioni politiche alle nuove strategie sull’urbanistica

L’idea di introdurre un consulente per l’urbanistica ha diviso le forze politiche in consiglio comunale. Fratelli d’Italia si è detta contraria, sostenendo che con questa mossa l’amministrazione si “auto commissaria”. Il partito richiama il precedente intervento di Gabrielli sulla sicurezza, considerandolo un segnale di crisi della gestione diretta degli assessorati da parte della politica.

Al contrario, i consiglieri dei Verdi, come Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, hanno manifestato una posizione più aperta. Hanno evidenziato l’utilità di un supporto consulenziale per affrontare questioni tecniche complesse, pur ribadendo che “la decisione finale dovrà restare nelle mani della politica e dell’assessore responsabile”.

Europea Verde, invece, spinge per il ritorno di Gabriele Rabaiotti, già assessore al Welfare e alla Casa e poi consigliere comunale. Rabaiotti ha lasciato pochi mesi fa il Comune per lavorare in MM, l’azienda che gestisce le case popolari milanesi. La sua esperienza precedente è vista da alcuni come un punto di forza per il rilancio dell’urbanistica legata al sociale.

Questo dibattito riflette le difficoltà dell’amministrazione milanese nel definire una guida chiara per la rigenerazione urbana, fondamentale per lo sviluppo della città nei prossimi anni.

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