L’extremely large telescope , in costruzione nel deserto di Atacama in Cile, rappresenta un salto senza precedenti nell’osservazione astronomica. Questo telescopio, realizzato dall’european southern observatory , permetterà di scoprire dettagli mai visti nel cosmo, studiando galassie antichissime e mondi lontani. Il cuore tecnologico dell’Elt è uno specchio adattivo progettato e sviluppato da un’impresa italiana, che correggerà le immagini ottenute dalle turbolenze dell’atmosfera terrestre. Il progetto, al confine tra sfida scientifica e ingegneristica, porta una nuova luce sulla conoscenza dello spazio.
L’elt: un occhio gigantesco sul cielo e sul passato dell’universo
L’extremely large telescope si sta realizzando in Cile, più precisamente in una zona remota del deserto di Atacama, dove il cielo terso e l’alta quota offrono condizioni ottimali per l’osservazione. Con il suo specchio primario enorme, l’Elt permetterà di catturare la luce di oggetti molto distanti e molto deboli. Questo significa poter osservare, per esempio, le prime galassie nate dopo il Big Bang o studiare atmosfere di esopianeti alla ricerca di elementi che potrebbero indicare la presenza di vita. Questa struttura, costituita da cinque specchi principali, spicca per la sua capacità di restituire immagini nitide con un livello di dettaglio senza precedenti, grazie anche al sistema di ottica adattiva.
L’ambizione dell’Elt è rivoluzionare le tecniche astronomiche attuali. Di fatto, è progettato per superare i limiti introdotti dalla turbolenza del’atmosfera che, in altri telescopi, distorce le immagini. Il risultato sarà una visione estremamente precisa dell’universo, che potrà anche facilitare la scoperta di pianeti potenzialmente abitabili. L’alta qualità delle immagini permetterà agli astronomi di affrontare nuovi interrogativi sulla formazione delle stelle, la struttura delle galassie e la natura della materia oscura.
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Microgate e lo specchio m4: il cuore italiano del telescopio
Microgate, azienda con sede a Bolzano specializzata in ottica adattiva, ha sviluppato lo specchio adattivo m4 dell’Elt. Questo specchio rappresenta una parte fondamentale del progetto, grazie alle sue dimensioni e alla tecnologia che incorpora. Con un diametro di 2,5 metri e uno spessore di meno di 2 millimetri, lo specchio è composto da sei segmenti a forma di petalo che si deformano in risposta alle variazioni atmosferiche.
La peculiarità dello specchio m4 è l’uso di 5.352 attuatori senza contatto che regolano la superficie in tempo reale per correggere le distorsioni. Questi attuatori sfruttano un campo elettromagnetico per “far levitare” lo specchio evitando qualsiasi attrito meccanico. La superficie viene modificata oltre mille volte al secondo con una precisione straordinaria, nell’ordine di 10 milionesimi di millimetro, consentendo immagini molto più nitide e dettagliate rispetto a telescopi tradizionali.
Il sistema di controllo progettato da Microgate, realizzato insieme ad Ads International nel consorzio AdOptica, è frutto di decenni di lavoro nel campo dell’astronomia. Questo risultato tecnico conferma l’esperienza maturata in Alto Adige, la quale ha già fornito soluzioni simili per altri grandi telescopi come il Giant Magellan Telescope, il cui sistema di specchi secondari adattivi è stato realizzato con tecnologie analoghe.
Un contributo italiano che apre nuove strade nella ricerca astronomica
La partecipazione italiana nel progetto Elt segna una tappa importante nella tecnologia per l’astronomia. Microgate, guidata da Roberto Biasi e suo fratello Vinicio, ha confermato le proprie competenze con lo sviluppo dello specchio m4, risultato di anni di ricerca e sperimentazioni avanzate. Questa innovazione non solo estende il potenziale scientifico del telescopio, ma conferma anche la presenza italiana in un settore di alta tecnologia legato alla scoperta dello spazio.
L’applicazione di questa tecnologia va oltre l’Elt: si adatta a telescopi con specchi primari superiori ai 25 metri di diametro, aprendo la strada a una nuova era di osservatori astronomici. La capacità di modulare la forma dello specchio con tale precisione permette di affrontare sfide che fino a pochi anni fa sembravano irraggiungibili. I risultati ottenuti con lo specchio m4 possono rappresentare un modello per futuri progetti, contribuendo a un livello di dettaglio nelle immagini cosmiche mai raggiunto.
Le immagini più nitide e la capacità di osservare oggetti molto distanti si traducono in dati cruciali per la scienza. L’Elt, con la tecnologia italiana, può quindi rispondere a domande fondamentali sull’universo primordiale, evoluzione delle stelle e ricerca di mondi abitabili. La presenza italiana in questo campo promette di influenzare in modo rilevante i prossimi decenni di osservazione astronomica.