Milano ha inaugurato un nuovo centro di accoglienza per donne senza dimora, un passo concreto verso soluzioni abitative e assistenza mirata. Il progetto, situato in via Don Carlo San Martino 10, ospiterà fino a 21 donne in condizioni di vulnerabilità. L’iniziativa punta a creare un ambiente protetto e funzionale, con un’attenzione particolare ai bisogni specifici di chi vive in strada.
Dettagli sulla struttura e la gestione del centro 3d
Il centro 3D, sigla che indica Donne, Dimora, Diritti, si trova in un immobile di proprietà comunale a Milano. È stato affidato alla Fondazione Progetto Arca e alla Croce Rossa Italiana, comitato di Milano. Queste organizzazioni si occupano della gestione quotidiana e del supporto alle ospiti.
La struttura può accogliere fino a 21 donne in difficoltà, ma ha già iniziato a operare ospitando le prime sette. L’obiettivo è garantire un luogo sicuro, igienico e attento alle necessità specifiche delle donne senza fissa dimora, troppo spesso trascurate nelle risposte di emergenza e nei servizi sociali tradizionali.
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L’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Lamberto Bertolé, ha spiegato che il centro 3D completa il sistema cittadino di accoglienza per persone senza dimora. Il Comune ora dispone di tre centri distinti, dedicati a diversi gruppi: persone assistite direttamente dalle unità mobili, donne e persone in transito. Questa differenziazione permette di rispondere in modo più mirato alle esigenze di ciascun gruppo.
Motivazioni e caratteristiche specifiche del centro
La direttrice dei servizi della Fondazione Progetto Arca, Costantina Regazzo, ha descritto l’attenzione con cui sono stati preparati gli spazi del centro. Ogni dettaglio è stato pensato per accogliere donne che spesso affrontano condizioni di vita molto difficili, anche in strada, dove vengono intercettate dalle unità mobili.
Le ospiti hanno bisogno di un ambiente pulito e sicuro, dove recuperare dignità e salute. Si tratta di un aspetto fondamentale per chi ha perso la propria casa e si trova in condizioni di estrema fragilità. L’obiettivo è che il centro non sia solo un rifugio temporaneo, ma anche un punto di partenza per ricostruire una vita con più serenità.
L’esperienza di Progetto Arca nella gestione di strutture rivolte alle persone senza dimora ha permesso di adattare gli spazi anche alle esigenze psicologiche e fisiche di queste donne. La sicurezza è garantita non solo dall’organizzazione interna ma anche dalla presenza costante di personale qualificato.
Il coinvolgimento del centro sammartini e la rete antiviolenza
Le donne senza dimora verranno indirizzate al centro 3D tramite il Centro Sammartini, che rappresenta il punto di accesso unico ai servizi della città per le persone senza casa. Questo sistema centralizzato aiuta a coordinare l’accoglienza e a evitare dispersioni o sovrapposizioni.
Inoltre, il Comune ha previsto una procedura per riconoscere segnali di violenza, sfruttamento o tratta tra le ospiti. Qualora emergano indicazioni di questo tipo, le donne potranno accedere a interventi specialistici messi in campo dalla rete antiviolenza cittadina e dal progetto Derive e Approdi, specifico per la tratta di esseri umani.
Questa attenzione rappresenta un passo importante per tutelare donne spesso vittime di abusi e sfruttamento, offrendo loro percorsi di protezione e supporto mirato. Il collegamento tra centro 3D e servizi specializzati è fondamentale per intervenire in modo tempestivo su queste fragilità.
Promozione della salute femminile nel centro 3d
Una novità significativa del nuovo centro riguarda il supporto alla salute delle donne ospiti. La Croce Rossa Italiana, che partecipa alla gestione, ha messo in campo interventi mirati a promuovere il benessere fisico della popolazione accolta.
L’offerta sanitaria al centro 3D comprende controlli medici, assistenza infermieristica e attività di educazione alla salute. Vista la condizione di vulnerabilità delle donne senza dimora, la prevenzione e la cura diventano strumenti indispensabili per migliorare la qualità della vita.
Le iniziative di Croce Rossa mirano anche a facilitare l’accesso al sistema sanitario territoriale, coinvolgendo le ospiti in percorsi di cura e monitoraggio. L’attenzione alla salute si affianca dunque a quella abitativa e sociale, creando un contesto più completo di supporto.
La presenza di questi servizi rende il centro 3D un modello di accoglienza che guarda oltre l’emergenza, cercando di rispondere concretamente alle difficoltà vissute dalle donne senza casa a Milano.