La domenica del 18 maggio a latina ha visto un doppio evento dedicato al parco san marco. Dalle 16.30, una passeggiata guidata ha portato cittadini e appassionati alla scoperta della storia e della ricca biodiversità del parco. Più tardi, alle 18.30, dodici anatroccoli sono stati liberati nel laghetto del parco, dopo essere stati salvati da situazioni di pericolo da un gruppo di volontari locali. L’evento ha chiamato l’attenzione su pratiche di salvaguardia ambientale e sull’importanza della cura degli spazi verdi urbani.
Passeggiata divulgativa per conoscere la biodiversità e la storia del parco san marco
L’appuntamento alle 16.30 ha preso il via dall’ingresso di via aprilia del parco san marco. La passeggiata ha guidato i partecipanti tra le specie arboree più significative del parco, illustrando come il cambiamento climatico influenzi il territorio e modifichi gli ambienti urbani. Durante il percorso, sono stati spiegati i principi della terapia forestale, un metodo che evidenzia il valore curativo degli alberi e degli spazi naturali.
Il gruppo ha quindi osservato le piante più caratteristiche e si è soffermato sugli animali che vivono nello specchio d’acqua, capendo come la biodiversità del parco si mantenga e quali siano le tecniche di cura ambientale adottate. Tra queste, lo sfalcio ridotto dell’erba, l’uso di prati fioriti e la fitodepurazione delle acque. Ogni metodo aiuta a preservare gli equilibri naturali in un contesto cittadino, limitando l’impatto umano e favorendo la vita dei vari organismi presenti.
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Commento di oriana ciaccio sulla cura degli animali
Oriana Ciaccio, referente del patto per parco san marco, ha condiviso dettagli sulle buone pratiche necessarie per proteggere gli animali ospitati. Ha sottolineato quanto siano dannose alcune abitudini erronee dei cittadini, come il dare cibo inadatto ad anatre e pesci. Gli animali si alimentano naturalmente con ciò che trovano nel loro habitat: alghe, crostacei, insetti, uova e molluschi. Questi alimenti garantiscono loro una dieta equilibrata, fondamentale per la sopravvivenza e la salute.
La liberazione degli anatroccoli: salvataggi e cura nel tempo
Alle 18.30 i volontari si sono raccolti intorno al laghetto per liberare dodici anatroccoli. I piccoli appartengono a due nidiate nate a metà aprile, ma non sono riusciti a sopravvivere subito nel loro ambiente naturale. Sette di loro, nati l’8 aprile, non riuscivano a rientrare nel nido e avrebbero rischiato il freddo notturno, mentre cinque anatroccoli caduti in un tombino il 18 aprile sono stati trovati e recuperati in tempo.
Il salvataggio ha visto l’intervento di un gruppo di volontari conosciuti nel quartiere come il patto di collaborazione. Tra loro Aldo, Fabrizio, Giorgio e Tito hanno monitorato e recuperato i nidi, mentre Lucia ha accudito i piccoli per settimane. I sette anatroccoli più grandi si trovano ora in una fattoria, seguiti da un adolescente appassionato di natura, Andrea. I cinque del tombino sono a casa di Oriana Ciaccio e si sono rafforzati abbastanza da poter tornare al laghetto in sicurezza.
La minaccia delle tartarughe americane
La presenza di anatroccoli così giovani e il loro prima ritorno al laghetto sono un segnale della cura che questo gruppo di cittadini dedica al parco. La lotta contro specie invasive come la tartaruga aliena americana, che minaccia sia l’ecosistema sia la vita dei piccoli, continua con l’aiuto di chi conosce i pericoli e mette in campo interventi efficaci.
Tutela del parco san marco e ruolo dei cittadini
L’impegno nel mantenere il parco san marco in condizioni favorevoli passa anche dal rispetto e dalla collaborazione dei cittadini. Il patto per parco san marco invita a evitare gesti non consapevoli, come lasciare cibo inappropriato ad anatre e pesci, che rischia di alterare il loro equilibrio. Le tartarughe americane, aliene e non autoctone, si sono diffuse nel laghetto a causa di abbandoni illegali. Sono specie aggressive che mangiano uova e anatroccoli, disturbando gravemente le popolazioni locali di fauna.
Ai proprietari di cani è stato chiesto di vigilare sui propri animali e non disturbare i nidi nascosti nell’erba. Le schiuse di nuovi anatroccoli dipenderanno anche da queste attenzioni.
Le attività organizzate e le iniziative di salvaguardia si svolgono con il contributo di volontari che si coordinano attraverso il gruppo Facebook dedicato. Da lì è possibile ottenere informazioni sull’evento e iscriversi per partecipare alle azioni di tutela del parco e del suo ecosistema.
Il parco san marco rappresenta così un esempio concreto di come spazi verdi urbani possano conservare biodiversità e permettere a cittadini e natura di convivere in modo responsabile. L’appuntamento con le passeggiate e il lavoro dei volontari suggerisce quanto lavoro richieda ogni giorno mantenere questi ambienti vitali per la città di latina.