A latina mobilitazione contro il caporalato con la distribuzione simbolica di pomodori per ricordare le vittime

A latina mobilitazione contro il caporalato con la distribuzione simbolica di pomodori per ricordare le vittime

A Latina, Libera e Flai Cgil denunciano il caporalato nei campi agricoli del Lazio con una mobilitazione che coinvolge volontari, distribuzione di pomodori e richieste di riforme legislative e controlli più severi.
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A Latina, Libera e Flai Cgil hanno organizzato una mobilitazione contro il caporalato e lo sfruttamento nei campi agricoli, sensibilizzando su condizioni di lavoro precarie e chiedendo interventi istituzionali più incisivi. - Gaeta.it

A Latina si è svolta una iniziativa organizzata da Libera e Flai Cgil per denunciare il caporalato e lo sfruttamento nei campi agricoli. L’azione ha coinvolto giovani volontari provenienti da diverse regioni italiane, presenti per il campo di volontariato di Libera. La campagna ha voluto mettere in luce le difficoltà dei lavoratori agricoli e le storie di sfruttamento che si nascondono dietro prodotti comuni come il pomodoro. Sul corso Repubblica, i partecipanti hanno distribuito cassette di pomodori ai passanti, con ogni frutto legato al nome di una vittima del caporalato, ricordando le tragedie subite da chi lavora nei campi. L’iniziativa mira a sensibilizzare la cittadinanza sulle condizioni di lavoro spesso precarie e abusive nei settori agricoli del Lazio e non solo.

La giornata di mobilitazione: distribuzione e incontri nelle campagne di latina

La mattina presto, sotto le prime luci dell’alba, i volontari di Libera hanno raggiunto alcune lavoratrici e lavoratori impegnati nei campi intorno a Borgo Santa Maria. Hanno distribuito bottigliette di acqua e gilet catarifrangenti per migliorare la sicurezza degli spostamenti, oltre a volantini che offrono informazioni sui diritti e indicazioni per rivolgersi ai sindacati. Questa parte della giornata è stata fondamentale per stabilire un contatto diretto con chi ogni giorno fatica in condizioni spesso durissime. Durante la distribuzione dei pomodori, ogni frutto riportava il nome di una vittima dello sfruttamento, per ricordare storie come quella di Satnam Singh, il lavoratore indiano mutilato nei campi di Borgo Santa Maria e morto nel giugno 2024. L’iniziativa dunque non si è limitata a un gesto simbolico ma ha incluso un’azione concreta di supporto e informazione ai lavoratori più esposti.

Le richieste di libera lazio e flai cgil per combattere il caporalato

A fronte delle condizioni denunciate, Libera Lazio e Flai Cgil Roma e Lazio hanno ribadito la necessità di un intervento deciso da parte delle istituzioni. Chiedono un incremento delle ispezioni nei campi agricoli con controlli serrati e sanzioni efficaci verso chi sfrutta i lavoratori. Un punto centrale riguarda la modifica delle leggi che, purtroppo, penalizzano le persone migranti favorendo indirettamente il persistere del caporalato e della criminalità organizzata. In modo particolare viene citata la legge Bossi-Fini come una norma da abrogare perché contribuisce a mantenere canali migratori irregolari e permette l’insediamento di reti illegali. Le organizzazioni puntano alla creazione di percorsi di migrazione legali e sicuri, evitando così che i lavoratori rimangano bloccati nelle maglie del mercato nero della manodopera. Sottolineano come i decreti flussi attuali non abbiano prodotto risultati efficaci.

Il richiamo a un impegno istituzionale per garantire lavoro dignitoso

Le associazioni chiedono che le istituzioni scelgano da che parte stare e agiscano contro le violenze e l’illegalità che colpiscono i lavoratori agricoli. La campagna di Libera e Flai Cgil punta a una risposta concreta contro il caporalato, un fenomeno che continua a colpire la filiera agricola italiana. Insistono sulla necessità di un lavoro libero e dignitoso, fondamentale per tutelare i diritti di tutti, indipendentemente dalla provenienza. Le iniziative come quella a Latina rappresentano un momento importante di mobilitazione che mette in luce quanto il problema sia attuale e richieda attenzione da parte della politica e dell’opinione pubblica. Alla base resta la richiesta di una riforma delle politiche migratorie e dei controlli sul territorio, misura indispensabile per contrastare il fenomeno nel lungo termine.

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