Quest’anno la cascata d’acqua che nasce dalla tofana di rozes, nel cuore delle dolomiti ampezzane, è tornata a scorrere il primo maggio. Questo fenomeno naturale richiama ogni anno cortinesi e turisti attorno a uno spettacolo impetuoso e chiaro, il segno tangibile del disgelo che segna l’inizio della stagione calda in montagna. Dopo settimane di nevicate e un clima freddo che ha ritardato lo scioglimento, l’acqua limpida ha ripreso a scendere cadendo a picco dal 3.225 metri della cima.
Il fenomeno della cascata dalla tofana di rozes: un evento atteso a cortina
La cascata che si forma sulla tofana di rozes è uno degli spettacoli più riconoscibili della valle ampezzana. Le acque che si staccano dai ghiacci e si gettano lungo la parete rocciosa creano un flusso d’acqua chiara e fragorosa, visibile anche da molti punti della città di cortina d’ampezzo. Ogni anno, questa cascata rappresenta il ritorno della stagione più calda e attira numerosi visitatori curiosi cosi come gli abitanti locali. Si parla di centinaia di metri di caduta libera, un segno naturale che accompagna il passaggio delle stagioni sulle dolomiti, con radici profonde nella tradizione popolare.
Un segno naturale e culturale
Il fenomeno segnala la fusione delle nevi rappresentando un confronto diretto con le condizioni climatiche di quel periodo. Non è solo un effetto dell’ambiente, ma un fatto che accompagna riti e credenze legate ai cicli naturali di cortina. La cascata trasforma così un processo stagionale in un’attrazione visiva e culturale, uno spettacolo da ammirare nelle prime giornate di tepore.
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Variazioni climatiche e ritardi nel disgelo di quest’anno
Negli ultimi anni la cascata della tofana di rozes è comparsa spesso con largo anticipo rispetto alla data tradizionale, già a fine marzo o inizi aprile. Questa volta, invece, il disgelo si è fatto aspettare. Le nevicate abbondanti delle settimane passate e il clima più freddo in alta quota hanno ritardato lo scioglimento dei ghiacci. Il risultato è stato un evento visibile solo a partire dal primo maggio, un ritardo che ha riflesso l’andamento meteorologico della primavera 2025 su cortina.
Un campanello d’allarme climatico
Il fenomeno offre un campanello d’allarme sugli equilibri climatici di montagna. La progressione del disgelo dipende dal preludio stagionale e dalla quantità di neve accumulata intorno alla tofana di rozes, una vetta che svetta a 3.225 metri. Quest’anno, con un inverno più lungo e nevoso, la cascata si è formata più tardi, evidenziando la sensibilità dei rilievi dolomitici alle condizioni atmosferiche. Le variazioni climatiche influenzano così anche i segni più visibili della natura, modificando tempistiche ormai consolidate.
Cortina come punto di osservazione privilegiato della natura dolomitica
La città di cortina d’ampezzo gode di una posizione unica per osservare fenomeni naturali come la cascata della tofana di rozes. Situata ai piedi delle dolomiti, la “regina delle dolomiti” permette a residenti e visitatori di seguire giornalmente il cambiamento del paesaggio, dalle nevi invernali all’arrivo dell’estate. La cascata che si forma nel disgelo è infatti visibile da numerosi punti della città, abbracciando cortina con lo spettacolo della natura che risveglia valli e corsi d’acqua.
Attrazioni e turismo naturale
La presenza della cascata richiama ogni anno appassionati di montagna, fotografi e amanti del panorama che cercano di cogliere i dettagli del fenomeno. È un momento che si inserisce nel flusso stagionale della valle ampezzana. Lo scorrere improvviso di torrenti d’acqua e il suono fragoroso del ghiaccio che si scioglie diventano, concretamente, il segno del cambiamento climatico e ambientale in questo angolo delle dolomiti. Cortina rimane così, con i suoi 3.225 metri di altezza della tofana di rozes, una sorta di osservatorio naturale privilegiato dei grandi eventi meteorologici montani.
Tradizione e significato della cascata per gli abitanti di cortina
Tra i cortinesi la cascata della tofana di rozes ha un valore che va al di là del semplice spettacolo scenico. Nel corso degli anni, questa manifestazione della natura è stata interpretata come simbolo dell’estate in arrivo. Quando l’acqua inizia a scendere in modo netto e continuo, la comunità locale riconosce l’avvicinarsi del periodo più caldo, al termine della lunga stagione invernale.
Questo segnale naturale si lega a storie orali e alle consuetudini popolari tramandate in valle. Ogni anno, la comparsa della cascata viene accolta come un evento di vita nel calendario cortinese. I più anziani ricordano come il fenomeno scandiva anticamente la ripresa delle attività all’aperto, il pascolo e la preparazione dei campi. Si tratta di un legame stretto e profondo con la montagna, che condiziona anche il turismo, facendo di cortina d’ampezzo una meta desiderata proprio in quei giorni di transizione.