Il 78° Festival di Cannes ha offerto una giornata intensa, tra nuovi film attesi e star internazionali che si mettono in gioco in ruoli inediti. Mario Martone ha portato sul grande schermo la storia di Goliarda Sapienza con “Fuori”, ricevendo una lunga standing ovation mentre Scarlett Johansson ha presentato il suo debutto alla regia con “Eleonor The Great”. Sul red carpet si sono alternati volti noti del cinema e della musica, accompagnati da scelte di stile che hanno attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e del pubblico.
L’evento a cannes e il trionfo del film fuori di mario martone
Il 20 maggio al Gran Theatre Lumiere, la platea di Cannes ha applaudito per quasi dieci minuti il nuovo film di Mario Martone, “Fuori”. Il lungometraggio racconta la vita di Goliarda Sapienza, figura poliedrica tra attrice, scrittrice e filosofa, la cui fortuna arrivò soprattutto all’estero, in particolare a Parigi, rispetto all’Italia. La pellicola ricostruisce gli anni ’80 a Roma, con grande attenzione ai dettagli della realtà popolare del quartiere Parioli dell’epoca, dove la protagonista visse. Martone ha voluto mostrare un ritratto sincero, privo di edulcorazioni, che si riflette anche nella scelta di scene che mostrano nudi senza malizia ma come elementi espressivi di un’intimità circolare, definita dal regista un “circolo d’amore e di sguardi”.
Sullo schermo, Valeria Golino interpreta Goliarda Sapienza con una presenza coinvolgente. Sul red carpet la sua scelta è ricaduta su un abito di Dior in velluto rosa polvere che le dona una luminosità elegante, ottenendo apprezzamenti per la classe e sobrietà. Matilda De Angelis, al suo primo red carpet cannoise, ha optato per un abito a sirena di Fendi dal tessuto trasparente e riflettente, che ha colpito per la capacità di catturare la luce con un effetto quasi lunare. Elodie invece ha scelto un look più sobrio ma di grande effetto, con un abito Prada nero e pizzo sulle maniche che valorizza la sua immagine senza eccedere. I tre abiti hanno raccolto consensi importanti, sottolineando come il cinema italiano riesca a posizionarsi anche dal punto di vista estetico all’interno della kermesse francese.
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Scarlett johansson debutta alla regia con eleonor the great, tra eleganza e attesa
Scarlett Johansson ha attirato altrettanta attenzione con il suo debutto dietro la macchina da presa, presentando “Eleonor The Great” con un’eleganza che ha trasferito anche nel proprio outfit. Si è presentata sul tappeto rosso con un abito in chiffon celeste, che ricordava lo stile classico di Grace Kelly, andando a colpire per la leggerezza e la raffinatezza. L’attrice e regista ha scelto questo esordio per distinguersi anche dal tradizionale circuito degli attori impegnati in pellicole, rinunciando alla prima del nuovo film di Wes Anderson, a cui il pubblico la dava data per certa.
La coppia sul red carpet
Al suo fianco, Colin Jost è comparso con discrezione, completando la coppia con un look semplice ma curato. L’attenzione nel loro abbigliamento ha dimostrato come anche la scelta stilistica possa completare un’immagine pubblica controllata e coerente, soprattutto in un contesto mediatico come Cannes, dove ogni dettaglio viene osservato e commentato. Il debutto di Johansson ha ricevuto giudizi positivi, non solo per il percorso artistico ma pure per il modo in cui ha saputo reggere la scena.
L’atmosfera del red carpet e le scelte di stile tra sorprese e apprezzamenti
Il red carpet di quella che si conferma come una delle giornate più seguite del Festival è stato animato da presenze internazionali e da scelte di stile particolari. Eva Herzigova si è presentata con un abito rosa Barbie, accompagnato da lunghi guanti neri; nonostante la perfetta costruzione del vestito, il risultato complessivo ha diviso, facendo apparire la modella come una statua antica dalle braccia incomplete. La curata scenografia del look ha stupito meno di quanto ci si aspettava, meritando voti bassi sul piano estetico.
Jodie Foster, protagonista del film “Private Life”, ha puntato su un outfit azzurro polvere con drappeggi in vita e una mantella, pronto a rilanciare un’idea di femminilità sobria ma presente. Il look ricordava stile iconico anni passati, simile a quello di Katherine Hepburn. Il vento di Cannes, però, ha spazzato la sua acconciatura, lasciandola spettinata, creando un contrasto curioso con la precisione studiata dell’abito. Questo elemento ha aggiunto un tono più umano al momento, sottolineando l’imprevedibilità di un evento all’aperto.
Un red carpet tra volti noti e nuove personalità
La varietà di scelte mostra come il red carpet si confermi uno specchio delle diverse personalità e sensibilità che competono per attirare lo sguardo e fare rumore nell’agone mediatico. Tra volti noti, esordienti e conferme, ogni presenza rimane un tassello di un mosaico in continuo movimento, in cui la fabbrica delle star si alimenta di ogni dettaglio.
Il clima culturale del festival e la riscossa del cinema italiano sulle rive di cannes
A Cannes si respira una combinazione di passato e presente, con forti richiami alla storia del cinema accompagnati da storie contemporanee che cercano spazio e riconoscimento. L’Italia e il suo cinema hanno mostrato volti nuovi e riferimenti storici che intersecano letteratura, filosofia e arte. La figura di Goliarda Sapienza, raccontata da Martone, è diventata simbolo di una riscoperta che guarda oltre confini geografici e temporali.
Il pubblico accoglie queste storie che rispecchiano il volto di un paese complesso, in bilico tra memoria e innovazione artistica. La presenza di attrici come Golino, De Angelis e Elodie contribuisce a dare sostanza e presenza a questi racconti, mentre la platea internazionale si misura con percorsi meno noti ma ricchi di spunti. Non a caso, la lunga standing ovation al Gran Theatre Lumiere ha sancito un momento di attenzione che supera i confini nazionali, ponendo l’Italia sotto i riflettori in una grande vetrina globale.
La giornata di Cannes si fa così testimone di un dialogo tra lingua filmica internazionale e radici culturali profonde, rendendo evidente come ogni proiezione e ogni uscita sul red carpet rappresentino un incrocio di storie, sguardi e modalità di narrare il mondo.