17 misure cautelari a potentE contro due gruppi per traffico di droga in val d'agri e picerno

17 misure cautelari a potentE contro due gruppi per traffico di droga in val d’agri e picerno

17 misure cautelari eseguite dai carabinieri di PotentE contro due organizzazioni dedite al traffico di cocaina, hascisc e marijuana in val d’Agri, Picerno e comuni limitrofi; coinvolto anche un agente della polizia locale.
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Un’operazione dei carabinieri di Potenza ha portato a 17 misure cautelari contro due organizzazioni dedite al traffico di droga in Val d’Agri e zone limitrofe, con indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia. - Gaeta.it

Un’operazione antidroga ha portato all’esecuzione di 17 misure cautelari ad opera dei carabinieri del comando provinciale di PotentE. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del capoluogo lucano e fanno seguito a un’indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della procura della repubblica di PotentE. Le due organizzazioni criminali coinvolte in questa inchiesta operavano nel traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone della val d’Agri, Picerno e i comuni limitrofi, compreso il capoluogo.

L’indagine coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di potentE

Le indagini sono state condotte dalla compagnia carabinieri di Viggiano, un centro strategico nel potentino. A seguito di una serie di accertamenti e attività investigative, è emersa l’esistenza di due gruppi ben organizzati dediti principalmente al commercio di cocaina, hascisc e marijuana. Gli approfondimenti hanno consentito di ricostruire le dinamiche delle reti criminali, il loro modo di agire e la distribuzione degli stupefacenti sul territorio. La procura ha puntato l’attenzione sulle modalità di approvvigionamento e sul ruolo dei vari componenti, alcuni dei quali agivano su territori diversi ma in stretta collaborazione.

Attività investigative svolte

Il lavoro degli investigatori è durato diverse settimane e ha alternato attività di osservazione, intercettazioni telefoniche e pedinamenti. I carabinieri hanno monitorato continuamente le zone di interesse, individuando punti di spaccio e soggetti coinvolti nella diffusione di droga. La compresenza di due organizzazioni ha complicato le indagini, visto che i gruppi operavano separatamente ma con modalità simili e contatti tra loro per gestire quantità significative di sostanze.

Le accuse e i reati contestati agli indagati

Gli indagati, sottoposti alle misure cautelari, devono rispondere di diversi reati. La maggior parte delle accuse riguarda l’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. In particolare sono contestate la detenzione e lo spaccio di cocaina, hascisc e marijuana. Ogni ingrediente del sistema criminale è stato ricostruito attraverso prove raccolte sul campo, tra cui sequestri di droga e documentazioni delle transazioni.

Caso particolare: agente della polizia locale

Un caso a parte riguarda un agente della polizia locale, che risulta accusato di accesso abusivo alla banca dati della motorizzazione civile e peculato d’uso. Tali reati si inseriscono nel contesto dell’indagine, mostrando come alcune figure pubbliche abbiano favorito in modo illecito le organizzazioni criminali, agevolando movimenti o coperture attraverso dati riservati. L’inchiesta punta quindi anche a disarticolare eventuali complicità istituzionali, oltre a sgominare il traffico di stupefacenti.

Conferenza stampa del procuratore e sviluppi futuri dell’operazione

Per fornire ulteriori dettagli sull’operazione e sull’avanzamento delle indagini, il Procuratore Distrettuale facente funzioni, Maurizio Cardea, terrà una conferenza stampa alle ore 11 negli uffici della procura della repubblica di PotentE. Si attendono chiarimenti sulle singole accuse, sui ruoli specifici degli indagati e sugli aspetti tecnici dell’attività investigativa.

Monitoraggio e impegno delle istituzioni

La presentazione permetterà anche di illustrare eventuali sviluppi e i passaggi successivi attesi nel procedimento penale. Le misure cautelari eseguite oscureranno temporaneamente l’azione delle due organizzazioni, mentre le autorità monitoreranno le dinamiche residue sul territorio lucano. Le istituzioni restano impegnate a mantenere alta l’attenzione su fenomeni legati allo spaccio di stupefacenti in val d’Agri e aree vicine, con l’obiettivo di ridurre l’impatto sociale e criminale.

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