Un 30enne di San marino è stato morso da una vipera della sabbia in circostanze che hanno destato preoccupazione e acceso un dibattito sui rischi legati a questo serpente esotico. Dopo il morso, l’uomo ha ricevuto una multa di 4.500 euro per il possesso illegale dell’animale. Per curarlo è stato necessario l’antidoto, reperito con urgenza dalla Croce rossa in Svizzera. Il precedente episodio di veleno risale a luglio 2023, quando lo stesso uomo era già stato vittima di un morso. Abbiamo raccolto informazioni dal direttore del Museo di scienze naturali di Ferrara, Stefano Mazzotti, per chiarire caratteristiche e pericoli legati alla vipera della sabbia.
Come prevenire gli incontri pericolosi con le vipere
La sopravvivenza delle vipere e la loro presenza in natura impone prudenza ma non allarme. Camminare con scarpe chiuse e proteggere le caviglie aiuta a ridurre il rischio di morso. Bisogna stare attenti a dove ci si siede, specialmente su prati o zone ricche di nascondigli naturali. Le vipere mostrano un avvertimento sonoro soffiando se si sentono minacciate, segnalando la loro presenza.
Il rischio di essere punti da un insetto come un calabrone è superiore a quello di incontrare o subire l’attacco di una vipera, per numero di incidenti e reazioni cliniche. Il rispetto per questi animali, unito alla conoscenza dei comportamenti e a un pronto intervento medico in caso di morso, resta la via migliore per evitare situazioni gravi. La vicenda di San marino sottolinea come il possesso illegale di specie esotiche può comportare pericoli sia sanitari che legali.
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Caratteristiche della vipera della sabbia e il suo habitat naturale
La vipera della sabbia, nota anche come ceraste cornuta, è un serpente appartenente alla famiglia dei viperidi. Vive principalmente nelle regioni desertiche di Africa e Medio Oriente. Ha un corpo robusto con una lunghezza che raggiunge i 60 centimetri o più. Il colore chiaro del corpo permette un efficace mimetismo nella sabbia, rendendo difficile individuarla nel suo ambiente naturale. Sopra gli occhi presenta piccole corna, da cui deriva il nome alternativo di vipera cornuta.
Questa specie è abituata a condizioni aride e vive nascondendosi sotto la sabbia per cacciare piccoli roditori e lucertole, soprattutto durante le ore notturne. In genere evita il contatto con l’uomo e attacca solo se si sente minacciata. Nel suo habitat l’incontro con esseri umani è raro, ma la sua capacità di reagire con un morso velenoso rappresenta un potenziale rischio se l’animale viene trasportato fuori dall’ambiente naturale.
Pericoli reali del morso e i precedenti episodi di san marino
Il morso di una vipera della sabbia è considerato molto pericoloso. Il veleno agisce danneggiando i tessuti e le pareti dei vasi sanguigni, e può causare emorragie, necrosi, problemi di coagulazione e nei casi più gravi uno shock tossico. Nel caso del 30enne di San marino, una delle conseguenze è stata la somministrazione urgente dell’antidoto, che si è reso necessario dopo il primo morso avvenuto a luglio 2023. In quel caso, si rese indispensabile un trattamento in terapia intensiva.
Il secondo morso, nonostante il precedente spavento, ha visto come risposta immediata l’intervento medico e la segnalazione alle autorità per la detenzione illegale del serpente. La multa elevata sottolinea la gravità della violazione, poiché la vipera della sabbia non può essere legalmente posseduta in Italia né nella micro-repubblica, viste le normative che regolano l’importazione e la detenzione di animali esotici.
Vipere in italia: caratteristiche, rischi e comportamenti da adottare
In Italia sono presenti quattro specie di vipere appartenenti alla stessa famiglia della vipera della sabbia. Le più diffuse includono la vipera aspis, presente in molte regioni, la vipera ammodytes e la vipera berus, che si trovano in zone alpine. Questi rettili sono predatori di piccoli mammiferi e svolgono un ruolo essenziale nell’ecosistema. Anche se si può incontrare una vipera durante una passeggiata, il pericolo reale è contenuto.
Le vipere italiane generalmente non attaccano. Producono veleno con un alto costo energetico e lo usano solo quando necessario, principalmente per difesa o per catturare prede. La loro attività si concentra in periodi caldi; in inverno preferiscono rifugiarsi in tane o sotto alberi. Di solito, il morso è un evento raro e va riconosciuto subito per poter intervenire con tempestività.
Le norme italiane e internazionali sulla detenzione di vipere esotiche
Stefano Mazzotti parla chiaro riguardo al divieto di possedere vipere della sabbia sul territorio italiano. La legge è regolata dalla convenzione CITES, che vieta o limita il commercio internazionale di specie selvatiche in via di estinzione o protette. Questa convenzione è applicata in Italia tramite regolamenti europei e leggi regionali che proibiscono l’importazione e la detenzione non autorizzata di specie come la ceraste cornuta.
Il controllo delle norme è affidato soprattutto ai carabinieri forestali, che intervengono per far rispettare le prescrizioni nazionali e internazionali. Non solo gli animali vivi, ma anche parti di essi come pelli o corazze rientrano sotto la protezione della CITES. Questa regolamentazione punta a tutelare un importante ruolo ecologico di queste specie e a evitare rischi per gli ecosistemi e per la salute pubblica.
Trattamenti medici e domiciliare per il morso di vipera
In caso di morso di vipera, il primo intervento raccomandato è ridurre la circolazione del sangue nell’arto colpito, ad esempio con un laccio di contenimento non troppo stretto. È importante evitare movimenti che fanno circolare più velocemente il veleno. Effettuare l’aspirazione del veleno con una siringa senza ago è una pratica suggerita, ma deve essere seguita da una visita in pronto soccorso.
L’antidoto è impiegato solo in specifiche condizioni, poiché il suo uso può comportare rischi maggiori rispetto al veleno in certe situazioni. Accanto ai metodi tradizionali, è presente una tecnica meno diffusa che fa uso di scariche elettriche localizzate per decomporre il veleno nel punto del morso. Per chi è più vulnerabile, come anziani o bambini, l’attenzione deve essere massima, visto che la reazione al veleno può risultare più grave.