Il presidente della regione Campania ha scelto l’occasione del giuramento di Ippocrate a Napoli per ribadire con forza il proprio impegno sul fronte della sanità e per mettere in guardia contro logiche politiche che rischiano di compromettere i risultati raggiunti. In un momento segnato da tensioni politiche e manovre elettorali, de luca ha sottolineato l’importanza di preservare il lavoro fatto in questi anni senza lasciarlo disperdere.
L’appello di de luca ai nuovi medici e la difesa della sanità regionale
Durante l’intervento a Città della scienza, de luca si è rivolto soprattutto ai giovani medici che si preparano a entrare nel sistema sanitario. Ha evidenziato quanto sia stato faticoso recuperare dignità e un’organizzazione efficiente dopo anni difficili. Ha descritto la sanità campana come un bene comune, frutto di sforzi concreti da parte di operatori e istituzioni. Il suo messaggio è chiaro: cadere di nuovo nella «palude» della gestione disorganizzata sarebbe un errore grave, quasi un tradimento nei confronti della comunità regionale.
Il governatore ha avvertito che, nelle prossime settimane, si potranno registrare tensioni politiche e conflitti interni. Ha parlato di «parapiglia» causato da chi guarda alle scadenze politiche come a occasioni per spartirsi cariche e candidature, senza rispetto per il territorio e i suoi bisogni reali. Ha definito questa visione come un rischio di far tornare la regione a condizioni peggiori di quelle trovate all’inizio del suo mandato. Il richiamo alla responsabilità è diretto, soprattutto per chi si avvicina alla politica senza conoscere la realtà istituzionale e sociale della Campania.
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La polemica sulle divisioni politiche e le candidature a roma
De luca ha alluso a un clima politico interno alla regione in cui partiti e correnti discutono di candidature a Roma più come un affare da spartire che come una rappresentanza del popolo. Ha contestato il meccanismo che riduce la Campania a un semplice terreno di gioco per accordi tra leader, senza coinvolgimento reale delle esigenze locali. La frase «Napoli e la Campania non sono in vendita» definisce un principio di fermezza contro chi vorrebbe trattare il territorio come merce di scambio politico.
Nel suo discorso, il governatore si è spinto fino a criticare chi, a suo avviso, dimostra scarsa preparazione e conoscenza del funzionamento della regione. Ha utilizzato parole forti per mettere in guardia contro chi potrebbe condurre la regione verso una nuova crisi politica e amministrativa. Questa critica si inserisce in un contesto elettorale acceso, dove la distribuzione dei posti, candidati e potere, assume un valore centrale per le diverse forze in campo.
De luca pronto a difendere la regione da possibili ritorni al passato
Il messaggio finale di de luca è una dichiarazione di resistenza: non si arrenderà a eventuali tentativi di riportare la Campania a una situazione di difficoltà e stallo. Ha usato un’espressione cruda, dicendo che qualcuno «deve ucciderlo» se vuole far regredire la situazione. Questo evidenzia la determinazione con cui intende proteggere i risultati ottenuti e proseguire sulla strada tracciata, nonostante le lotte di potere.
Il governatore si presenta così come un attore deciso a difendere l’integrità della regione e della sua governance sanitaria. Il richiamo a non cadere in «analfabetismi politici» ed errori gestionali fa capire che non tollera superficialità o interessi personali che possano danneggiare la collettività. La presa di posizione avviene in un momento delicato per la regione, tra sfide sanitarie e strategiche, e riflette la tensione tra vecchi e nuovi protagonisti della politica campana.