Settant’anni dopo la tragica alluvione che devastò Vietri sul Mare e le località circostanti, la memoria di quel catastrofico evento rimane indelebile nella comunità. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giovanni De Simone, ha organizzato un incontro commemorativo significativo per onorare le vittime e riflettere su un periodo che ha cambiato per sempre la vita dei cittadini vietresi. Questo articolo ripercorre i momenti salienti della serata e l’importanza della memoria storica nel contesto attuale.
I ricordi di una notte tragica
Per far rivivere le atroci emozioni di quella notte tra il 25 e il 26 ottobre 1954, il comune ha avviato l’evento con la proiezione di un estratto dal documentario “Argini contro la paura“. Realizzato nel 1957 dal regista Ugo Gregoretti per la Rai, il video mostra immagini strazianti di Vietri sommersa dalle acque, ma anche la resilienza e la dignità dei suoi abitanti nel tentativo di ricostruire le proprie vite. Questo documentario non serve solo come documento storico, ma porta alla luce le storie di chi ha vissuto quel dramma, creando un forte legame tra il passato e il presente.
La proiezione ha suscitato una forte emozione nei presenti, sottolineando quanto sia fondamentale mantenere vivo il ricordo di questi eventi. L’intento non è solo quello di commemorare, ma anche di far riflettere sull’importanza della prevenzione e della preparazione di fronte ai cambiamenti climatici attuali. La memoria di quel disastro naturale continua a guidare le scelte politiche e sociali nel tentativo di evitare il ripetersi di simili tragedie.
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La testimonianza dei sopravvissuti
Dopo il documentario di Gregoretti, la serata è proseguita con la presentazione di un altro video intitolato “E fu fango e mare“, prodotto dal comune. Questa opera raccoglie testimonianze di sopravvissuti, li porta a rivivere quei momenti terribili, spesso condivisi da persone che erano bambini o ragazzi all’epoca. Le loro voci offrono uno spaccato vivido delle paure e della perdita che hanno attraversato le famiglie vietresi. Gli eventi raccontati si intrecciano in un racconto collettivo che rende tangibili i sentimenti di smarrimento e speranza.
Queste storie personali vengono catturate in modo unico, mostrando quanto possa essere forte il legame del popolo vietrese con la propria terra e con la propria storia. Rievocare il passato attraverso le parole di coloro che lo hanno vissuto permette di ricucire i legami intergenerazionali, creando consapevolezza e sensibilità verso le questioni ambientali e sociali attuali.
Le riflessioni delle autorità
Il momento culminante della serata è stato caratterizzato dagli interventi di figure chiave della comunità, come il sindaco Giovanni De Simone, l’assessore alla cultura Daniele Benincasa e l’assessore all’ambiente Salvatore Pellegrino. Il sindaco ha ribadito quanto sia fondamentale non perdere la memoria di quel drammatico evento, non solo per ricordare le vite perse, ma anche per riconoscere i cambiamenti che quell’alluvione ha portato a Vietri sul Mare.
«Settanta anni fa, la nostra città ha subito ferite profonde, ma anche una trasformazione della coscienza collettiva dei cittadini — ha dichiarato De Simone. — È importante tenere vivo il ricordo non solo per commemorare, ma per garantire che simili tragedie non si ripetano. Oggi, il nostro territorio vive di turismo, dopo che l’alluvione ha distrutto le industrie locali.»
La riflessione si è concentrata sugli impatti ambientali e sociali, evidenziando il bisogno di un approccio proattivo nella gestione del territorio. L’alluvione del 1954 ha lasciato un segno indelebile, con 316 morti registrati e migliaia di persone senza tetto, segnando un cambiamento drastico nella struttura economica della zona. È un monito per le future generazioni affinché possano affrontare le sfide climatiche che il mondo si trova a vivere oggi.
Nell’insieme, la commemorazione ha servito non solo a ricordare quanto accaduto, ma a rinnovare l’impegno collettivo verso un futuro più sicuro e consapevole, preservando la memoria come un importante strumento di apprendimento e crescita sociale.