Vicini di stella a monteverde scrivono alla tutrice contro il prelievo forzato della bambina di 5 anni

Vicini di stella a monteverde scrivono alla tutrice contro il prelievo forzato della bambina di 5 anni

Il tribunale di Roma deciderà il 18 luglio sul trasferimento forzato di Stella, bambina malata di Fabry a Monteverde, mentre i condomini difendono la madre e criticano la tutrice per l’approccio giudiziario.
Vicini Di Stella A Monteverde Vicini Di Stella A Monteverde
Il caso di Stella, bambina malata di Fabry a Monteverde, vede una controversia giudiziaria sul suo possibile trasferimento forzato in una casa famiglia, con i condomini che difendono la madre e chiedono di mantenerla nel suo ambiente familiare. - Gaeta.it

Le tensioni attorno al caso di Stella, la bambina di 5 anni malata di Fabry che vive a monteverde, continuano a crescere in vista dell’udienza del tribunale di roma prevista il 18 luglio. La controversia riguarda la richiesta della tutrice di utilizzare la forza per portare la bimba in una casa famiglia, sottraendola alla madre. I condomini, testimoni quotidiani della vita della piccola, hanno deciso di farsi sentire con una lettera indirizzata proprio alla tutrice, nella quale denunciano l’approccio giudicato ingiusto nei confronti di Stella e della sua famiglia.

La richiesta di prelievo forzato e il contesto giudiziario a roma

Il tribunale ordinario di roma sarà chiamato a decidere sull’uso della forza per trasferire Stella da casa con la madre a una struttura esterna. La bambina soffre della malattia di fabry, una patologia rara che richiede un costante monitoraggio medico. La tutela legale è stata affidata a una professionista che ha chiesto l’intervento forzato, motivando la decisione con una perizia di consulenza tecnica d’ufficio . Secondo questo documento, la madre sarebbe una figura ostativa, quindi non idonea ad accudire la bambina.

Il padre di Stella, al centro della controversia, è sotto processo per lesioni aggravate. Sul suo conto pendono inoltre indagini per stalking e maltrattamenti ai danni della minore. La mamma, invece, riceve assistenza da un centro antiviolenza dal 2020. Questa situazione giudiziaria pesante ha generato opinioni contrapposte tra i diversi soggetti coinvolti, aumentando la complessità della vicenda.

I condomini di monteverde difendono la madre e criticano la tutrice

I residenti del condominio in cui vive Stella sono scesi in campo, inviando una lettera alla tutrice in cui si dichiarano “persone normali” e rigettano l’etichetta di “gente pericolosa” riservata loro. Il condominio conta circa ottanta persone tra professionisti e pensionati che hanno ribadito di conoscere bene la bambina e di averla vista crescere giorno dopo giorno.

Secondo i condomini, la tutela sembrerebbe ignorare le denunce penali contro il padre e ciò che Stella ha vissuto, presentando un quadro distorto della realtà. Hanno ricordato come la bimba abbia opposto resistenza al primo tentativo di prelievo a aprile, arrivando a legarsi con dello scotch al tavolo pur di non lasciare la propria casa. Questo episodio era stato portato alla luce in Parlamento dal senatore Filippo Sensi tramite un’interrogazione.

Non manca una forte presa di posizione contro l’idea di portare Stella in una casa famiglia definita come un luogo poco adatto, dove si potrebbe persino andare in bicicletta, a sottintendere una distanza emotiva e ambientale rispetto alla sua dimora attuale.

La reazione del quartiere di monteverde e il rapporto con la bimba

Il condominio ha voluto chiarire che Stella vive in un ambiente di cura e affetto, non solo familiare ma anche collettivo. Gli abitanti hanno sottolineato che si oppongono fermamente alla presenza delle forze dell’ordine per portare via la bambina. Considerano questo atto un trauma inutilmente grave e sminuiscono la narrativa che li vorrebbe fautori di disordini o problematiche sociali.

Nel corso di questi anni la comunità locale ha osservato la piccola da vicino, fornendo un ambiente stabile e protettivo, molto diverso da quello che potrebbe rappresentare un’istituzione o una casa famiglia. Questo legame diretto si contrappone a una relazione quasi occasionale: la tutrice avrebbe incontrato Stella appena 3-4 volte in quasi cinque anni.

Dibattito sui diritti della bambina e il ruolo della comunità

Il dibattito si concentra quindi su un tema delicato: i diritti della bambina, la tutela della madre nonostante le difficoltà e il ruolo della comunità nella protezione dei minori. Per i vicini, togliere Stella dal proprio domicilio potrebbe portare a conseguenze psicologiche e pratiche non facilmente recuperabili.

Prossimo passo giudiziario e attesa della decisione di roma

Il 18 luglio il tribunale di roma avrà in mano una scelta che condizionerà la vita di Stella e di molte persone coinvolte nella vicenda. Le parti si presentano con posizioni distanti: la tutrice punta a garantire una protezione legale forte, coinvolgendo l’uso della forza, mentre la comunità e la madre chiedono di mantenere la bambina nel proprio ambiente familiare.

La lettera aperta dei condomini riflette una volontà di difendere la normalità e la quotidianità di Stella. Rappresenta anche una voce locale che esprime la propria esperienza quotidiana e diretta, nel tentativo di contrastare un percorso giudiziario che potrebbe togliere alla bambina la stabilità affettiva del quartiere e della famiglia.

Sarà la giustizia a stabilire quale scenario privilegiare, dopo aver valutato tutti gli elementi emersi nelle scorse settimane. Intanto la questione resta al centro dell’attenzione pubblica e nelle comunità di monteverde, che continuano a monitorare l’evolversi del caso.

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