Valtellina: la lotta di una dottoressa per garantire assistenza sanitaria a Grosio

Valtellina: la lotta di una dottoressa per garantire assistenza sanitaria a Grosio

A Grosio, in Valtellina, la carenza di medici di famiglia crea gravi difficoltà per la comunità. La dottoressa Eugenia Stoppani è l’unica professionista disponibile, affrontando un aumento esponenziale dei pazienti.
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Valtellina: la lotta di una dottoressa per garantire assistenza sanitaria a Grosio - Gaeta.it

Nel cuore della Valtellina, a Grosio, un piccolo comune con poco più di 4.000 abitanti, la carenza di medici di famiglia ha fatto emergere sfide significative per la comunità. Eugenia Stoppani, 30 anni, è oggi l’unica dottoressa di base nel paese, dopo che altri colleghi hanno lasciato il servizio, creando un vuoto preoccupante. La sua storia mette in luce una situazione allarmante che colpisce molte zone remote d’Italia, dove spopolamento e difficoltà nel reclutare nuova forza lavoro si sono trasformati in un’emergenza.

L’emergenza medica a Grosio

Eugenia Stoppani si è trasferita a Grosio nella primavera del 2021, quando la pandemia di Covid-19 era al suo apice. “Fino all’anno scorso c’erano altri due colleghi, ma sono andati in pensione,” racconta. L’unico medico disponibile nel comune svolge consultazioni per solo un paio di giorni a settimana. La situazione è diventata ancora più critica con l’arrivo di un nuovo dottore, il quale si occupa anche di altre specialità e non può garantire un’assistenza costante alla popolazione. Questo ha contribuito al saturarsi dell’ambulatorio temporaneo a Tirano, il paese vicino, portando molti pazienti a riscontrare difficoltà nel recarsi lì, soprattutto gli anziani, che spesso non riescono a muoversi autonomamente.

Eugenia sottolinea quanto sia difficile per i pazienti accedere a cure mediche in un contesto montano, dove il trasporto pubblico è limitato. Non ci sono treni e gli autobus non sempre coprono le esigenze della popolazione locale. “Molti pazienti per cui non c’è più un medico si rivolgono a me, perché hanno bisogno di supporto,” spiega. La mancanza di un proprio medico curante si traduce in un sentimento di vulnerabilità, soprattutto per quelle persone che devono affrontare malattie a lungo termine o necessità di assistenza quotidiana.

L’impatto sul servizio medico locale

La situazione dei servizi medici di famiglia nel comune di Grosio rispecchia una realtà più ampia, che coinvolge molte aree isolate d’Italia. L’inesorabile abbandono da parte di giovani camici bianchi e l’impossibilità di garantire un’efficace continuità assistenziale, a causa dei pensionamenti, rappresentano criticità di primaria importanza. Una riforma del settore è fortemente dibattuta, ma il futuro appare incerto. L’esperienza di Eugenia riflette il desiderio della comunità di avere qualcuno di fidato a cui rivolgersi. “C’è molta paura di doversi adattare a un nuovo medico, con tutto ciò che questo comporta,” dice.

Questa scarsità di personale sanitario genera una pressione maggiore sulla dottoressa, la quale ha visto il proprio numero di pazienti aumentare da 650 a quasi 1.600 dopo aver completato il suo percorso di formazione. La sua giornata è piena di impegni: dalle visite ambulatoriali alle visite domiciliari, alla gestione delle chiamate e comunicazioni senza alcun personale di supporto. Gli anziani e i pazienti con difficoltà motorie rappresentano un gruppo particolarmente vulnerabile, richiedendo spesso attenzione personalizzata.

Un legame speciale con i pazienti

La dottoressa Stoppani ha costruito relazioni solide e di fiducia con i suoi pazienti. Vivendo un’esperienza a contatto diretto con loro, ha avuto modo di comprendere non solo gli aspetti clinici delle loro necessità, ma anche le dinamiche sociali e familiari. “Con molti di loro ho un rapporto che si estende a tutta la famiglia,” afferma. Questa connessione è fondamentale, soprattutto in situazioni delicate, come nel caso degli assistiti in fase terminale, per i quali Eugenia offre supporto non solo medico, ma anche umano.

La presenza di un medico di fiducia in comunità piccole come Grosio emerge come un filo conduttore fondamentale per la salute pubblica. La figura del medico, secondo Eugenia, è un presidio insostituibile. Se i medici dovessero scomparire dal territorio, i rischi per la salute della popolazione sarebbero considerevoli. Accesso ai servizi, continuità di cure e la possibilità di ricevere assistenza in situazioni critiche rappresentano elementi preziosi non solo per i pazienti, ma per l’intera comunità.

Con il continuo invecchiamento della popolazione e le sfide nel reclutamento di nuovo personale sanitario, la storia di Eugenia Stoppani è un esempio emblematico delle difficoltà e delle speranze che caratterizzano il sistema sanitario nelle aree meno popolate. La sua dedizione e il suo impegno al servizio degli altri non sono solo un’illustrazione della professione medica, ma anche un richiamo alla responsabilità collettiva verso chi vive nelle aree più fragili del Paese.

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