Uomo uccide la moglie a solero: in aula la confessione di possessione demoniaca e i risvolti psicologici

Uomo uccide la moglie a solero: in aula la confessione di possessione demoniaca e i risvolti psicologici

Il 16 ottobre 2024 a Solero, Giovanni Salamone ha ucciso la moglie Patrizia Russo; il processo in corso valuta il suo stato mentale e le dinamiche familiari alla base della tragedia.
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Il 16 ottobre 2024 a Solero, Giovanni Salamone ha ucciso la moglie Patrizia Russo, dichiarando di essere stato «posseduto da Satana». Il processo, in corso, si concentra sulle condizioni mentali dell’imputato e sulle dinamiche familiari alla base della tragedia. - Gaeta.it

Il 16 ottobre 2024 a Solero, in provincia di Alessandria, è avvenuta una tragedia che ha scosso la comunità locale. Giovanni Salamone, 61 anni, ha ucciso la moglie Patrizia Russo, 53 anni. Davanti alla Corte d’Assise di Alessandria, l’uomo ha dichiarato di essere stato «posseduto da Satana» al momento del fatto. Il caso fa emergere aspetti complessi tra disagio mentale, dinamiche famigliari e percorso giudiziario.

Le condizioni di salute mentale di salamone e i tentativi di suicidio

Dopo l’arresto, Salamone è stato trasferito nel carcere di Marassi a Genova. Nei giorni immediatamente successivi alla detenzione, si sarebbe procurato alcune lesioni nel tentativo di togliersi la vita, gesto che testimonia un equilibrio fragile e un disagio profondo. Prima del trasferimento, nella casa circondariale di Alessandria, aveva mostrato segni di forte sofferenza emotiva.

Questo episodio rende la valutazione del suo stato psicologico un elemento ancor più cruciale per comprendere la dinamica dell’evento e il percorso che ha portato alla tragedia.

Il racconto dell’omicidio e il contesto familiare

Nella giornata del delitto, i carabinieri sono intervenuti nella casa di Solero su segnalazione e hanno trovato Salamone in stato di agitazione. Ha riferito di aver agito per cause fuori dal suo controllo, parlando di una «forza malvagia» che lo aveva spinto a compiere l’atto contro la moglie. Prima del fatto, l’uomo aveva vissuto un periodo di grande tensione: le preoccupazioni economiche si sommate a problemi di salute mentale e qualche notte senza sonno. Era inoltre coinvolto in un processo per ricettazione, poi concluso con l’assoluzione.

Durante l’udienza testimoniale, sono stati sentiti i due figli della coppia, Giuliana e Francesco, oltre a parenti vicini e a un’amica di Patrizia Russo. Quest’ultima ha raccontato di frequent i frequenti discorsi della donna sulle difficoltà psicologiche del marito, segnalando un malessere che pareva crescere nel tempo.

Le richieste della difesa e la posizione della corte

I difensori di Salamone, gli avvocati Elisabetta Angeleri e Gianfranco Foglino, hanno presentato istanza per una perizia psichiatrica, ritenendo fondamentale accertare lo stato mentale dell’imputato al momento del delitto. L’obiettivo era valutare eventuali disturbi in grado di influenzare la volontà e la capacità di intendere. La procura ha già depositato una consulenza psichiatrica, che la Corte ha giudicato sufficiente per proseguire il processo senza ulteriori accertamenti di carattere clinico.

Questa decisione ha suscitato dibattito in aula, visto l’impatto che una valutazione più approfondita potrebbe avere sul tema della responsabilità penale e sulle possibili attenuanti legate a malattie mentali.

Prossimi passi del processo e aspetti da approfondire

Il processo riprenderà il 9 giugno 2025. L’udienza si annuncia decisiva per chiarire in modo più dettagliato le condizioni di Salamone, le eventuali patologie psichiatriche e le relazioni familiari. Si analizzeranno documenti, testimonianze e perizie per ricostruire il quadro complessivo.

La vicenda pone nuove domande sull’intervento degli specialisti nel sistema giudiziario e sul bilanciamento tra rigore della legge e comprensione psicologica dell’imputato. Il caso resta sotto attento esame mentre la comunità di Solero cerca risposte su una tragedia che ha lasciato molte ferite aperte.

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