Una donna nutre piccioni con carne e pesce dal balcone trasformando l'appio claudio in una zona invivibile

Una donna nutre piccioni con carne e pesce dal balcone trasformando l’appio claudio in una zona invivibile

Nel quartiere Appio Claudio a Roma, una donna alimenta da anni piccioni, gabbiani e cornacchie causando danni materiali, problemi igienico-sanitari e disagi ai residenti; municipio VII e polizia locale intervengono.
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Nel quartiere Appio Claudio di Roma, una donna alimenta da anni piccioni e altri uccelli dal balcone, causando gravi disagi igienico-sanitari, danni materiali e tensioni tra i residenti; le autorità stanno valutando interventi per risolvere la situazione. - Gaeta.it

Nel quartiere Appio Claudio a Roma si registra una situazione fuori controllo causata da una donna che, da più di cinque anni, alimenta quotidianamente piccioni, gabbiani e cornacchie gettando carne e pesce dal balcone. Questa pratica ha provocato disagi diffusi tra i residenti e segnalazioni di danni materiali. Vediamo come si è evoluto il problema e quali interventi sono stati messi in campo dalle autorità locali.

La convivenza difficile con la fauna urbana nel cuore di roma

L’incrocio tra viale Spartaco e via Lucio Elio Seiano è diventato punto critico. Una donna ha preso l’abitudine di gettare grandi quantità di alimenti destinati agli uccelli selvatici. I piccioni, i gabbiani e le cornacchie hanno colonizzato la zona registrando un aumento esponenziale delle loro presenze. I residenti denunciano che la strada sembra uno “zoo a cielo aperto” a causa dell’elevata concentrazione di questi volatili.

Una commerciante locale racconta di essere circondata da circa 150 piccioni ogni giorno. Nel racconto emergono immagini di danni concreti: l’asfalto intorno risulta consumato al punto da esporre i fili elettrici sottostanti. Le superfici stradali e i marciapiedi mostrano segni evidenti dell’eccessiva presenza degli uccelli.

Il problema delle deiezioni è presente ovunque. Balconi e finestre si coprono di escrementi che deteriorano le strutture, mentre le automobili parcheggiate nella zona subiscono danni ai vetri e alla vernice. L’ambiente risulta fortemente compromesso anche sul fronte igienico-sanitario, con odori sgradevoli e la segnalazione della presenza di roditori che si aggirano attirati dagli scarti alimentari.

Le ripercussioni sulla sicurezza e la qualità di vita dei residenti

Oltre ai danni materiali, la situazione genera preoccupazioni sul piano della sicurezza. Il balcone della donna alimentatrice presenta fioriere che appaiono instabili, creando un rischio per i passanti sottostanti. Il timore è che, a causa del peso degli alimenti e degli uccelli, potrebbero cadere oggetti causando incidenti.

I pedoni riferiscono di disagio nell’attraversare la zona, spesso evitata per la presenza degli escrementi e per il movimento caotico degli uccelli. La qualità di vita dei residenti si è notevolmente abbassata. Alcuni si sono dichiarati esasperati dalla situazione che sembra fuori controllo e ormai di lunga durata.

Negli anni, sono arrivati anche segnali di malcontento da parte di famiglie con bambini e anziani, più vulnerabili agli effetti negativi legati all’igiene e alla sicurezza. Le lamentele hanno spinto i cittadini a rivolgersi alle autorità competenti per una risoluzione rapida e definitiva.

Interventi istituzionali fra richieste di aiuto e ostacoli sul campo

La questione ha attirato l’attenzione del municipio VII di Roma, con il consigliere Roberto Colasanti che ha denunciato l’eccessiva tolleranza di questa condizione. Secondo Colasanti, la situazione ha superato una soglia critica, sfociando in una degenerazione evidente. Gli agenti di polizia locale sono intervenuti più volte, spesso con modalità di dialogo e sensibilizzazione, senza però riuscire a fermare l’abitudine della signora.

Colasanti ha segnalato il caso alla Tutela Ambientale della polizia locale nella speranza di una presa in carico più decisa. La segreteria del presidente del municipio VII, Francesco Laddaga, ha confermato al Messaggero che si stanno svolgendo sopralluoghi da parte della polizia locale e dell’Asl.

L’azienda sanitaria locale sta valutando l’emissione di un’ordinanza motivata da motivi di igiene e salute pubblica. Il municipio non dispone di strumenti diretti per intervenire, può solo sollecitare gli enti competenti. I residenti attendono risposte concrete, mentre la tensione cresce in attesa di provvedimenti che ristabiliscano ordine e condizioni vivibili nel quartiere.

Le conseguenze di una problematica diventata emergenza sanitaria

L’accumulo di cibo e la presenza massiccia di uccelli ha trasformato un piccolo tratto di strada in un punto critico per la salute pubblica. I rischi di contagio derivanti dalla proliferazione di escrementi e roditori rappresentano una minaccia reale. Le condizioni igieniche precarie hanno ripercussioni anche per le attività commerciali e per la circolazione pedonale.

Il caso di Roma Appio Claudio è uno spaccato di problemi legati alla fauna urbana non gestita. La situazione richiede un intervento deciso delle istituzioni per evitare che altri episodi analoghi si diffondano in città. Le segnalazioni e i sopralluoghi confermano la gravità della situazione; ora serve un provvedimento efficace per arginare la diffusione incontrollata della fauna selvatica che condiziona la vita quotidiana dei cittadini.

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