Un nuovo progetto di produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno verde si realizzerà sull’area ex Montedison a Falconara Marittima, vicino ad Ancona. Il sito industriale dismesso da tempo sarà trasformato grazie a un impianto alimentato da energia solare. Questa iniziativa si inserisce in un contesto di riqualificazione ambientale e urbana, sostenuta dai fondi Pnrr e in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea. Vediamo da vicino come si svilupperà questa infrastruttura e quale impatto potrà avere sul territorio.
Il progetto di idrogeno verde nell’area ex montedison a falconara
L’impianto sorgerà nello spazio industriale abbandonato della ex Montedison, una zona che da decenni non ospita attività produttive. L’idea è di creare una struttura in grado di produrre idrogeno verde, una forma di energia pulita, utilizzando energia proveniente da un impianto fotovoltaico da 7,8 megawatt situato a poco meno di due chilometri di distanza. La produzione iniziale sarà di circa 200 tonnellate di idrogeno verde ogni anno, con possibili aumenti fino a 500 tonnellate se la domanda crescerà. Il termine dei lavori è fissato per il 30 giugno 2026.
Questa iniziativa si presenta come un passo importante verso una produzione energetica meno inquinante, basandosi su una fonte rinnovabile come il sole. La scelta dell’ex area Montedison non è casuale, considerato il valore di riqualificazione che apporta a un sito industriale in disuso, portando nuove opportunità di lavoro verde e un impatto positivo dal punto di vista ambientale. L’impianto sarà anche un punto di riferimento per lo sviluppo delle tecnologie legate all’idrogeno nelle Marche.
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I finanziamenti e le risorse dedicate al progetto
Il progetto dispone di un budget totale di 16,4 milioni di euro, ottenuti attraverso diversi canali di finanziamento. Dall’ambito regionale provengono 12,9 milioni di euro, assegnati tramite il bando dedicato alle Hydrogen Valley, una misura pensata per creare distretti di produzione di idrogeno rinnovabile. A questa somma si aggiungono 3,5 milioni di euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che serviranno in particolare a realizzare una stazione di rifornimento a idrogeno destinata al trasporto su strada.
Questi finanziamenti rappresentano un investimento pubblico significativo che punta a sostenere lo sviluppo di mezzi e infrastrutture più sostenibili, oltre a rilanciare un territorio con un passato industriale importante. In particolare, la stazione di rifornimento verrà installata presso l’impianto, offrendo un servizio utile per veicoli alimentati da idrogeno rinnovabile, una realtà che inizia a prendere piede anche nel panorama nazionale.
L’intervento di phytocapping per la sicurezza ambientale
Oltre all’impianto di idrogeno, nell’area ex Montedison prenderà forma un intervento di phytocapping, una tecnica ecologica pensata per contenere la contaminazione del suolo e prevenire la diffusione di sostanze nocive nelle acque superficiali. Questo metodo utilizza piante e terreno per impedire che le acque meteoriche raccolgano e trasportino contaminanti.
Nella zona sud dello stabilimento è previsto proprio questo intervento, che ha già ottenuto il via libera dal Ministero dell’Ambiente. Il costo previsto per il phytocapping si aggira intorno ai 600mila euro. I lavori partiranno in autunno e rappresentano un tassello fondamentale per la messa in sicurezza ambientale dell’intera area, oltre che per la tutela della salute pubblica. Modificare un’area industriale dismessa significa anche intervenire sulle eredità ecologiche lasciate dalle vecchie attività, e per questo il phytocapping è considerato uno strumento chiave.
Il ruolo di opificio idrogeno marche e l’impatto sul territorio
La società Opificio Idrogeno Marche, creata per questo tipo di iniziative, è il soggetto che guiderà la realizzazione dell’impianto nel sito di Falconara. L’azienda ha preso il posto del raggruppamento tecnico composto dal Gruppo Pollarini, che possiede il terreno, e dalla società Renco, già presente nel campo delle energie alternative.
Questo progetto segna la nascita del primo impianto di idrogeno verde nelle Marche, parte di un piano regionale che include anche località come Fano e Offida. L’obiettivo principale è di avviare una transizione verso fonti energetiche meno impattanti, dando spazio a uno sviluppo che considera insieme ambiente e attività produttive. Nel contesto politico locale, l’assessore all’Ambiente Elisa Penna ha sottolineato la volontà di iniziare un percorso concreto di cambiamento, capace di conciliare le esigenze di crescita con la salvaguardia paesaggistica e ambientale.
Il progetto si inserisce in un più ampio disegno nazionale ed europeo che vede l’idrogeno verde come un tassello importante per raggiungere obiettivi climatici e migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle aree più industrializzate o densamente popolate. Falconara potrebbe diventare un esempio per altre città italiane, dove impianti simili andranno a ridisegnare il modo in cui si produce e consuma energia.