L’Unione europea ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni rivolto alla Russia, in risposta al conflitto in Ucraina. Questo provvedimento colpisce una vasta gamma di settori e soggetti, con misure che mirano a ostacolare le attività militari e di elusione economica di Mosca. La decisione arriva in un momento di attesa per la conferma della partecipazione di Vladimir Putin ai colloqui con Volodymyr Zelensky previsti in Turchia.
Il nuovo pacchetto di sanzioni approvato a bruxelles
Il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri ha dato via libera al diciassettesimo pacchetto di provvedimenti restrittivi contro la Russia. Anche se due paesi devono ancora completare l’iter parlamentare, le fonti di Bruxelles assicurano che ciò non bloccherà l’entrata in vigore delle misure. L’obiettivo principale è colpire la “flotta ombra” russa: quasi 200 navi, comprese diverse petroliere, utilizzate per aggirare il tetto sul prezzo del petrolio imposto dall’Occidente. Il dispositivo punta a limitare le capacità di Mosca di continuare il suo commercio energetico aggirando le limitazioni economiche.
Imprese e soggetti colpiti
Sono state inoltre individuate e aggiunte circa trenta imprese che facilitano l’elusione delle sanzioni, soprattutto nelle forniture di beni a duplice uso, cioè impiegabili sia in ambito civile sia militare. Queste aziende saranno soggette a restrizioni commerciali dirette. Parallelamente, si contano circa settantacinque nuovi soggetti – persone e società – direttamente collegate all’industria militare russa, che subiranno sanzioni individuali per rafforzare il controllo sulle attività legate alla produzione armata nel Paese.
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Le nuove basi giuridiche per sanzioni mirate alle infrastrutture e alla propaganda
Tra gli aspetti importanti del pacchetto ci sono le nuove basi legali per colpire target specifici. Per la prima volta è prevista la sanzione delle unità navali coinvolte nel danneggiamento di infrastrutture strategiche come i cavi sottomarini, aeroporti o server fondamentali per le comunicazioni. Questo estende il campo delle restrizioni anche a chi fornisce supporto finanziario o operativo agli sforzi bellici russi.
In campo mediatico, sono state inserite misure contro oltre venti enti e singoli autori di campagne di propaganda. Questi soggetti vengono ritenuti responsabili della diffusione di disinformazione volta a giustificare o mascherare le azioni militari di Mosca, rappresentando un fronte importante per l’Ue nel contrasto alle manipolazioni dell’informazione.
Focus sulle infrastrutture strategiche
La sanzione per le unità navali coinvolte nel danneggiamento riguarda infrastrutture di rilievo come i cavi sottomarini, aeroporti o server fondamentali per le comunicazioni, ampliando il raggio d’azione delle restrizioni.
Sanzioni per violazioni diritti umani e restrizioni sulle esportazioni nel campo militare
Il pacchetto prevede anche l’applicazione della normativa nota come Navalny Act, con misure rivolte a giudici e pubblici ministeri coinvolti nei processi contro Alexey Navalny e il medico Vladimir Kara Murza. Circa venti individui saranno colpiti da provvedimenti per il loro ruolo in procedure giudiziarie considerate strumentalizzate per reprimere dissensi o oppositori politici.
In ambito militare, è stato introdotto il divieto di esportazione di sostanze chimiche utilizzate per la realizzazione di missili, un elemento importante per limitare la capacità russa di sviluppare determinate armi. La decisione è stata presa senza discussioni formali, segno della volontà comune degli stati membri. L’adozione formale è prevista durante la riunione del Consiglio Affari Esteri del 20 maggio.
La reazione di putin alle sanzioni: critiche all’occidente e avvertimenti
In risposta all’annuncio del nuovo pacchetto di sanzioni, Vladimir Putin ha criticato duramente i Paesi occidentali. Durante un incontro con imprenditori russi, il presidente ha definito le azioni occidentali come “un danno autoinflitto”. Ha affermato che le maggiori economie del mondo stanno entrando in recessione solo per punire la Russia, paragonando questa strategia a “un gesto controproducente e inutile”, definendo gli occidentali “idioti”.
Queste parole evidenziano la tensione crescente nel confronto diplomatico e rafforzano l’incertezza attorno ai prossimi sviluppi, in particolare in vista dei colloqui in programma in Turchia tra Putin e Zelensky. Il dialogo restava incerto anche il giorno prima dell’incontro, mentre l’Ue ha confermato la sua linea dura con il nuovo pacchetto di misure restrittive.