La Commissione europea sta considerando di destinare parte delle entrate derivanti dalla tassazione sui prodotti del tabacco direttamente al bilancio Ue. Questa misura sarebbe inedita, perché finora le tasse su sigarette, tabacco riscaldato e prodotti della nicotina finivano nelle casse degli stati membri. L’obiettivo è reperire fondi per rimborsare i prestiti legati al programma New Generation Eu. La proposta ha già sollevato discussioni, vista la portata economica e le ripercussioni su governi e consumatori.
La proposta della commissione europea sulle risorse proprie
Il 16 luglio a Bruxelles la Commissione europea presenterà una proposta ufficiale per introdurre nuove fonti di entrate, note come “risorse proprie”. Tra le opzioni allo studio ci sarebbe l’aumento della tassazione sui prodotti del tabacco. Questa novità prevedrebbe che una quota delle imposte non finisca più nei bilanci nazionali, ma venga incassata direttamente dal bilancio dell’Ue.
A differenza del passato, questa ipotesi coinvolge strettamente le finanze europee, puntando a uno spostamento delle entrate fiscali. La documentazione interna alla Commissione che accompagna la proposta, lunga circa 100 pagine, porta con sé effetti rilevanti su settori diversi: dall’agricoltura all’industria del tabacco, dalla sanità fino alla gestione economica degli stati membri.
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Riservatezza e rapidità nella proposta
Il dossier è stato trattato con riservatezza e in modo rapido, considerando che gli altri commissari sono stati coinvolti solo marginalmente e la consultazione interna è durata poco più di un giorno. Questo rende la proposta ancora più delicata, dato che i mesi futuri saranno decisivi per decidere serietà e applicazione delle nuove misure.
Impatti economici e politiche per gli stati membri
L’ipotesi di tassare direttamente una parte consistente delle entrate fiscali sui prodotti da fumo comporterebbe trasferimenti per circa 15 miliardi di euro dal bilancio nazionale a quello europeo. In pratica, gli stati perderebbero risorse finanziarie che attualmente entrano nelle loro casse.
Questa sottrazione di fondi genera preoccupazioni tra i governi, che dovranno far fronte a minori entrate fiscali. Non si tratta infatti solo di numeri, ma di capacità di finanziare servizi pubblici e gestire settori strettamente legati alla salute e all’economia locale.
Gli stati più dipendenti da questa tassazione potrebbero trovarsi in difficoltà a sostenere i bilanci pubblici. Il tema apre un confronto sulle prerogative e gli equilibri tra Bruxelles e le capitali, considerando anche che l’Ue ha chiesto più trasparenza e coordinamento sulle nuove risorse.
La discussione politica si prevede intensa, perché tocca un campo delicato: spostare risorse da governi nazionali a istituzioni europee modifica dinamiche e poteri difficili da contemperare senza accordi chiari.
Importanza della trasparenza e del coordinamento
La richiesta di maggior trasparenza e coordinamento da parte dell’Ue riflette la complessità di questo passaggio, che potrebbe ridefinire il rapporto finanziario tra gli stati membri e le istituzioni europee.
Le maggiorazioni delle imposte sul tabacco e le conseguenze
Tra le misure sul tavolo ci sono aumenti impattanti sulle aliquote relative a sigarette, tabacchi trinciati, sigari e nuovi prodotti della nicotina, come quelli riscaldati o le sigarette elettroniche. Alcuni numeri emersi parlano di rialzi fino al 139% per le sigarette tradizionali e oltre mille punti percentuali per i sigari.
Questi ritocchi colpirebbero duramente i consumatori, che si troverebbero a fronteggiare incrementi nel prezzo di oltre il 20%, equivalenti a più di un euro in più a pacchetto o confezione. Anche il tabacco riscaldato subirebbe aumenti simili, eliminando in parte il vantaggio di prezzo rispetto ai prodotti tradizionali.
Impatto sull’inflazione
Le stime della stessa Commissione indicano che gli aumenti delle tasse sul tabacco contribuirebbero a uno scatto dell’inflazione superiore allo 0,5%. Un effetto non trascurabile in un contesto economico già segnato da pressioni sui prezzi.
Questa misura fiscale rientra tra le strategie per ridurre il consumo di tabacco, considerato dannoso per la salute. Ma creare una nuova fonte di entrate per l’Ue attraverso queste imposte apre a riflessioni sulle ricadute sociali ed economiche, visto che i consumatori si trovano a pagare di più e che parte del gettito verrà sottratto ai singoli stati.
Il dibattito nei prossimi mesi coinvolgerà più attori e probabilmente richiederà compromessi tra esigenze di bilancio europeo, salute pubblica e salvaguardia delle finanze nazionali.