Un clamoroso scandalo finanziario ha colpito la Momenti Preziosi Srl, un’azienda che fino a pochi anni fa era attiva nel settore della gioielleria. La società , ora in fallimento, è accusata di gravi irregolarità finanziarie e frodi che hanno portato a un dissesto milionario, con gioielli spariti e venduti a prezzi stracciati. La vicenda ha catturato l’attenzione di creditori e investitori, ansiosi di conoscere l’esito dell’udienza preliminare svoltasi al Tribunale di Ivrea.
L’udienza preliminare e le accuse rivolte a Pianetti e Pavesio
Oggi si è svolta un’udienza cruciale al Tribunale di Ivrea, dove sono stati chiamati a rispondere delle loro azioni Marino Pianetti, originario di Locana, e Monica Pavesio di Alessandria. I due sono accusati di bancarotta fraudolenta aggravata, distrazione di beni e omessa tenuta delle scritture contabili. Le irregolarità si estendono a operazioni finanziarie avvenute durante la gestione della Momenti Preziosi Srl, dichiarata fallita nel 2016. Il collegio giudicante, presieduto dalla giudice Stefania Cugge, ha visto anche i giudici Natta e Cavuoti partecipare al processo.
In aula, l’avvocato Elisabetta Angeleri, difensore degli imputati, ha richiesto un rinvio, motivando la sua domanda con la necessità di esplorare con il Pubblico Ministero e il legale di parte civile, avvocato Leo Davoli, l’opzione di un risarcimento nei confronti delle vittime. Tale scelta potrebbe essere legata a una futura richiesta di patteggiamento della pena.
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I dettagli delle accuse e le operazioni irregolari
Il piano accusatorio del Tribunale evidenzia come Pianetti e Pavesio, nelle loro funzioni di amministratori della società , abbiano attuato una serie di operazioni finanziarie e amministrative disoneste. In particolare, risulta evidente l’omessa tenuta delle scritture contabili, con la mancanza di documentazione fondamentale quali il libro inventari e delle assemblee, oltre a schede di mastro relative agli anni 2012, 2013, 2015 e 2016.
Particolare attenzione è rivolta alla vendita di beni aziendali a favore della M.P. Gioielli Valenza Srl, una società direttamente amministrata da Pavesio. I beni sarebbero stati ceduti a prezzi ben al di sotto del loro valore di mercato. Inoltre, il mancato rispetto delle norme contabili ha portato a una distrazione di rimanenze di magazzino, quantificate in oltre un milione di euro, avvenuta prima del fallimento. A ciò si aggiungono pagamenti preferenziali a fornitori e imprese collegate, a detrimento della massa creditoria.
Quando la Momenti Preziosi Srl dichiarò fallimento, il suo debito complessivo si attestava attorno a 1.092.780 euro, un chiaro segnale dell’impatto devastante delle manovre finanziarie irregolari attuate dagli imputati.
Le prospettive di risarcimento e il futuro del processo
Durante l’udienza di oggi, la difesa ha cercato di ottenere un rinvio per discutere con la parte civile sulla possibilità di un risarcimento, rappresentata dall’avvocato Leo Davoli e dalla curatrice fallimentare Giorgia Vigna Taglianti. Raggiungere un accordo per il ristoro dei danni causati ai creditori potrebbe aprire la strada a una richiesta di patteggiamento. Questa opzione, se accettata, potrebbe tradursi in una riduzione della pena per gli imputati.
Ora si attende la decisione del collegio giudicante riguardo al rinvio e alla richiesta di patteggiamento. Nel frattempo, il procedimento rimane pendente presso il Tribunale di Ivrea, che dovrà decidere se ammettere la richiesta subordinandola alla volontà di Pianetti e Pavesio di procedere con il risarcimento. Se non si dovesse raggiungere un accordo, il processo andrà avanti e potrà esaminare nei dettagli le condotte contestate.
Questo caso solleva interrogativi sul futuro di un’azienda che ha operato nel settore della gioielleria, ora in crisi a causa di gravi malversazioni e presunti reati fraudolenti. La vicenda continua a tenere vivo l’interesse del pubblico, ponendo domande sulla trasparenza nel mercato e sulla salvaguardia degli investimenti.