Un’importante vicenda si sta sviluppando nell’ambito della salute e dei diritti dei bambini autistici in Abruzzo. Il Tribunale di Chieti ha emesso tre ordinanze che impongono alla Asl di attivare immediatamente percorsi riabilitativi per tre bambini affetti da autismo. Nonostante l’ordine del Tribunale, la Asl ha risposto offrendo la possibilità di accedere a cure in una struttura distante 80 chilometri dalle abitazioni dei piccoli pazienti. Questa situazione ha sollevato forti preoccupazioni e denunce da parte dell’associazione Autismo Abruzzo onlus, che avverte su come la distanza possa compromettere il benessere e l’efficacia dei trattamenti.
L’importanza della vicinanza nei percorsi riabilitativi
La questione della distanza nell’accesso alle cure è al centro del dibattito. L’associazione Autismo Abruzzo sottolinea come un viaggio regolare di 3-4 volte alla settimana nella struttura proposta possa avere effetti devastanti per la salute psicologica e fisica dei bambini. Le terapie, che durano circa 90 minuti, sarebbero accompagnate da viaggi estenuanti, creando così situazioni di stress che potrebbero vanificare qualsiasi beneficio terapeutico. Questa problematica è particolarmente grave considerando che i bambini necessitano di continuità nei trattamenti per poter vedere risultati positivi.
Dario Verzulli, presidente dell’associazione, ha caratterizzato questa situazione come “crudele e inaccettabile”. La proposta della Asl di trasferire i bambini in una struttura così lontana non solo complica la vita delle famiglie, ma rischia di mettere a repentaglio le loro opportunità di sviluppo e benessere. Il richiamo alla responsabilità delle istituzioni è chiaro e diretto: è fondamentale che le cure siano erogate nei luoghi di residenza per evitare ulteriori disagi.
La lotta delle famiglie per il diritto alla salute
Le famiglie dei bambini coinvolti stanno affrontando una battaglia legale per garantire i diritti dei loro figli. Grazie all’assistenza legale dell’avvocato Gianni Legnini e al sostegno dell’associazione Autismo Abruzzo, hanno presentato ricorsi d’urgenza e hanno ottenuto decisioni favorevoli da parte del Tribunale di Chieti. Le ordinanze, emesse il 22 e 25 novembre e il 3 dicembre 2024, intimano alla Asl di attivare con urgenza i percorsi riabilitativi. Nonostante questa vittoria legale, la strada per garantire cure adeguate e prossime alle abitazioni è ancora lunga.
L’esperienza delle famiglie è paradigmatica della lotta per il diritto alla salute. Molti genitori si trovano a dover affrontare non solo la malattia dei propri figli, ma anche un sistema sanitario che fa fatica a rispondere alle loro esigenze. Verzulli ha però promesso di continuare a battere su questo punto, sostenendo che la sentenza del Tribunale di Vasto, che aveva già riconosciuto l’importanza delle prestazioni vicino al domicilio, deve essere rispettata.
Appello alle istituzioni: necessità di un intervento immediato
Di fronte a questa situazione complessa e critica, l’associazione Autismo Abruzzo ha lanciato un appello al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci. L’obiettivo è quello di richiedere un intervento decisivo affinché la Asl di Lanciano Vasto Chieti rispetti le sentenze del Tribunale e assicuri cure adeguate per i bambini nel loro territorio di residenza. Lo slogan usato dall’associazione è chiaro: “Il tempo dei bambini non si misura in giorni, ma in opportunità mancate.”
L’aspetto sociale di questa vicenda è significativo: la qualità della vita dei bambini autistici e delle loro famiglie è fortemente influenzata dalla possibilità di ricevere cure tempestive e appropriate. È essenziale che le istituzioni comprendano l’importanza del supporto locale, investendo in soluzioni che possano migliorare l’accesso alle terapie necessarie. I diritti dei bambini devono essere garantiti e le famiglie meritano un sistema sanitario che risponda con prontezza e giustizia alle loro esigenze.