Il recente evento tenutosi a Ortona ha segnato un passo significativo nel campo della ricerca sull’energia da fusione. Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha presenziato alla cerimonia di spedizione del settore 4 del Vacuum Vessell del progetto ITER, un’iniziativa internazionale dedicata alla produzione di energia pulita e sostenibile. Questo traguardo rappresenta un’importante collaborazione tra Fusion for Energy e un consorzio industriale che include Ansaldo Nucleare, Mangiarotti/Westinghouse e Walter Tosto S.p.A., puntando a mettere l’Italia in prima linea nella corsa all’energia di fusione.
Il progetto ITER e la sua rilevanza internazionale
Il progetto ITER, che significa “il cammino” in latino, è considerato uno dei più ambiziosi programmi di ricerca scientifica a livello globale. L’obbiettivo principale è di dimostrare la fattibilità dell’energia da fusione come fonte sostenibile di energia. Questo metodo si ispira ai processi che alimentano il sole, promettendo energia praticamente illimitata e senza le problematiche associate ai combustibili fossili. La spedizione del settimo componente del progetto, il Vacuum Vessell, rappresenta un passo cruciale nella realizzazione di questo obiettivo e segna un altro capitolo nella storia della cooperazione internazionale in ambito scientifico.
L’assemblaggio di questo componente a Ortona ha richiesto l’impegno di numerosi professionisti e tecnici, con un notevole investimento in risorse e tecnologie avanzate. Con il trasferimento di questo essenziale elemento dal porto di Ortona al porto industriale di Marsiglia, si avvia la fase successiva della costruzione del reattore di fusione, che porrà l’Italia di fronte a una grande opportunità di leadership nel campo della ricerca energetica.
L’intervento di Marco Marsilio e il legame con la fusione nucleare
Durante l’evento, il presidente Marsilio ha espresso il suo entusiasmo per i progressi raggiunti negli ultimi anni. “Siamo davvero tutti molto orgogliosi di questo ordinario risultato,” ha dichiarato. Inoltre, ha condiviso dettagli sulla sua personale connessione con il progetto della fusione nucleare, risalente agli anni 2008-2009, periodo contrassegnato da sfide economiche significative.
In quel contesto, Marsilio iniziò a promuovere l’importanza del nucleare da fusione attraverso un emendamento legislativo. Questo atto rappresentò una delle prime volte in cui un testo di legge si impegnava formalmente a sostenere la ricerca nel campo della fusione nucleare. Nonostante il referendum che seguì e l’opposizione a investimenti nel nucleare, il comma sull’energia da fusione rimase intatto, portando a oggi a risultati tangibili.
Marsilio vede in questo percorso non solo un traguardo tecnico, ma anche un segno di resilienza e determinazione della comunità scientifica e industriale italiana.
Le prospettive future per l’energia da fusione
Guardando al futuro, il presidente Marsilio ha fatto un appello per mantenere viva la speranza nella possibilità di un accelerazione dei tempi di realizzazione del progetto ITER. “Ci abbiamo messo 15 anni per passare da una norma di legge alla firma di un accordo per il trasferimento di questo componente” ha sottolineato, indicando che ora ci sono aspettative di un progresso rapido.
Nonostante le previsioni pessimistiche riguardo ai tempi di sviluppo dell’energia da fusione, Marsilio si è detto fiducioso: “Voglio sperare che le previsioni pessimistiche possano essere smentite da una accelerazione.” Nel settore della ricerca scientifica, infatti, è comune che innovazioni e scoperte accadano più rapidamente del previsto, e questa potrebbe essere una delle opportunità da non perdere.
Il futuro dell’energia sostenibile è nelle mani di progetti come ITER, e l’Italia, attraverso le sue aziende e istituzioni, si sta preparando ad affrontare le sfide globali con determinazione e impegno.