Un’ondata di pioggia record ha colpito l’Emilia-Romagna, causando danni ingenti e allagamenti in vari comuni. Purtroppo, il bilancio si aggrava con la notizia di un giovane deceduto a Botteghino di Zocca, nel comune di Pianoro, a causa dell’improvviso esondare dei fiumi. Le autorità stanno monitorando la situazione critica, mentre le evacuazioni e gli interventi di soccorso sono in corso.
L’impatto devastante delle piogge intense
Nella serata tra il tardo pomeriggio e la notte, un’imponente perturbazione ha scaricato un quantitativo di pioggia senza precedenti sull’Emilia-Romagna, contribuendo a una situazione di emergenza. Le precipitazioni hanno superato le attese, facendo traboccare numerosi corsi d’acqua nell’area che si estende dalla provincia di Reggio Emilia a quella di Ravenna. I fiumi Idice, Savena e Ravone hanno esondato, con conseguenze disastrose per molte aree, in particolare per il territorio bolognese.
Le criticità maggiori si sono verificate a Bologna, dove la notte ha visto i quartieri allagati a causa dell’esondazione del torrente Ravone, il quale scorre anche parzialmente sotterraneo. Via Saffi, una delle arterie principali d’accesso al centro, ha subito gravi allagamenti, ripetendo una drammatica situazione già vissuta nel maggio 2023. Paesi limitrofi come Budrio, Castel Maggiore e Pianoro hanno affrontato la stessa sorte, culminando nella tragica scomparsa di un giovane. Diverse zone si trovano ora sprovviste di energia elettrica a causa dei danni causati dalle acque.
Le procedure di emergenza e le evacuazioni
In risposta alla grave crisi, le autorità locali hanno attivato procedure di emergenza. Sono state disposte evacuazioni in molte abitazioni a rischio, in particolare quelle situate nei piani terra vicino agli argini dei fiumi esondati. Aumenta la tensione nelle comunità, mentre i soccorritori cercano di garantire la sicurezza dei residenti. Le evacuazioni non riguardano solo Bologna, ma si sono estese anche alle province di Modena e Reggio Emilia, dove i fiumi hanno superato il livello di guardia.
La situazione a Modena ha richiesto la chiusura di alcune infrastrutture, tra cui ponti, per precauzione. L’attenzione è rivolta a garantire la sicurezza delle persone e a prevenire ulteriori tragedie. Anche nelle aree recentemente colpite dalle alluvioni nel Ravennate ci sono state evacuazioni preventive, a testimonianza di una gestione della crisi che si apre su diversi fronti.
La complessità della situazione viaria
Le forti piogge hanno provocato numerose frane e l’interruzione di strade in quella che è conosciuta come la fascia appenninica e collinare. Le autorità hanno segnalato la chiusura di molte strade provinciali e statali, rendendo difficile il trasporto e ostacolando l’attività dei soccorsi. Tra le strade più importanti chiuse figura la Via Emilia , interrotta ad Anzola, e la Porrettana , bloccata a Marzabotto per frane. Anche la Statale della Futa è stata chiusa a Pianoro, complicando ulteriormente la situazione.
Fase di monitoraggio e attese
Dalle prime ore della mattina, le precipitazioni sono cessate su quasi tutto il territorio colpito, portando a un cambiamento nella gestione dell’emergenza. Ora l’attenzione si concentra sui passaggi dei colmi di piena, mentre i fiumi raggiungono il loro massimo livello. Il rischio di nuove esondazioni è un tema di preoccupazione per le autorità e per i residenti, con tutte le squadre di soccorso mobilitate per far fronte a eventuali ulteriori emergenze.
L’emergenza affligge un’area già provata da eventi climatici estremi e richiede uno sforzo collettivo per garantire assistenza e supporto a chi ha subito danni materiali e psicologici significativi da questa calamità. Le operazioni di recupero e messa in sicurezza sono ora una priorità assoluta mentre la comunità lavora per riprendersi da questa tragedia.
Ultimo aggiornamento il 20 Ottobre 2024 da Laura Rossi