Il grave attacco subìto da tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam ha scosso il panorama sportivo e geopolitico. Durante la serata della partita di Europa League contro l’Ajax, avvenuta il 7 novembre, dieci sostenitori sono stati feriti in scontri violenti. Le autorità olandesi hanno arrestato 57 persone in risposta agli incidenti, mettendo in evidenza la tensione che pervade attualmente il clima calcistico e sociale. In questo contesto, gli ultras del Maccabi Tel Aviv, conosciuti come Maccabi Fanatics, si sono distinti per le loro posizioni politiche estreme e il loro attivo supporto al Likud di Benjamin Netanyahu.
Gli scontri e la reazione del governo israeliano
L’aggressione che ha coinvolto i tifosi israeliani ha portato a una drammatica mobilitazione sia delle autorità locali che di quelle israeliane. Il governo di Tel Aviv ha avviato operazioni di rimpatrio per i cittadini coinvolti, utilizzando aerei cargo per garantire il loro ritorno. Nelle ore successive agli episodi di violenza, l’ex primo ministro Naftali Bennett ha commentato l’accaduto definendolo un “pogrom pianificato”. La tensione era palpabile anche prima dell’incontro calcistico, con gruppi pro-Palestina che avevano programmato una manifestazione, poi annullata dalla sindaca Femke Halsema. I graffiti comparsi in città, contrassegnati da frasi come “I sostenitori del genocidio non sono i benvenuti”, hanno ulteriormente evidenziato le profonde divisioni di opinione e la polarizzazione che caratterizza il dibattito pubblico su questa tematica.
A seguito degli scontri, le autorità olandesi hanno sottolineato la gravità della situazione, non solo per la sicurezza dei tifosi, ma anche in considerazione di episodi simili nel recente passato. Diverse tifoserie europee, nel corso degli ultimi mesi, hanno manifestato apertamente il proprio sostegno alla causa palestinese, contribuendo a un’atmosfera di tensione che influisce sul seguito di eventi sportivi.
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Il legame tra tifosi del Maccabi e politica israeliana
I Maccabi Fanatics, il gruppo ultras del Maccabi Tel Aviv, hanno un reputato background di posizioni di destra estrema e comportamento violento. Le cronache sportive riportano diversi episodi di intolleranza legati a questa tifoseria, che è stata coinvolta in atti di aggressione sia all’interno che all’esterno degli stadi. Nel 2014, ad esempio, il calciatore arabo-israeliano Maharan Radi è stato costretto a lasciare la squadra a causa di insulti razzisti da parte dei tifosi, evidenziando la carica emotiva e i conflitti interni anche nel contesto di una singola squadra.
Questa tendenza di violenza e intolleranza ha spinto alcuni a ritenere che i Fanatics identifichino la loro causa con le posizioni politiche del Likud e di Netanyahu, sviluppando un legame ideologico progressivo che li avvicina a un’ideologia di destra e sostenendo azioni governative. Le escursioni in altre città europee portano a segnalare aggressioni verso manifestanti che espongono simboli pro-Palestina, come nel caso di un attacco avvenuto ad Atene lo scorso marzo.
La reazione della comunità calcistica e gli episodi di violenza
L’atteggiamento provocatorio dei tifosi del Maccabi Tel Aviv ha sollevato forti polemiche durante le partite, contribuendo al deterioramento delle relazioni tra le tifoserie e alla crescente violenza negli stadi. Uno degli episodi più controversi ha avuto luogo alla Cruyff Arena, dove i sostenitori del Maccabi hanno fischiato durante il minuto di silenzio dedicato alle vittime dell’alluvione di Valencia, in un chiaro gesto di contestazione contro la posizione della Spagna riguardo alla causa palestinese. Questo comportamento ha attirato segnalazioni di condanna da parte della UEFA, la quale ha annunciato che procederà all’esame dei filmati per valutare possibili sanzioni.
L’organizzazione calcistica è sotto pressione nel gestire la crescente incidenza di manifestazioni politiche legate agli eventi sportivi, un problema che continua a emergere con sempre maggiore frequenza in Europa. Con il panorama attuale già complicato, la violenza deviata dalle rivalità calcistiche sta generando un’ulteriore preoccupazione sia per la sicurezza dei tifosi che per il rispetto dei valori sportivi fondamentali.