Un evento tragico ha scosso Calenzano, nella zona nord di Firenze, con un’esplosione avvenuta alle 10:21 di ieri, 9 dicembre. La violenza dell’evento ha provocato la morte di almeno 4 persone e più di 25 feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni. Le squadre di soccorso stanno operando incessantemente tra le macerie, mentre la preoccupazione per i dispersi continua a crescere, aggiungendo angoscia e incertezza a una situazione già drammatica. La notizia si è rapidamente diffusa, scatenando un’ondata di emozioni tra i cittadini e sui social media, dove molti hanno condiviso le loro esperienze e testimonianze sull’accaduto.
L’esplosione avvertita in tutta la zona
L’esplosione al deposito ENI si è rivelata così potente da essere percepita anche a grande distanza dal luogo in cui è avvenuta. L’impatto è stato tale da scatenare un immediato tam tam sui social, con post e commenti che hanno descritto il fragore del boato, un rumore assordante che ha turbato gli abitanti nelle aree circostanti. La paura e la confusione hanno preso piede tra i residenti, molti dei quali sono stati costretti a evacuare le loro abitazioni per timore di ulteriori esplosioni o collassi strutturali. Le emergenze per la salute e la sicurezza pubblica sono ora all’ordine del giorno, mentre i cittadini cercano risposte su come sia stato possibile che un incidente di tale gravità si verificasse in un’area così popolata.
Le autorità locali sono immediatamente intervenute per gestire la situazione, e il sindaco ha invitato la popolazione a mantenere la calma e seguire le indicazioni delle forze dell’ordine. Le operazioni di soccorso sono rese complicate dalla presenza delle macerie e dal rischio di altri cedimenti strutturali, rendendo il lavoro dei vigili del fuoco e dei soccorritori ancora più difficile. L’intera comunità si unisce nel dolore e nella speranza di trovare al più presto i dispersi, mentre la notizia dell’incidente continua a circolare, aumentando la tensione tra la popolazione.
Leggi anche:
L’analisi sismica dell’evento
L’evento ha anche attirato l’attenzione degli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia , che hanno registrato un segnale sismico in corrispondenza dell’esplosione attraverso la rete sismica nazionale. Le misurazioni hanno evidenziato una magnitudo di 0.9, equivalente a quella di un tremore di modesta entità, ma comunque significativa per comprendere l’impatto dell’esplosione.
Davide Piccinini, esperto dell’INGV, ha esaminato i dati raccolti dalle stazioni più vicine all’epicentro dell’esplosione, situate a Montemurlo e Carmignano. Le analisi hanno messo in luce due segnali distinti: il primo, rappresentato dalle onde P, è stato registrato pochi secondi dopo l’esplosione, mentre il secondo, associato all’onda acustica del boato, è stato rilevato con un ritardo di circa 40-45 secondi. Questo ritardo è spiegabile dalla velocità di propagazione dell’onda sonora nell’aria, che ha impiegato più tempo a raggiungere le stazioni di monitoraggio.
L’analisi dettagliata dei dati sull’esplosione non solo riesce a fornire una comprensione scientifica dell’evento, ma offre anche spunti per futuri accertamenti su possibili cause e misure di prevenzione per evitare che simili tragedie possano ripetersi. Questo episodio mette in evidenza l’importanza di un monitoraggio costante delle infrastrutture e della sicurezza, che può aiutare a prevenire incidenti di questa portata.
Calenzano e i suoi abitanti ora devono affrontare un lungo e difficile percorso di recupero, mentre la comunità si unisce nel dolore e nella solidarietà per le vittime e i feriti di questa terribile tragedia.