L’asparago verde di Altedo rappresenta una tra le produzioni più riconosciute dell’Emilia-Romagna, protetta dal marchio a identificazione geografica protetta dal 2003. Dopo cinque anni di assenza, dovuta soprattutto alla pandemia, torna la tradizionale sagra dedicata a questo prodotto. L’evento coinvolge non solo produttori e appassionati, ma anche la comunità locale, grazie a iniziative culturali, concerti e innovazioni come una mascotte digitale. L’edizione 2025 si prepara a riproporre la rilevanza agricola e culturale di questo ortaggio, portando nuove attività per valorizzare il territorio e le sue tradizioni.
La sagra dell’asparago verde di Altedo: un ritorno atteso a Malalbergo
Dal 9 al 25 maggio 2025 Malalbergo, in provincia di Bologna, ospiterà la sagra dell’asparago verde di Altedo IGP, evento fermo dal 2020 a causa della pandemia. La manifestazione è organizzata dal Comitato Promotore della sagra insieme al Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo IGP, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, il Comune di Malalbergo e Cso Italy, centro specializzato nella promozione ortofrutticola. Si tratta di un appuntamento duraturo nel calendario locale che coinvolge produttori, commercianti e visitatori in un’esperienza di festa dal carattere popolare e legato alle radici del territorio.
La sagra non si limita alla sola degustazione e vendita dell’asparago, ma si arricchisce di eventi collaterali molto vari: concerti serali, esposizioni artistiche, e persino una serata dedicata a Miss Italia offrono occasioni di socializzazione e interesse culturale. L’edizione 2025 introduce anche elementi di comunicazione moderna, come la mascotte “Ghino l’asparaghino”, realizzata tramite intelligenza artificiale, che guiderà i visitatori con contenuti digitali e interattivi. La festa si preannuncia come un evento di rilievo per tutta la comunità di Malalbergo e per la promozione dell’asparago verde.
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Valori culturali e tradizionali legati all’asparago verde di Altedo igp
Il riconoscimento IGP ottenuto nel 2003 ha sancito il valore unico dell’asparago verde di Altedo, distinguendolo per la qualità legata al territorio di coltivazione e alle tecniche tradizionali che vengono ancora oggi rispettate. Il disciplinare di produzione impone regole precise per la raccolta e il trattamento del prodotto, garantendo così un asparago fresco, genuino e inconfondibile. Oggi le superfici coltivate raggiungono circa 105 ettari, pari a quasi un quinto della produzione regionale dell’Emilia-Romagna.
Negli ultimi anni, le coltivazioni sono cresciute del 60%, anche grazie a un aggiornamento del disciplinare che ha ampliato il periodo di raccolta e la tipologia di varietà coltivate. Questo aumento mette in luce non solo un ritorno della domanda ma anche una migliore gestione delle semine e delle varietà, che permette di estendere la disponibilità del prodotto in un arco temporale più ampio. L’asparago verde di Altedo conserva così la sua identità storica e territoriale, portando avanti una tradizione secolare che regge il confronto con i mercati nazionali e internazionali.
Nuove strategie di promozione per sostenere il prodotto e valorizzare il territorio
Per sostenere la commercializzazione dell’asparago verde, negli ultimi anni sono stati avviati diversi strumenti divulgativi e di promozione. La Regione Emilia-Romagna ha finanziato campagne che insieme al Consorzio di tutela hanno puntato a diffondere la conoscenza del prodotto tramite sagre, un sito web dedicato e un’intensa attività sui social network. La campagna 2024 ha previsto anche uno spot pubblicitario visibile su YouTube e altre piattaforme digitali rivolto non solo al mercato italiano, ma anche a quello tedesco.
Il video trasmette immagini di raccolta e paesaggi rurali che raccontano la naturalezza dell’asparago verde di Altedo, ponendo l’accento sul legame indissolubile tra coltura e territorio. In Italia e Germania lo spot ha superato le 5 milioni di visualizzazioni, contribuendo a rafforzare il brand e la reputazione d’eccellenza di questo prodotto agroalimentare. Questi strumenti hanno cambiato il modo di avvicinare i consumatori, raccontando storie autentiche e facendo emergere il valore delle mani che coltivano da generazioni l’asparago verde.
Ghino l’asparaghino: la mascotte digitale che racconta una comunità
Ghino l’asparaghino è molto più di una semplice mascotte. È un personaggio creato con intelligenza artificiale, pensato come un mezzo di comunicazione che unisce passato e futuro. Il suo ruolo è raccontare non solo l’asparago, ma tutto ciò che ruota intorno alla produzione e alla cultura di Altedo. Ghino compare su diversi canali: dai social media ai materiali cartacei distribuiti durante la sagra, fino ai programmi scolastici, mantenendo un linguaggio coerente e riconoscibile.
Non si tratta di un semplice simbolo, ma di un vero e proprio narratore digitale. Grazie all’intelligenza artificiale, Ghino può interagire e fornire informazioni aggiornate ai visitatori, raccontando aneddoti e racconti sui contadini, sui piatti tipici a base di asparago e sulla storia della comunità locale. Questa doppia natura, fisica e digitale, permette un dialogo costante tra la festa e il pubblico, trasformando ogni contatto in un’esperienza più coinvolgente e aperta a tutti, anche ai più giovani e ai turisti.