Con l’arrivo del Capodanno, Torino si prepara a festeggiare l’ingresso dell’anno nuovo con un’esplosione di luci e colori nel cielo. Tuttavia, alle spalle di queste spettacolari coreografie, si nasconde un’ombra non trascurabile: il mercato illegale dei fuochi d’artificio. Nelle case popolari della Barriera di Milano, lontano da occhi indiscreti e controlli delle forze dell’ordine, si cela una vera e propria fabbrica di esplosivi, dove venditori clandestini offrono un arsenale di ordigni pirotecnici.
Il mercato clandestino dei fuochi d’artificio
Nelle cantine e nei garage di Torino, tra le pieghe della Barriera di Milano, si sviluppa un vero e proprio commercio di fuochi d’artificio non autorizzati. Qui, i venditori propongono articoli pericolosi ma affascinanti, come il Galassia, una batteria in grado di sparare fino a 400 colpi, spacciata a prezzi che variano da 100 a 200 euro a seconda dell’affidabilità del contatto. I venditori fanno leva su promesse di qualità e sicurezza, presentando i loro prodotti come “roba buona”, ma il rischio è sempre presente.
Il Galassia non è l’unico esemplare esposto in questo mercato sotterraneo. Negli angoli bui delle cantine si possono trovare anche altri articoli pirotecnici, come i Niagara e i Sounds, che offrono fontane di emozioni a caro prezzo. Il consenso tra venditori e acquirenti si basa su un tacito accordo in cui coraggio e avventura si intrecciano, il tutto mentre gli agenti di polizia pattugliano i mercati ufficiali, dove il commercio di fuochi d’artificio è severamente regolamentato.
I rischi del mercato nero
Nonostante le avvertenze esplicitamente ignorate dai compratori, il mercato dei fuochi d’artificio illegali continua a prosperare. La difficile situazione dei mercati cittadini dissuade i venditori, spingendoli a trasferirsi nei sottoscala umidi di palazzi popolari, dove cariche esplosive sono stipate tra scatoloni pesanti. L’assenza di controlli permette a questo commercio di rimanere attivo, anche se non privo di rischi. La polvere da sparo, quando gestita senza le dovute precauzioni, può trasformarsi in un’arma letale non solo per chi la maneggia, ma anche per innocenti che potrebbero trovarsi nelle vicinanze.
Le storie di persone ferite o uccise da cattiva gestione di questi materiali non sono infrequenti. I pronto soccorso diventano teatri di tragedie dovute a esplosioni accidentali che si potrebbero facilmente evitare. Un attimo di incoscienza può costare caro, eppure la domanda di questi articoli continua a salire. La settimana di Capodanno, infatti, segna il picco per i venditori, convinti che l’eccitazione del momento possa oscurare ogni preoccupazione.
Le forze dell’ordine in azione
Le forze dell’ordine, consapevoli della situazione, intensificano i controlli man mano che il 31 dicembre si avvicina. Blitz e sequestri finalizzati a fermare il flusso di fuochi d’artificio irregolari vengono eseguiti, eppure il mercato continua a muoversi in modo furtivo, adattandosi e spostandosi dove la vigilanza è più fitta. Le cantine e i garage si sono infatti rivelati rifugi molto efficaci per questi commercianti, che imparano a muoversi con astuzia per evitare di incappare nei controlli.
Il fenomeno non è circoscritto solo alla Barriera di Milano. Altre zone della città vivono la stessa situazione, con un mercato clandestino in piena espansione. La particolare attrazione che il proibito esercita sugli acquirenti sembra rendere difficile la cessazione di queste attività . La tensione tra il desiderio di esplosioni visive e il rischio di incidenti è palpabile, creando un’atmosfera di sfida e avventura.
Un Capodanno a due facce
Torino, come molte altre città , si prepara dunque a vivere un Capodanno splendido e scintillante, ma con un lato oscuro. Mentre i fuochi d’artificio ufficiali illumineranno i cieli, un altro mondo si muoverà in silenzio, nel buio delle cantine, dove la fascinazione per i materiali esplosivi non autorizzati continua a imperversare. Quella che inizialmente dovrebbe essere una festa diventa, in questo contesto, anche una questione di sicurezza pubblica e responsabilità .
Questa realtà sottile, tra sicurezza e incoscienza, ci ricorda che non tutto ciò che brilla è oro. Dietro la bellezza di un’esplosione di luci, c’è una storia di rischio e di avvertimento che merita attenzione. La città , pur travolta dalla gioia del nuovo anno, non può e non deve dimenticare le ombre che si nascondono dietro il fragore dei festeggiamenti.
Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina