Tina Modotti: la mostra a roma racconta la fotografa tra messico e politica negli anni venti

Tina Modotti: la mostra a roma racconta la fotografa tra messico e politica negli anni venti

la mostra al museo di Roma in Trastevere racconta la vita e l’impegno politico di Tina Modotti attraverso 60 fotografie e documenti che ritraggono il Messico povero e le comunità Tehuane negli anni Venti
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La mostra al Museo di Roma in Trastevere celebra Tina Modotti, fotografа e attivista, attraverso 60 fotografie e documenti che raccontano il suo impegno sociale e artistico in Messico negli anni ’20. - Gaeta.it

Tina Modotti, figura conosciuta per il suo impegno nel campo della fotografia e dell’attivismo politico, torna al centro dell’attenzione con una mostra dedicata alla sua esperienza in Messico. Dal 14 maggio al 21 settembre 2025 il museo di Roma in Trastevere ospita un’esposizione che raccoglie 60 fotografie e documenti originali, raccontando la vita e il lavoro di una donna che ha attraversato due continenti e molteplici mondi sociali durante la prima metà del Novecento.

L’allestimento intende mettere in luce la capacità di Modotti di catturare nelle sue immagini la vita dura delle comunità messicane povere, insieme a una intelligenza politica che l’ha spinta a schierarsi e a partecipare. L’evento si colloca in un percorso di riscoperta della sua figura, spesso poco nota al pubblico italiano, ma fondamentale per la storia della fotografia e della lotta sociale.

Tina modotti e la forza delle immagini nelle comunità messicane

Tra giugno e ottobre del 1929, Tina Modotti soggiornò a Tehuantepec, città nel sud del Messico, dove osservò e fotografò le donne Tehuane. Le immagini catturano momenti di vita che svelano la povertà e la fatica quotidiana. Le donne, vestite con costumi tradizionali molto colorati e vistosi, camminano spedite portando recipienti pesanti sulla testa. Il volto fiero e segnato dalla durezza del lavoro è al centro degli scatti che mostrano una realtà spesso invisibile.

Le fotografie non si limitano a mostrare un’etnografia, ma trovano un linguaggio diretto, capace di trasmettere umanità e dignità. L’uso della macchina fotografica come mezzo d’indagine sociale si coniuga con una forte sensibilità estetica. La sequenza delle immagini compone uno sguardo rivoluzionario, che denuncia le condizioni di vita come emerge dal contatto diretto con l’ambiente.

Un occhio attento e rispettoso delle tradizioni

In questo lavoro si riflette anche la capacità di Modotti di avvicinarsi con rispetto alle persone e alle tradizioni. Il suo occhio attento fermava dettagli di abiti e gesti carichi di significato, creando opere che sono diventate testimonianza storica oltre che artistica.

La vita tra italia, usa e messico: un percorso di impegno e esilio

Nata nel 1896 a Udine, Tina Modotti emigrò molto giovane negli Stati Uniti. La svolta arrivò quando conobbe ed entrò in relazione con Edward Weston, fotografo americano di grande fama e suo compagno per anni. Con lui si trasferì in Messico dove si immerse in un contesto sociale e culturale complesso.

Nel Messico degli anni venti, Modotti intensificò la sua attività fotografica e politica. Entrò in contatto con personaggi come Diego Rivera, Frida Kahlo e David Alfaro Siqueiros, appartenenti all’ambito comunista e artistico. Questo mondo influenzò decisamente il suo lavoro, che si rivolse con sempre più decisione ai temi della giustizia sociale, della povertà e della lotta operaia.

A causa delle sue idee politiche e dell’impegno nel Partito Comunista, Modotti fu espulsa dal Messico. Gli ultimi scatti risalgono infatti al periodo dell’esilio a Berlino, poco prima della sua morte nel 1942 a Città del Messico. Questa fase segna la fine di un percorso segnato da spostamenti continui e da un’attività instancabile sul piano culturale e civile.

La mostra a roma: documenti e fotografie per raccontare modotti

La mostra al museo di Roma in Trastevere nasce da una collaborazione tra l’associazione Storia e Memoria Aps di Albano Laziale, il governo messicano, e l’archivio della Fototeca dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia . Il materiale esposto proviene da Pachuca Hidalgo e comprende fotografie, lettere, testi e documenti.

Questa raccolta offre una visione ampia della vita di Tina Modotti, evidenziando non solo il suo talento artistico, ma anche la sua militanza e la natura anticonformista della persona. La ricerca ha voluto mostrare un profilo completo, soffermandosi anche sugli amori e sulle vicende personali che hanno accompagnato la sua opera.

Le immagini selezionate spaziano dal 1923 al 1930, anni cruciali che testimoniano l’evoluzione del suo stile e del suo impegno. Le fotografie restituiscono un ritratto autentico del Messico povero e laborioso, ma anche delle tensioni politiche che attraversavano la società. L’esposizione rappresenta quindi un’opportunità per confrontarsi con un pezzo di storia poco conosciuto, e con una donna che ha lasciato un segno nel campo della fotografia e della politica del Novecento.

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