La città di Teramo celebra l’inizio dei lavori di restauro dell’ex collegio Ravasco, un edificio storico fortemente danneggiato dai terremoti del 2016 e del 2017. Questo progetto legislativo, che prevede il riuso adattativo, l’adeguamento sismico e la ricostruzione della struttura, si propone di trasformare l’immobile in un hospice dedicato a pazienti terminali e alle loro famiglie. L’operazione, finanziata con un contributo totale di 3,7 milioni di euro, è già un segnale forte di ripresa e rigenerazione per la comunità locale.
Cerimonia di inaugurazione e finanziamenti
La cerimonia di avvio dei lavori si è tenuta alla presenza di numerose autorità , tra cui il direttore generale della ASL, Maurizio Di Giosia, il presidente della Regione Marco Marsilio e il commissario straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli. Oltre a queste figure di spicco, erano presenti il sindaco Gianguido D’Alberto e altri funzionari pubblici. Il progetto ha ottenuto finanziamenti significativi, con 3,7 milioni di euro stanziati dall’USR, di cui 2,675 milioni destinati specificamente ai lavori. Inoltre, vi è un contributo per l’efficientamento energetico fornito dal GSE. La gara per i lavori è stata vinta da un’ATI composta dalle aziende Fracassa e Clima Impianti, con l’ingegner Roberto Di Ascenzo per la direzione dei lavori. Si prevede che i lavori siano completati entro due anni.
Importanza storica e futuro dell’edificio
L’ex collegio Ravasco non è solo un’immobile da ristrutturare, ma un edificio carico di storia che ha servito la comunità di Teramo nel corso degli anni. Guido Castelli ha sottolineato che l’intervento di recupero non rappresenta solo una risposta concreta a un evento distruttivo come il terremoto, ma segna anche l’inizio di un progetto virtuoso di rigenerazione urbana. Questo progetto, infatti, mira a trasformare un edificio storico in un luogo dove si fornirà assistenza ai malati, sottolineando la necessità di dare risposte di qualità per il futuro dell’hospice.
Il presidente Marsilio ha enfatizzato l’importanza di questo intervento non solo per il restauro architettonico, ma anche per il servizio assistenziale che offrirà a pazienti fragili e alle loro famiglie. L’hospice rappresenta uno dei pochi casi di restauro scientifico a uso sanitario finanziati in seguito ai terremoti del 2016 e 2017. Inoltre, questa iniziativa è tra i primi interventi strategici di ricostruzione pubblica avviati a Teramo, dimostrando un impegno chiaro verso la rinascita e il miglioramento dei servizi sanitari regionali.
Progetto architettonico e funzionalità dell’hospice
Il progetto di restauro, coordinato da Alejandro Bozzi, prevede una ristrutturazione attenta delle aree interne dell’edificio, che risale ai primi anni del Novecento e si distingue per i suoi pavimenti in seminato “alla veneziana” e per le eleganti ringhiere in ferro. La nuova struttura sarà suddivisa in quattro macro aree principali, ognuna destinata a soddisfare specifiche esigenze dei pazienti e del personale.
La prima area sarà quella residenziale, che comprenderà otto camere di degenza per un totale di dieci posti letto, dando priorità al comfort e alla privacy degli ospiti. Seguirà un’area living dedicata al ristoro e alla tisaneria, oltre a spazi per attività come arte e musicoterapia. L’area operativa sarà destinata agli spazi di lavoro e coordinamento per il personale sanitario, mentre la zona per la valutazione e la terapia comprenderà studi per medici e ambulatori. Infine, un’area di supporto generale con desk di accoglienza e spogliatoi completerà l’offerta funzionale dell’hospice. La benedizione dell’edificio da parte del vescovo Lorenzo Leuzzi e la scoperta di una targa commemorativa hanno segnato simbolicamente l’avvio di un nuovo capitolo per questa storica struttura teramana.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Marco Mintillo