Nella mattina di venerdì 7 dicembre, un grave episodio di violenza si è verificato a Rivarolo. Un giovane è stato aggredito e colpito da coltellate nella schiena e alla testa mentre tentava di intervenire in un litigio tra due fidanzati. L’episodio ha scatenato un’ampia mobilitazione delle forze dell’ordine, che sono prontamente intervenute sul luogo del crimine per avviare le indagini.
L’aggressione e l’intervento dei testimoni
Poco dopo l’aggressione, la Polizia di Stato è stata allertata riguardo la presenza di un giovane ferito in strada. I poliziotti delle volanti, giunti in loco, hanno trovato la vittima in stato di shock e con ferite gravi. Si è subito reso necessario l’intervento di un’unità di pronto soccorso, che ha trasportato il ragazzo in ospedale. La vittima, secondo le prime ricostruzioni, era intervenuta per tentare di placare una discussione accesa tra due fidanzati. In risposta al suo gesto altruistico, è stato colpito da un’aggressione violenta.
Le indagini hanno rivelato che i coltelli usati nell’attacco avevano sfiorato il volto del ragazzo, un particolare che sottolinea la gravità della situazione. La Polizia ha ascoltato le testimonianze di amici e passanti, cercando di ricostruire l’accaduto per identificare l’aggressore.
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L’identificazione dell’aggressore
Grazie all’immediato attivismo della Squadra Mobile, in poche ore è stato possibile identificare il presunto autore dell’aggressione. Si tratta di un ventenne di origine tunisina, già noto alle forze dell’ordine per precedenti arresti, inclusa una rapina aggravata avvenuta recentemente in centro città. Tale conoscenza da parte della Polizia ha reso più agevole il lavoro di identificazione, evidenziando così un profilo già osservato in passato.
L’indagine ha messo in luce anche i dettagli dell’evento: il giovane aggredito aveva cercato di fare da paciere, un atto di coraggio che, purtroppo, ha avuto esiti drammatici. L’approfondimento delle indagini ha rivelato la natura impulsiva e violenta dell’aggressore, il quale ha reagito con eccessiva rabbia a un tentativo benigno di risolvere un conflitto.
Provvedimento della Procura e arresto
Di fronte alla gravità dei fatti, la Procura ha agito rapidamente, richiedendo l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del ventenne tunisino. Questa richiesta è stata accolta e, il giorno successivo all’identificazione dell’aggressore, è scattato l’arresto. Le forze dell’ordine hanno eseguito il provvedimento con grande determinazione, sottolineando l’impegno nella lotta contro la violenza e la criminalità diffusa.
La tempestività con cui sono state avviate le indagini e la rapidità nel prendere provvedimenti legali testimoniano la volontà delle istituzioni di garantire la sicurezza dei cittadini e di intervenire con fermezza di fronte a simili episodi. L’aggressione avvenuta a Rivarolo rappresenta un caso emblematico di come l’impegno civico possa scontrarsi con la brutalità, lasciando la comunità inquieta ma allo stesso tempo determinata a non lasciare impuniti atti di violenza.