Tecnologia e siccità nel Lazio: arriva il cane-robot per il monitoraggio delle risorse idriche

Tecnologia e siccità nel Lazio: arriva il cane-robot per il monitoraggio delle risorse idriche

La crisi idrica nel Lazio e a Roma spinge AUBAC a utilizzare il cane-robot Spot e tecnologie digitali come il digital twin per monitorare in tempo reale le risorse idriche e gestire la siccità.
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Il progetto AUBAC nel Lazio utilizza un cane-robot dotato di intelligenza artificiale per monitorare in tempo reale le risorse idriche, affrontando la crisi causata da temperature in aumento e precipitazioni scarse. - Gaeta.it

La crisi idrica nel Lazio e a Roma sta spingendo enti e istituzioni a introdurre soluzioni tecnologiche per migliorare il controllo sulle risorse d’acqua. Tra questi strumenti spicca un cane-robot che, attraverso l’intelligenza artificiale, monitora i dati raccolti dalle infrastrutture idriche e dai consumi civili e irrigui. L’Autorità del Bacino Idrico dell’Appennino Centrale guida questo progetto, utilizzando sistemi digitali per una gestione più precisa e tempestiva della disponibilità idrica in una regione ormai alle prese con temperature più alte e quantità di pioggia ridotte.

Il progetto aubac e l’uso del cane-robot per il monitoraggio idrico

AUBAC ha presentato una piattaforma digitale per il controllo in tempo reale di prelievi, concessioni e restituzioni delle acque in Appennino centrale, sviluppata in collaborazione con gestori idrici e consorzi di bonifica. Il sistema si basa su un digital twin, una replica digitale aggiornata costantemente che riproduce lo stato delle risorse idriche e delle infrastrutture sul territorio.

Il cane-robot, chiamato Spot, svolge un ruolo chiave in questo progetto. È lungo e grosso come un setter, pesa circa 25 chili e può spostarsi lungo le sponde dei fiumi, come il Tevere, per raccogliere informazioni utili. Alla fine di ogni uscita, Spot torna nella propria “cuccia” per scaricare i dati rilevati, che vengono immediatamente integrati nel modello digitale.

Il professor Marco Casini, Segretario Generale di AUBAC, ha spiegato come queste tecnologie favoriscano una gestione collaborativa tra enti diversi e aiutino ad affrontare con strumenti concreti la crisi idrica. La combinazione di dati idrologici, meteoclimatici e quelli raccolti da Spot consente una visione aggiornata e dettagliata della situazione, fondamentale per le pratiche di pianificazione e intervento.

Il contesto climatico di Roma e del Lazio: temperature in aumento e precipitazioni scarse

L’area di Roma e del Lazio sta vivendo un cambiamento climatico evidente negli ultimi anni. Nel 2024 la temperatura media a Roma ha superato di 1,8 gradi quella del trentennio 1991-2020, raggiungendo 18,62°C. La città ha registrato ben 53 giorni con temperature sopra i 35 gradi e 163 giorni estivi sopra i 25. Questi valori classificano Roma come una delle zone più calde del centro Italia, subito dopo Latina.

Le precipitazioni sono diminuite, concentrandosi in pochi eventi molto intensi ma brevissimi, come quelli del 3 e 8 settembre 2024, quando in poche ore è caduto oltre il 20% della pioggia annua. Questi fenomeni non riescono a ricaricare gli acquiferi e peggiorano la situazione dal punto di vista dell’idrogeologia urbana, provocando danni in città.

Il trend di riduzione della pioggia utile e di aumento dei picchi estremi si ripete da anni. Anche il 2017 aveva visto una concentrazione del 62% delle precipitazioni in dieci giorni esatti, mentre anni recenti come il 2020, 2022 e 2023 si sono confermati difficili per la disponibilità idrica.

La situazione attuale degli acquiferi e le prospettive per il 2025

Lo stato delle risorse sotterranee intorno a Roma è critico. Gli acquiferi più grandi, tra cui Peschiera, le Capore e Acqua Marcia, si trovano oggi con portate molto basse, inferiori al 25° percentile storico. Gli acquiferi minori come Simbrivio e Pertuso non mostrano ancora alcun miglioramento significativo durante i mesi invernali, quando normalmente dovrebbe verificarsi una ripresa.

Nel 2025 i primi mesi hanno confermato questa tendenza negativa: gennaio e aprile hanno segnato rispettivamente un -46% e un -28% di pioggia rispetto alla media stagionale. Il bilancio complessivo si mantiene negativo, lasciando la regione in uno stato di gravità media per quanto riguarda la crisi idrica .

Se la scarsità di precipitazioni dovesse continuare, si preannuncia un’ulteriore pressione sulla rete di approvvigionamento idrico del Lazio e di Roma, con possibili restrizioni e la necessità di adottare misure urgenti. La situazione impone un controllo rigoroso e aggiornato delle risorse, proprio come quello garantito dalle nuove tecnologie digitali e dall’ausilio di robot dotati di intelligenza artificiale.

Un nuovo modello di gestione idrica basato sulla tecnologia digitale

Il progetto presentato da AUBAC mostra un possibile modello di gestione idrica basato su dati precisi, raccolti in tempo reale da sensori e robot e uniti in un sistema digitale integrato. Questa modalità consente una visione chiara e aggiornata dei flussi d’acqua, delle infrastrutture di distribuzione e dei consumi reali, sia in ambito civile che agricolo.

L’uso dei digital twin permette di riprodurre tutto il sistema idrico in forma virtuale, così da individuare rapidamente eventuali criticità e intervenire senza perdita di tempo. Inoltre, la collaborazione fra enti diversi, resa possibile dalla condivisione dei dati, può assicurare un coordinamento più efficace nella gestione e difesa delle fonti idriche.

L’arrivo di strumenti come il cane-robot Spot rompe con le strategie più tradizionali e apre a un controllo innovativo e dettagliato, utile per contrastare la crescente emergenza siccità. La combinazione di tecnologie digitali avanzate e l’esperienza sul campo potrebbe segnare una svolta nella gestione dell’acqua in Lazio e Roma, particolarmente sotto pressione a causa del clima sempre più caldo e secco.

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