Un’importante tavola rotonda si è tenuta oggi alla Sala Tatarella della Camera dei Deputati, focalizzandosi su tematiche cruciali per il settore vitivinicolo italiano. Organizzata dall’onorevole Andrea Di Giuseppe, presidente del Comitato Permanente sul Commercio Internazionale, l’evento ha coinvolto figure di spicco come il senatore Gian Marco Centinaio e il professor Massimo Ciccozzi. I partecipanti hanno trattato argomenti rilevanti, tra cui la lotta contro la contraffazione e l’italian sounding, i rischi legati ai messaggi sanitari sulle etichette di vino e un progetto innovativo per rendere le informazioni più accessibili ai non vedenti.
Lo scenario della contraffazione e dell’italian sounding
Uno dei temi dominante discusso durante l’incontro è stata la crescente minaccia rappresentata dalla contraffazione e dall’italian sounding. Andrea Di Giuseppe ha sottolineato l’importanza di queste problematiche, citando un rapporto annuale dei servizi segreti italiani che classifica la contraffazione delle produzioni agroalimentari come una vera minaccia alla sicurezza nazionale. Secondo l’analisi di The European House – Ambrosetti, nel 2023 il valore delle vendite di prodotti contraffatti, che non provengono dall’Italia, ha raggiunto i 63 miliardi di euro. Questo fenomeno, se non arginato, potrebbe far raddoppiare l’export italiano, in particolare nei settori più vulnerabili come vino, olio d’oliva, pasta e prodotti caseari.
Di Giuseppe ha comunicato di aver avviato un confronto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per mettere in campo misure concrete per contrastare queste pratiche dannose. Inoltre, ha annunciato l’intenzione di avviare tavoli di lavoro con la nuova amministrazione statunitense, con l’obiettivo di proteggere i prodotti italiani dalle imitazioni e dal fenomeno dell’italian sounding.
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Avvisi sanitari e preoccupazioni per la salute
Un argomento di grande rilevanza, che ha suscitato dibattito, è stato l’approvazione da parte dell’Unione Europea per l’Irlanda di applicare avvisi sanitari sulle etichette di vino, birra e superalcolici. Messaggi come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” potrebbero avviare una catena di equivalenti in altri Paesi europei. Il senatore Gian Marco Centinaio ha rilanciato l’allerta necessaria per contrastare tali iniziative, richiamando la necessità di proteggere i prodotti italiani da norme che possano nuocere alla loro reputazione. Ha espresso preoccupazione che queste etichette possano influenzare le vendite e la percezione dei prodotti nei mercati esteri.
Centinaio ha evidenziato il valore narrativo del vino. Ha descritto come il vino non sia solo una bevanda, ma un ambasciatore della cultura italiana, capace di raccontare storie legate ai territori di provenienza. Rispetto alle etichette, ha affermato che dovrebbero, anziché allarmare, informare con accuratezza e non contenere affermazioni fuorvianti o allarmistiche.
Riflessioni scientifiche sulle patologie correlate al vino
Il professor Massimo Ciccozzi ha fornito un’analisi scientifica sul rapporto tra vino e salute. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che, sebbene l’alcol possa presentare rischi associati a determinate patologie, è fondamentale distinguere tra consumo moderato e eccessivo. Ciccozzi ha chiarito che l’87% del vino è composto da acqua e la parte rimanente include elementi nutritivi utili. La questione cruciale resta quella del consumo responsabile. Ha proposto che le etichette sanitarie potrebbero essere più pertinenti se applicate ad altri prodotti alimentari con effetti più nocivi sulla salute.
Ha dunque suggerito che si dovrebbero affrontare le problematiche delle etichette sanitarie solo in contesti in cui ci siano evidenze chiare sui rischi, risparmiando la viticoltura, che contribuisce non solo all’economia, ma anche all’identità culturale italiana.
Un progetto inclusivo per i non vedenti
Un punto innovativo trattato è stato l’inserimento di un QR code per le etichette di vino, un progetto presentato da Livio Buffo, Ceo di Cenacoli. L’idea prevede che attraverso il QR code, le persone non vedenti possano accedere a contenuti audio riguardanti la vinificazione e le cognizioni sensoriali del vino. Questa iniziativa rappresenta un tentativo effettivo di rendere le informazioni più accessibili. Buffo ha sottolineato che il superamento delle barriere comunicative sia essenziale per garantire che tutti possano fruire delle informazioni sul prodotto.
Pietro Monti, produttore non vedente, ha enfatizzato questo progetto come una forma non solo di inclusione ma anche di ispirazione. La presenza del braille sulle etichette è stata sottolineata come una chiara indicazione di come la diversità possa portare innovazione nel settore.
La qualità nell’etichetta del vino
Marco Cerreto, membro della Commissione Agricoltura, ha concluso i lavori enfatizzando l’importanza della qualità nelle etichette di vino. Ha affermato che l’etichetta rappresenta il valore del vino dal punto di vista storico e culturale, nonché la sua provenienza e l’autenticità. Le denominazioni e le indicazioni geografiche racchiudono la storia di un territorio e dei suoi produttori. La comunicazione trasparente del prodotto è fondamentale per valorizzare l’immagine delle eccellenze italiane e garantire la loro rintracciabilità. Questo rappresenta un passo importante per preservare e promuovere la vitivinicoltura italiana a livello globale.