La candidatura di Tarquinia, insieme a Cerveteri e altri dieci comuni dell’Antica Etruria Meridionale, è ufficialmente partita per ottenere il titolo di capitale italiana della cultura nel 2028. Questo progetto coinvolge territori della provincia di Viterbo e di Roma, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e artistico della zona attraverso una mobilitazione collettiva e una partecipazione diretta della comunità locale.
I comuni dell’antica etruria meridionale uniti per la candidatura
Il Comune di Cerveteri ha annunciato sui propri canali social l’avvio formale della candidatura, che include Tarquinia, oltre a comuni come Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella e Tolfa. Questa alleanza territoriale punta a mettere in luce l’eredità culturale dell’Antica Etruria Meridionale, un’area che conserva vestigia archeologiche, musei, tradizioni e paesaggi unici.
L’intento non è solo culturale ma ambisce anche allo sviluppo sociale ed economico. Le amministrazioni coinvolte ritengono che un riconoscimento di questo tipo possa stimolare il turismo, creare nuove opportunità lavorative e rafforzare il senso di comunità. Ogni comune porta un proprio contributo, raccontando una parte della storia e dell’identità locale. L’aggregazione si presenta come un’occasione per dare maggiore visibilità a un territorio spesso percepito come periferico rispetto ai grandi centri urbani.
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Coinvolgimento attivo di cittadini e stakeholder nel percorso di candidatura
Il progetto procede con una chiara componente partecipativa. Dal 18 al 24 luglio 2025 sono previsti una serie di incontri pubblici aperti a cittadini, enti culturali, associazioni, professionisti e istituzioni locali. L’invito è rivolto a chiunque voglia contribuire con idee e suggerimenti che possano arricchire il dossier da presentare al ministero della cultura. Le amministrazioni sottolineano l’importanza di raccogliere spunti concreti, mantenendo il processo trasparente e condiviso fin dalle fasi iniziali.
Uno degli appuntamenti più significativi si terrà a Ladispoli, nella biblioteca Peppino Impastato, in via Caltagirone, dalle 17 alle 19. Qui si illustrerà il progetto e si ascolteranno proposte e critiche utili per definire una candidatura partecipata e rappresentativa di tutte le realtà coinvolte. La collaborazione tra cittadini e istituzioni si conferma quindi un punto fondamentale per valorizzare non solo gli elementi culturali ma anche la dimensione sociale di questo territorio.
Il valore culturale e territoriale della candidatura di tarquinia
Tarquinia ha un ruolo centrale in questa iniziativa per il suo patrimonio archeologico, in particolare le tombe dipinte etrusche, ampiamente riconosciute a livello internazionale. Questi siti costituiscono una delle testimonianze più importanti della civiltà etrusca e attirano ogni anno studiosi e turisti. La candidatura mette in evidenza anche i musei locali, la tradizione artigiana e paesaggi naturali che completano l’identità del luogo.
L’Antica Etruria Meridionale si presenta dunque come un’area che racchiude differenti testimonianze storiche, dall’epoca pre-romana alle trasformazioni più recenti, offrendo un quadro complesso e articolato. Riconoscere questo territorio come capitale italiana della cultura significherebbe non solo un premio istituzionale ma anche una spinta a mantenere, proteggere e ampliare le iniziative culturali, sociali e turistiche.
Il coinvolgimento delle comunità locali viene considerato chiave per costruire una narrazione che non si limiti alla mera promozione, ma che coinvolga i cittadini in un processo identitario condiviso. Sarà interessante osservare come andranno avanti le fasi successive e quali proposte emergeranno dagli incontri in programma a luglio.
La candidatura di Tarquinia e degli altri comuni dell’Antica Etruria rappresenta un’opportunità per il territorio, una sfida che punta a far riscoprire la ricchezza culturale di una parte d’Italia spesso poco considerata fuori dai circuiti turistici principali. Le amministrazioni e i cittadini sembrano determinati a dare voce a questo progetto, cercando di fondare su basi solide la propria candidatura per il 2028.