Tar Campania conferma la gestione regolamentata della spiaggia della Gaiola a Napoli

Tar Campania conferma la gestione regolamentata della spiaggia della Gaiola a Napoli

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania conferma la legittimità dell’accordo per la gestione della spiaggia della Gaiola a Napoli, garantendo tutela ambientale e accesso controllato con prenotazioni e limiti giornalieri.
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Il Tribunale Amministrativo della Campania ha confermato la legittimità dell’accordo che regola l’accesso controllato alla spiaggia della Gaiola, tutelando l’ambiente e il patrimonio archeologico senza limitare il diritto della collettività al mare. - Gaeta.it

La gestione della spiaggia della Gaiola, inserita nell’Area Marina Protetta del Parco Sommerso della Gaiola a Napoli, riceve il via libera dal Tribunale Amministrativo Regionale della Campania. La sentenza stabilisce la legittimità dell’accordo che regolamenta l’accesso e la fruizione di questa porzione di costa, fondamentale per la tutela ambientale e archeologica dell’area. Il giudizio conferma un equilibrio tra la protezione del patrimonio e il diritto della collettività di godere del mare.

Il tribunale amministrativo regionale e la conferma dell’accordo di collaborazione

Il Tar Campania ha esaminato l’accordo stretto tra l’Autorità Demaniale, il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus e il Comune di Napoli, ribadendo la sua conformità alle norme specifiche per le Aree Marine Protette. Questa intesa regola il modo in cui il pubblico può accedere alla spiaggia di appena 420 metri quadrati, inserita in un contesto unico sia per flora e fauna che per i reperti archeologici sommersi.

Secondo i giudici, l’accordo non si configura come una semplice concessione, ma come un sistema complesso di gestione che mira a contemperare valori costituzionali, quali il diritto al mare e la salvaguardia ambientale. Il parere espresso certifica la correttezza di una collaborazione che coinvolge enti pubblici e privati con lo scopo di mantenere intatto un bene delicato e prezioso.

Il bilanciamento tra tutela ambientale e diritto di accesso

La sentenza sottolinea che la regolamentazione non limita arbitrariamente il diritto ai cittadini di accedere liberamente al mare. Al contrario, il modello proposto consente un uso responsabile dell’area, compensando la fragilità ambientale con forme di fruizione controllata. La protezione del patrimonio sommerso e degli ecosistemi costieri emerge come necessaria per evitare danni irreversibili e assicurare la conservazione nel tempo.

Il Tribunale evidenzia quindi la validità di un approccio che non sacrifica la libera fruizione ma la adatta alle esigenze di tutela della biodiversità e dei beni culturali presenti. Questo tipo di gestione risulta particolarmente indicato per aree protette e sensibili, dove la pressione antropica può facilmente compromettere qualità e integrità del luogo.

Modalità di accesso e criteri di contingentamento

La dimensione limitata della spiaggia della Gaiola rende indispensabile fissare regole stringenti sugli accessi. Il Tar considera motivate le restrizioni stabilite: si prevede un massimo di 400 persone al giorno, suddivise in due turni da 200 ciascuno, per evitare affollamenti che metterebbero a rischio la fragilità del sito. L’ingresso si effettua solo tramite prenotazione su una piattaforma digitale, che limita ogni persona a tre visite settimanali per favorire una rotazione ampia.

Inoltre, il modello garantisce l’accessibilità per gruppi fragili come disabili e ultrasettantenni, garantendo così una fruizione più equa. Questa attenzione ai particolari rafforza il valore sociale dell’accordo, che non solo tutela l’ambiente ma assicura pari opportunità di accesso.

I risultati della gestione regolamentata e le prospettive per la tutela

Il Tar ha riconosciuto l’efficacia dell’accordo nel migliorare condizioni come sicurezza, decoro e igiene della spiaggia. L’adozione di regole chiare ha prodotto un ambiente più vivibile, anche nel contesto ristretto e delicato di un’area protetta. La sentenza mette fine a un lungo dibattito istituzionale, dando stabilità alle misure adottate e segnando una tappa decisiva nella conservazione di uno degli angoli più belli del litorale napoletano.

La gestione attuale, oggi certificata, resta esempio pratico di come si possa preservare un patrimonio naturale senza privarlo completamente alla fruizione pubblica. Le autorità locali potranno ora proseguire lungo questa strada, mantenendo monitorata la situazione e intervenendo se necessario per mantenere la qualità complessiva dell’area.

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