Sulmona, polemica sui pagamenti del consorzio di bonifica: i dubbi sulla validità degli avvisi e le critiche politiche

Sulmona, polemica sui pagamenti del consorzio di bonifica: i dubbi sulla validità degli avvisi e le critiche politiche

Il consorzio di bonifica a Sulmona sospende avvisi di pagamento senza validità legale, mentre Salvatore Di Cesare denuncia la gestione opaca e il silenzio del centrodestra in vista delle elezioni comunali.
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Il candidato PD Salvatore Di Cesare critica la gestione opaca del consorzio di bonifica di Sulmona, denunciando avvisi di pagamento sospesi senza validità legale e il silenzio del centrodestra, chiedendo trasparenza e responsabilità in vista delle elezioni comunali. - Gaeta.it

La questione degli avvisi di pagamento inviati dal consorzio di bonifica a Sulmona solleva nuove tensioni tra cittadini e politica locale. Le comunicazioni, sospese con un comunicato privo di firma e carta intestata, hanno generato confusione e dubbi sulla loro efficacia legale. In questo clima, emergono forti critiche da parte dell’esponente del Partito Democratico Salvatore Di Cesare, che punta il dito contro la gestione del consorzio e il silenzio degli esponenti di centrodestra in vista delle elezioni comunali.

Il comunicato senza valore e il rischio per i cittadini

Salvatore Di Cesare sottolinea che il consorzio di bonifica non ha formalmente annullato gli avvisi di pagamento, ma si è limitato a sospenderli tramite un comunicato stampa, che appare senza alcun valore legale. Il documento, infatti, manca di firma e carta intestata, elementi fondamentali per una comunicazione ufficiale che possa produrre effetti giuridici. Per questo motivo, secondo Di Cesare, chi non rispetterà le scadenze rischia comunque procedure esecutive e sanzioni previste dalla legge.

La denuncia evidenzia come questo modo di agire rischi di produrre soltanto una dilazione momentanea, senza affrontare i problemi principali legati alla gestione e all’organizzazione del consorzio. Di Cesare chiarisce che la sospensione non è una soluzione, ma una forma di temporeggiamento che non offre alcuna certezza ai cittadini sull’effettivo superamento della crisi. Anzi, sottolinea che resta immutato il rischio di recuperi coattivi in caso di mancato pagamento degli importi richiesti.

Il clima di incertezza alimenta la frustrazione dei contribuenti, che si trovano di fronte a richieste considerate illegittime e a una comunicazione che non chiarisce né i tempi né le condizioni di eventuali rimborsi o annullamenti. Le famiglie e le imprese, già provate da una gestione finanziaria problematica del consorzio, si trovano così ad affrontare una situazione che sembra sfuggire al controllo delle istituzioni locali.

Le responsabilità politiche del centrodestra e il silenzio del candidato sindaco

La critica di Di Cesare si estende anche all’atteggiamento del centrodestra, che detiene da anni posizioni di rilievo nel consorzio di bonifica a livello locale. Secondo il candidato PD, i rappresentanti di quella area politica avrebbero avuto consapevolezza dell’invio degli avvisi ma non avrebbero preso posizione, lasciando emergere un doppio rischio: o il silenzio è frutto di complicità, oppure si tratta di una completa mancanza di informazioni che fa dubitare della trasparenza delle nomine e delle decisioni interne.

Questo silenzio istituzionale si traduce in una mancanza di tutela per i cittadini, che si attenderebbero una voce chiara e un intervento deciso a difesa della correttezza delle procedure e della legittimità degli oneri richiesti. Non meno grave è il ruolo del candidato sindaco della coalizione di centrodestra, Luca Tirabassi, che ancora non ha preso posizione pubblicamente sull’affaire, nonostante la delicatezza della situazione.

Di Cesare definisce questo atteggiamento come un complice mutismo di fronte a richieste che, a suo avviso, sono non solo difficili da giustificare sul piano legale, ma anche inique nella sostanza, colpendo famiglie e imprese senza offrire concrete garanzie sul corretto uso delle somme raccolte. La mancanza di risposte alimenta ulteriormente la sfiducia nei confronti degli amministratori e della capacità della classe politica di Sulmona di gestire questioni così importanti.

La gestione finanziaria del consorzio e i problemi emersi dal commissariamento

La crisi del consorzio di bonifica a Sulmona è emersa chiaramente già nel 2020, nel periodo in cui l’ente finì sotto commissariamento per gravi problemi economici. Al 31 dicembre 2019, i conti presentavano una situazione molto difficile, con un saldo negativo di oltre 1.100.000 euro mentre lo scoperto autorizzato si fermava a 900.000 euro.

Questa condizione determinò l’impossibilità di onorare regolarmente pagamenti di stipendi, fornitori e obblighi fiscali. I bilanci ufficiali, pur indicati come in pareggio, celavano debiti fuori bilancio che distorcevano la reale situazione patrimoniale del consorzio. Questa modalità di gestione traspariva come una pratica poco corretta sotto il profilo amministrativo e contabile.

Il commissario straordinario Sergio Iovenitti descrisse l’ente come una sorta di “postificio”, in cui le spese ammontavano a oltre un milione di euro, divise tra personale stagionale, incarichi legali e affidamenti diretti senza gara. Un quadro che mette in discussione la capacità di controllo e la governabilità dell’ente, elemento fondamentale per richiedere nuovi pagamenti ai cittadini.

Di Cesare denuncia come questa situazione, ancora irrisolta, non possa essere alla base di richieste di pagamento ritenute discutibili. La percezione è che il tutto sia stato mosso da ragioni più elettorali che amministrative, scaricando una pressione economica su una comunità già provata da condizioni non chiare e gestioni poco trasparenti.

Appello a trasparenza e responsabilità nelle istituzioni locali

Nel pieno della campagna elettorale, la vicenda del consorzio di bonifica a Sulmona diventa emblematica di una più ampia domanda di chiarezza e correttezza nel governo locale. Di Cesare sostiene che non si possa ambire a una città più equa e giusta partendo da enti che operano senza trasparenza e che hanno mostrato incapacità nella gestione delle risorse.

L’appello è rivolto a un rinnovamento che passi attraverso una trasformazione radicale del consorzio, eliminando pratiche clientelari e privilegi. Serve competenza e rispetto verso i cittadini, non giochi di potere o raggiri istituzionali che compromettono la fiducia collettiva.

Il candidato PD insiste sull’importanza di non farsi ingannare da sospensioni formali che nascondono continue pressioni economiche. Gli elettori devono essere messi a conoscenza della realtà, per poter giudicare con consapevolezza e scegliere chi saprà intervenire concretamente. Sulmona merita risposte chiare e un impegno forte a favore della legalità.

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