Sulmona, consiglio regionale rinvia la risoluzione sulla linea adriatica di SNAM in commissione territorio

Sulmona, consiglio regionale rinvia la risoluzione sulla linea adriatica di SNAM in commissione territorio

Il Consiglio regionale Abruzzo rinvia la discussione sulla Linea Adriatica di SNAM, mentre comitati No SNAM e Alleanza Verdi e Sinistra chiedono tutela ambientale e sostegno delle consigliere della Valle Peligna.
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Il Consiglio regionale abruzzese ha rinviato alla commissione territorio la discussione sulla Linea Adriatica di SNAM, progetto controverso che interessa la Valle Peligna e suscita forti opposizioni per i rischi ambientali, sociali ed economici. - Gaeta.it

Le recenti decisioni del Consiglio regionale abruzzese segnalano una nuova fase del dibattito sul progetto Linea Adriatica promosso da SNAM, che interessa in modo diretto la Valle Peligna e le aree interne abruzzesi. La questione, al centro di tensioni da anni tra comitati locali, associazioni e politica, vede riaccendersi il confronto sul destino dell’opera e sulle sue conseguenze ambientali, sociali ed economiche.

Il rinvio in commissione territorio e la posizione del consiglio regionale

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha deciso di rimandare la discussione della risoluzione presentata dal consigliere Pierpaolo Pietrucci in merito alla Linea Adriatica di SNAM, affidandola alla commissione territorio. La commissione è stata convocata per giovedì 8 maggio alle 11.30, momento in cui si ascolteranno i rappresentanti dei comitati e delle associazioni contrarie al progetto. Solo dopo questa audizione la risoluzione sarà discussa e messa ai voti.

Durante la seduta di consiglio, il consigliere Pietrucci ha illustrato nel dettaglio i contenuti della sua proposta, mentre fuori dal palazzo dell’Emiciclo si svolgeva un sit-in organizzato dai comitati No SNAM, presenti ormai da molti anni per esprimere la loro contrarietà al progetto. La scelta di rimandare il testo in commissione rappresenta una fase significativa del dibattito politico, che conferma l’attenzione crescente verso le problematiche ambientali legate all’opera.

Gli appelli di alleanza verdi e sinistra alle rappresentanti della valle peligna

Alleanza Verdi e Sinistra di Sulmona ha pubblicamente rivolto un appello alle tre consigliere regionali elette in Valle Peligna – Marianna Scoccia, Maria Assunta Rossi e Antonietta La Porta – perché si impegnino a far votare la risoluzione Pietrucci favorevolmente, sostenendo così la difesa del territorio. Il gruppo politico ricorda che fino a oggi la Regione Abruzzo si è sempre espressa contraria alla realizzazione della centrale e del metanodotto SNAM, con 11 risoluzioni di consiglio, 4 leggi regionali e 7 delibere di giunta che hanno negato l’intesa con il governo centrale.

Queste numerose decisioni hanno mostrato un chiaro sostegno istituzionale alle richieste dei comitati e confermano la forte opposizione locale a un progetto che attraversa territori sensibili, sia dal punto di vista ambientale che sociale. La coordinazione politica appare un elemento cruciale in vista del voto in commissione e dell’eventuale ripresa dell’iter parlamentare.

Impatti ambientali, sociali ed economici del progetto linee adriatica

Il disegno infrastrutturale della Linea Adriatica prevede l’attraversamento di 106 chilometri di territori interni dell’Abruzzo, zone ad alto rischio sismico. L’opera, per molte realtà locali, non solo risulta inutile a livello nazionale, ma può provocare danni duraturi all’ambiente e al tessuto economico locale.

I lavori già avviati per la centrale hanno provocato danni paesaggistici e danni archeologici fin dalle prime fasi, come segnalano i comitati No SNAM. Inoltre, si prevedono emissioni nocive che rischiano di peggiorare la qualità dell’aria nella Valle Peligna, con conseguenze negative sulla salute e sul quotidiano dei residenti.

L’interramento del metanodotto in questa area sottrarrà almeno 80 ettari di terreno agricolo, compromettendo colture e il valore economico delle proprietà vicine. Le norme attuali sulle distanze di sicurezza sono ritenute insufficienti a proteggere le comunità in caso di incidenti come esplosioni. Infine, la ricaduta occupazionale è praticamente nulla, in quanto la manodopera prevista proviene da altre zone, senza coinvolgimento significativo delle popolazioni locali.

Le richieste della risoluzione pietrucci al governo nazionale

La risoluzione presentata dal consigliere Pietrucci chiede al governo centrale di intervenire in modo preciso sul progetto SNAM. Tra le richieste principali si segnala l’affidamento alle regioni della scelta delle aree idonee a ospitare le infrastrutture metanifere, seguendo il modello adottato per le fonti rinnovabili.

Si chiede inoltre che il progetto venga sottoposto a una nuova valutazione di impatto ambientale, più aggiornata rispetto a quella vecchia di oltre 14 anni. In parallelo si sollecita una valutazione indipendente dei costi e benefici e l’adozione di una normativa aggiornata sulle distanze di sicurezza, ritenuta oggi del tutto inadeguata.

Infine, la risoluzione impegna il governo a riconoscere un vincolo culturale sull’area di Case Pente a Sulmona, dove durante gli scavi per la centrale sono stati rinvenuti reperti di grande valore storico e archeologico, che meritano tutela immediata.

La lunga opposizione dei comitati no snam e la difesa della valle peligna

Da oltre diciassette anni i comitati No SNAM partecipano attivamente alla battaglia contro il progetto, coinvolgendo residenti e realtà associative nella difesa del territorio. La vicenda rappresenta una delle questioni ambientali più rilevanti e controverse della Valle Peligna.

Alleanza Verdi e Sinistra sottolinea che questa sfida è anche politica, perché mette a confronto interessi economici e la salvaguardia delle risorse naturali e culturali locali. Il gruppo invita le tre consigliere elette nella vallata a far sentire con forza la loro voce per bloccare un’opera che rischia di compromettere un territorio fragile e ricco di storia.

La mobilitazione resta attiva e determinata, con l’attenzione puntata sulle prossime decisioni in commissione e sull’eventuale evoluzione dell’intero iter autorizzativo.

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