Storia e fascismo: Alessandro Barbero spiega le origini e gli sviluppi della dittatura italiana

Storia e fascismo: Alessandro Barbero spiega le origini e gli sviluppi della dittatura italiana

Al Teatro Lirico di Milano, Alessandro Barbero ha analizzato le origini del fascismo e le sue implicazioni moderne, stimolando un dibattito tra giovani su democrazia e libertà civili.
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Storia e fascismo: Alessandro Barbero spiega le origini e gli sviluppi della dittatura italiana - Gaeta.it

Al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, un’importante lezione di storia ha preso vita attraverso la narrazione di Alessandro Barbero, noto storico italiano. L’incontro, tenuto il 16 dicembre, si è svolto nello stesso luogo dove Benito Mussolini pronunciò il suo ultimo discorso pubblico nel 1944. Con un pubblico di giovani studenti delle scuole superiori, Barbero ha approfondito le radici del Fascismo, in una serata che si inserisce nella promozione della serie ‘M il figlio del secolo‘ di Sky.

L’evento e il contesto

Questa iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Chora Media e Will, ed è destinata a diventare parte di un nuovo progetto podcast intitolato ‘Chiedilo a Barbero‘, che verrà lanciato in quattro episodi. Presenti in sala anche i giovani attori del cast, tra cui Luca Marinelli, il quale, oltre a vivere la lezione, ha condiviso l’esperienza con i ragazzi. La moderazione è stata affidata a Davide Savelli, che ha posto domande scaturite dalle curiosità degli ascoltatori del podcast.

Barbero ha iniziato la sua esposizione esaminando la situazione in Italia dopo la Prima guerra mondiale, descrivendo il clima di instabilità e i conflitti interni che caratterizzarono quegli anni. Ha parlato dei gruppi paramilitari degli Arditi e dei fenomeni di squadrismo che contribuirono a creare un terreno fertile per l’emergere del Fascismo. Il 23 marzo 1919, Mussolini fondò a Milano i Fasci italiani di combattimento, primo passo verso la creazione del partito fascista due anni dopo.

Le origini del fascismo e la sua ascesa

Barbero ha chiarito che il Fascismo nel 1919 non era ancora la forza totalitaria che conosciamo. Ha evidenziato alcuni aspetti positivi del movimento, sottolineando che, pur avendo messo in atto politiche che hanno portato a violenza e repressione, Mussolini riuscì a conquistare l’attenzione di molti italiani promettendo riforme e cambiamenti. Tuttavia, la sua ascesa avvenne attraverso una guerra civile che lasciò dietro di sé migliaia di morti e un’erosione delle istituzioni democratiche.

Nel corso della sua analisi, Barbero ha messo in luce la trasformazione ideologica di Mussolini, il quale, inizialmente legato all’ideologia socialista, si allontanò progressivamente dai suoi principi. Questo cambiamento avvenne in un contesto in cui Mussolini cercava con ogni mezzo di ottenere il potere. Il suo consolidamento si accompagnò all’alleanza con la dittatura nazista di Hitler, il che portò l’Italia a partecipare a una guerra devastante contro grandi potenze come Gran Bretagna, Francia, Unione Sovietica e Stati Uniti.

Il fascismo e le sue implicazioni odierne

Barbero ha poi parlato del fascismo non solo in termini storici, ma anche in relazione ai discorsi contemporanei. Ha evidenziato con preoccupazione come alcune tendenze moderne possano rimandare a prassi autoritarie. Sebbene oggi non ci siano segnali di un ritorno al fascismo nel senso tradizionale del termine, il professore ha messo in guardia riguardo al crescente uso di leggi che potrebbero limitare le libertà civili.

Le sue osservazioni invitano a riflettere su leggi di maggioranza e decreti che bypassano la necessità di urgenza, alludendo a una possibile accentuazione della figura del capo del governo. Un accenno che, pur non evocando scenari catastrofici, invita a una vigilanza attenta sulle dinamiche politiche attuali. Attraverso questo incontro, Barbero ha stimolato un dibattito necessario tra i giovani su temi di democrazia, libertà e la responsabilità civile in un contesto storico complesso.

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