Stellantis proroga contratto a Trasnova: 400 posti di lavoro salvati e nuove prospettive per il settore auto

Stellantis proroga contratto a Trasnova: 400 posti di lavoro salvati e nuove prospettive per il settore auto

Stellantis proroga il contratto con Trasnova, salvaguardando quasi 400 posti di lavoro e evitando licenziamenti in diverse sedi. L’accordo rappresenta un passo importante per la stabilità del settore automotive italiano.
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Stellantis proroga contratto a Trasnova: 400 posti di lavoro salvati e nuove prospettive per il settore auto - Gaeta.it

La recente decisione di Stellantis di prorogare di un anno il contratto con Trasnova ha avuto un impatto positivo su centinaia di lavoratori. Con questo gesto, l’azienda del settore automobilistico ha evitato quasi 400 licenziamenti, che avrebbero colpito il personale impegnato nelle operazioni di logistica a Pomigliano, Cassino, Melfi e Torino. Questo accordo, raggiunto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con la partecipazione dei sindacati e delle autorità locali, rappresenta un passo significativo per la stabilità del settore, che sta affrontando una crisi di produzione.

L’importanza dell’accordo per il futuro di Trasnova

La proroga del contratto non solo ha salvaguardato i posti di lavoro dei dipendenti di Trasnova, ma ha anche portato alla ritirata di ulteriori licenziamenti previsti nelle aziende Logitech, Teknoservice e Csa. Le trattative si sono svolte in un clima di intensa collaborazione tra Stellantis, i sindacati confederali e di categoria, e i rappresentanti delle Regioni coinvolte. Questo accordo è stato descritto come un risultato significativo di un dialogo costruttivo, in un contesto dove il settore automotive ha subito una diminuzione del 32,5% della produzione.

Il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo nel riferire che il governo si sta attivando per reperire circa 1 miliardo di euro per sostenere l’industria automobilistica italiana. Una somma che potrebbe fornire una boccata d’ossigeno per le aziende del comparto in difficoltà. Questo fiato nuovo potrebbe favorire un recupero delle attività e produrre effetti positivi sul mercato del lavoro.

L’eco della vittoria: i festeggiamenti dei lavoratori

I lavoratori di Trasnova hanno celebrato l’intesa con festeggiamenti in strada, inclusi caroselli di auto a Pomigliano. Rappresentanti di varie organizzazioni sindacali come Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno sottolineato come questo accordo sia frutto di una mobilitazione collettiva, nonché di un lungo presidio organizzato presso i cancelli dell’azienda. La Fiom ha definito questa situazione come una vertenza simbolica per il settore automotive in Italia, evidenziando come sia fondamentale mantenere la concentrazione nella lotta per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio dell’industria.

Le dichiarazioni di supporto sono arrivate anche da esponenti politici, tra cui la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, la quale ha ammonito che la battaglia per il lavoro non si conclude qui. Anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha rinnovato il suo impegno a supporto dei lavoratori, richiamando l’attenzione sul bisogno di un sostegno continuato.

Nuovi sviluppi e sfide all’orizzonte

Il 17 dicembre è previsto un incontro al MiMit per discutere ulteriormente della situazione in Stellantis, con l’arrivo di Jean Philippe Imparato, il numero uno per l’Europa allargata. Durante questo incontro, si prevede che verranno fornite indicazioni dettagliate su ogni stabilimento e le azioni programmate per affrontare le criticità del settore. Mentre l’intesa attuale rappresenta un passo avanti, permangono questioni aperte come il progetto per la gigafactory di Termoli e le nuove sfide legate agli investimenti.

Stellantis ha già annunciato piani per investire in Spagna, con un investimento fino a 4,1 miliardi di euro per costruire un impianto europeo di batterie al litio a Saragozza, sottolineando tuttavia che questo progetto integra l’iniziativa di Acc a Termoli. La questione di come distribuire gli investimenti e le risorse rimane cruciale per il futuro della produzione in Italia.

Il panorama europeo, nel frattempo, è caratterizzato da nuove pressioni su casa automobilistiche per rivedere gli obiettivi di emissioni di CO2. Luca De Meo, presidente dell’Acea, ha messo in evidenza l’urgenza di modificare le normative per evitare che le aziende affrontino sanzioni onerose. Questo scenario richiede un dialogo aperto tra tutti gli attori coinvolti e un approccio collaborativo per affrontare le sfide che il settore automobilistico si trova ad affrontare.

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