La stazione di Chivasso, fulcro del traffico pendolare e della vita cittadina, continua ad essere teatro di episodi problematici che destano preoccupazione tra residenti e viaggiatori. Le misure drastiche adottate per contrastare la crescente incidenza di comportamenti antisociali sembrano, al momento, poco efficaci. Ne è prova il recente provvedimento firmato dal sindaco Claudio Castello, che limita la vendita e il possesso di bevande alcoliche e bottiglie di vetro, ma anche le iniziative promosse da alcuni membri della comunità per migliorare la sicurezza del luogo.
Un pomeriggio di disordini e violenze
Giovedì 12 dicembre, un’altra giornata difficile ha caratterizzato la stazione di Chivasso. I Carabinieri, sotto la direzione del Capitano Urbano Marrese, hanno dovuto intervenire per fermare un gruppo di sette giovani, di origine nordafricana, intenti a giocare una partita di calcio che, come evidenziato, ha bloccato gli accessi alla stazione, creando caos tra pendolari e studenti in transito. Questo non è stato un semplice passatempo: il match ha interferito con le normali attività, evidenziando un clima di scontro e disordine.
Le misure adottate dalle autorità sono state severe. I sette ragazzi, di cui quattro maggiorenni e tre minorenni, sono stati destinatari di un DASPO urbano, una misura che consente di allontanare individui che violano i divieti di stazionamento in aree non autorizzate. Tale decisione è stata presa con l’obiettivo di ripristinare ordine in una zona che negli ultimi tempi ha subito un incremento di comportamenti scorretti.
Leggi anche:
Misure restrittive e le loro ricadute
L’intervento dei Carabinieri è giunto a ridosso dell’entrata in vigore dell’ordinanza comunale, che vieta fino al 9 febbraio 2025 la vendita e il possesso di contenitori di vetro e bevande alcoliche in alcune piazze di Chivasso. Le piazze Garibaldi e XII Maggio 1944, strategiche per il passaggio verso la stazione e il Movicentro, sono ora zone frutto di un provvedimento che intende combattere la violenza e il degrado, apparso in aumento con episodi come quello di una rissa avvenuta il 16 novembre.
Tuttavia, l’incontro di buone intenzioni e serie limitazioni ha suscitato polemiche. Residenti e commercianti denunciano una situazione paradossale: chi vive attorno alla stazione rischia di incorrere in sanzioni elevate semplicemente per trasportare una bottiglia di vino o un prodotto alimentare in vetro. Le misure, seppur necessarie per garantire la sicurezza, sembrano penalizzare chi desidera semplicemente vivere la propria quotidianità senza ostacoli.
Chiaro bisogno di approcci diversi e più incisivi
In questo contesto difficile, emerge la figura di Bruno Prestìa, consigliere comunale del gruppo “Per Chivasso”, che ha avviato una campagna per la raccolta di firme, chiedendo interventi che possano apportare cambiamenti tangibili nella sicurezza della stazione. Le richieste includono un aumento della presenza delle forze dell’ordine e l’installazione di sistemi di sorveglianza più moderni, tutti sforzi volti a restituire al Movicentro e alla stazione la fruibilità che meritano.
Prestìa ha più volte sottolineato l’importanza strategica della stazione, segnalando che le soluzioni necessarie devono andare oltre i divieti e le misure temporanee. È fondamentale pensare a interventi strutturati e pianificati che non ledano i diritti dei cittadini ma, al contrario, garantiscano un ambiente sicuro e accogliente per utenti e residenti.
Una comunità in cerca di tranquillità e ordine
La stazione di Chivasso rappresenta una sfida non solo per le forze dell’ordine, ma per tutta la comunità, che si trova a fronteggiare un contesto di crescente disagio sociale. Le ripercussioni delle misure restrittive e delle scelte amministrative si fanno sentire in modo rilevante non solo per i pendolari, ma anche per i commercianti e i residenti. Questi ultimi continuano a esprimere la necessità di una gestione più attenta e integrata della sicurezza, con richieste mirate e strategie efficaci.
L’intera area, caratterizzata da episodi di violenza, risse e comportamenti inadeguati, chiede di poter tornare a essere un luogo di passaggio accogliente e organizzato. Questo è il desiderio di una comunità che, tra una partita di calcio improvvisata e restrizioni di vendita, reclama un giusto equilibrio per riportare ordine e tranquillità nella sua vita quotidiana.