Un episodio di spaccio di droga ha scosso la tranquilla cittadina di Jesi, dove un uomo è stato arrestato nella giornata di ieri, dopo un’operazione condotta dai carabinieri in seguito a segnalazioni da parte dei residenti. La vicenda ruota attorno a un negozio di kebab, noto come ritrovo di giovani, che ha attirato l’attenzione delle autorità locali.
Una situazione sospetta nelle vicinanze del kebab
Nel cuore di Jesi, il kebab ha attirato un gran numero di giovani, creando un’atmosfera che ha destato preoccupazione tra i residenti. Un uomo di origine nigeriana, che trascorreva le sue giornate all’esterno del locale, è diventato l’oggetto di sospetti e chiacchiere. I passanti, notando i movimenti frequenti dei giovani che si avvicinavano a lui, hanno deciso di contattare i carabinieri per segnalare possibili attività illecite. L’andirivieni degli individui ha segnato la presenza di qualcosa di più che semplice socializzazione. Messaggi anonimi e chiamate ai militari hanno contribuito a far scattare l’allerta sulla situazione.
Le forze dell’ordine, subito allertate, si sono attivate per monitorare la situazione. Un’operazione è stata organizzata, e ieri pomeriggio una pattuglia in borghese si è appostata nei pressi di via Setificio, nei dintorni dei giardini degli Orti Pace. Proprio lì, i carabinieri hanno individuato il sospetto e hanno iniziato a osservare le sue azioni.
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L’arresto in flagranza di reato
Intorno alle 18, dopo ore di attesa, i militari hanno assistito a un momento chiave: l’uomo stava vendendo un quantitativo di hashish a un cliente in cambio di 20 euro. Un’azione rapida e abile, ma non sufficientemente discreta. Durante il contatto, il presunto spacciatore ha cercato di celare la sostanza nella manica del giubbotto, un trucco che non è bastato a evitarne l’arresto. Con l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, un 48enne nigeriano ha visto conclusa la sua attività illecita.
Dopo l’arresto, le forze dell’ordine hanno deciso di ispezionare il cortile adiacente al kebab, dove sono state rinvenute altre 10 dosi di hashish. Nel complesso, il sequestro ha portato a un totale di 14 grammi della sostanza stupefacente. Questo rinvenimento ha ulteriormente confermato il messaggio chiaro: l’attività di spaccio nella zona era ben consolidata.
La situazione legale del sospettato
Il giorno successivo all’arresto, il 48enne è stato presentato davanti alla giudice Maria Elena Cola, che ha convalidato l’arresto e ha disposto l’obbligo di firma per il richiedente asilo. Presentato dal legale Lucia Paolinelli, l’uomo ha dichiarato in aula che “la droga non gli apparteneva”, una difesa che non ha impressionato la magistratura.
Originario della Nigeria, l’uomo vive in Italia dal 2009 e ha ricevuto di recente un’indennità di disoccupazione di 1.300 euro, dopo aver trovato e poi perso un lavoro. Tuttavia, il suo status di richiedente asilo è complesso: la sua richiesta attuale è stata rigettata, e si prevede che ora affronti un’espulsione dal paese. Il passato del 48enne è ingarbugliato e include una condanna precedente per lesioni personali e violenza sessuale, scontata nel 2012.
L’operazione condotta dai carabinieri di Jesi ha quindi messo in luce non solo situazioni di spaccio ma anche le sfide legate all’immigrazione, alla sicurezza e alla giustizia nella comunità. La vicenda ha unito i residenti nella lotta contro attività illecite e ha dimostrato l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine per garantire la sicurezza locale.